Cronache da un paese lontano

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DI PANAGIOTIS GRIGORIOU

greekcrisis.fr

Panagiotis Grigoriou (che sarà in Italia il 2 e 3 dicembre prossimo a Montesilvano (PE), ospite della 6°edizione del convegno Euro, mercati, democrazia organizzato da Asimmetrie ed intitolato “Più Italia”) racconta di un incontro di lobbisti fuori dal Parlamento, squarcio delle clientele che ben sopravvivono alla crisi, delle difficoltà degli imprenditori “normali” e dello scoramento dei più verso la politica, che alimenta l’attesa di un qualche “uomo forte” che metta fine all’occupazione “euro-germanica”, per troppi aspetti simile a quella schiettamente germanica che finì in questi stessi giorni del 1944. E molti si rifugiano nella religione, il che spiega in parte il boom di visite nei monasteri, ultimo baluardo della cultura greca.

Intanto, ad Atene aumentano gli omicidi, soprattutto intorno a “pesci piccoli” del potere (un’agente del fisco, un avvocato difensore di corrotti) e Tsipras vola negli USA per concludere affari lucrosi per gli americani, ovvero acquisto di nuovi aerei da caccia e apertura (forse) di nuove basi americane nel Mediterraneo. In cambio di cosa? I media dicono “solo l’America può porre fine al regime attuale”.

 

Da “Vi scrivo da un Paese lontano” – pubblicato il 14 ottobre 2017

(link all’articolo orignale è http://www.greekcrisis.fr/2017/10/Fr0639.html#deb)

Io scrivo da un paese lontano. Evzone Guardia, Atene, ottobre 2017



“Scrivo da un paese lontano. Scrivo da un paese illustre, un tempo. ” frasi di Henri Michaux frasi che il poeta Yorgos Seferis ha scritto nel suo diario, il 12 ottobre 1946. Aveva brevemente incontrato il poeta franco-belga, e si ricordò della sua prosa. E’ ben noto, la poesia non è tutta necessariamente in versi … soprattutto in un paese, che un tempo fu illustre.


01-Karaoke, Piazza della Costituzione. Atene, ottobre 2017

 

(…)
Piazza della Costituzione, passaggi e passanti, sembianze di apparente normalità. Tempo inesorabile, impegati dallo sguardo buio, poi, l’immancabile cantante … vintage, arrivato dritto dagli anni settanta. Per sopravvivere, non gli resta che il suo karaoke in piazza. Repertorio d’epoca, ricordi sonori di un paese che è stato udibile.

Sulla terrazza di uno dei caffè storici della piazza, due uomini di mezza età, discutono in attesa di un appuntamento imminente. “Quindi adesso vedremo il Segretario Generale del Ministero. Vedete, l’affare è quasi concluso, finalmente otterremo quel mercato. Poi, prima della fine dell’anno, arriverà, dopo tanti ritardi, quel finanziamento europeo che tutti aspettavano, a beneficio dell’amministrazione della Regione Attica. Ci siamo anche noi. La prossima settimana faremo il nostro giro con gli altri partiti, soprattutto vicini a Nuova Democrazia. Sono in stretto contatto con i futuri candidati alle prossime legislative, per il 2018 o 2019 non importa, fintanto che siamo ancora nel giro…”.


“Piazza della  Costituzione. Evzoni e turisti. Atene ottobre 2017


Sono imprenditori di questo genere, sufficientemente protetti e protettori del sistema clientelare dei partiti. Niente di nuovo in un certo senso. L’opposto della situazione del mio amico Dimitri, che ho incontrato questa settimana, imprenditore anche lui nel ramo delle presunte nuove tecnologie … ma “fuori dal sistema”, come a volte si dice qui: “Non ne esco più. Aumento dei contributi, tasse più alte … i miei tre dipendenti … i miei clienti che non pagano. Nel mese di settembre, sono andato in Africa per stipulare un contratto di subappalto. Poi, Tsipras e il suo partito … voglio distruggerli. Basta …”

“La società greca sta cadendo a pezzi. Ci sono quelli che … sono ormeggiati ad un destino che ancora esiste per davvero, e tutti gli altri, per i quali il futuro non è che un urlo strozzato in gola …. “Cosa possiamo fare per resistere? Le nostre proteste sono soffocate dalla polizia, i nostri voti sono stati traditi, non servono e non serviranno a nulla per cambiare la situazione. “

Domanda posta direttamente da un ascoltatore al giornalista Lambros Kalarrytis a radio FM 90,1, la sera del 11 ottobre 2017. Il giornalista senza crederci e, ovviamente, imbarazzato, ha voluto ridurre al minimo le osservazioni sull’evidente insignificanza delle elezioni. L’ascoltatore ha concluso alla fine … da solo: “Abbiamo bisogno che scorra il sangue, in Grecia, ma anche in tutta Europa perchè la situazione cambi. In caso contrario, chi comanda non mollerà, questo è tutto. ” “Buona sera, signore, grazie …”
(…)


In questo 12 ottobre 2017, la stampa e le autorità hanno commemorato la liberazione di Atene, nel giorno della partenza dell’esercito tedesco.

“Piazza della Costituzione, il generale dell’aviazione e comandante delle forze militari tedesche in Grecia, Hellmuth Felmy”, “non si sentiva affatto a suo agio. Il silenzio della folla era terrificante. Sembrava questa la ben nota la calma prima di una tempesta. I 1.625 giorni di occupazione, di fame, omicidi, rapina, torture, stupri, stanno per finire da un minuto all’altro. Anche se i soldati armati avevano come formato un anello di protezione intorno a lui, se la folla avesse attaccato, niente avrebbe potuto salvarlo.”

“Il tempo si era fermato. La folla era immobile. Tutti guardarono il comandante tedesco, mentre attraversava la strada accompagnato da due soldati. Non era più orgoglioso o arrogante come prima, come si era presentato, ad esempio, ogni giorno durante il cupo periodo dell’occupazione. (…) Egli prese le misure del monumento al Milite Ignoto. Ha salutato i militari ed ha gridato, di fronte al sindaco di Atene, per essere ascoltato dalla folla:”

“ho l’onore di annunciare che l’esercito tedesco ha dichiarato Atene ‘città aperta’ . Il ritiro delle truppe tedesche dalla città di Atene è iniziato. (…) Immediatamente, la folla si precipitò al monumento a distruggere furiosamente la corona posta da Hellmuth Felmy”. Dal settimanale politico “To Pontiki”, il 12 ottobre 2017.


Liberazione di Atene, il 12 ottobre del 1944. stampa greca


(…)

Fino al 2015, fino al referendum del ‘No’ nel mese di luglio, i Greci credevano che un certo tipo di soluzione, un “miracolo politico”, avrebbe potuto avvenire, facendo ritrovare loro la strada per lo pseudo-paradiso perduto di prima della crisi. Due partiti, Syriza e ANEL, usciti dal fronte delle lotte contro il memorandum e contro la Troika furono portati al (presunto) potere.

Questi partiti, i loro uomini e donne, non hanno proposto che parole, parole e gli slogan che non sono un programma alternativo, pronunciate senza crederci, e quindi senza futuro. E queste persone hanno messo un tappo tradimento e cinismo … racchiudendo i greci nel flacone dell’immobilità. Lo shock, ma anche un po’ di saggezza che li ha portati in … questa bottiglia, sono stati immenso. La nuova situazione (il memorandum Tsipras tra gli altri), sembra essere stato accettato per mancanza di un’altra prospettiva. E così, coloro che non possono sopportare questa nuova realtà dal 2015, fuggono il Paese, sia per un esilio all’estero, sia per un esilio “in casa propria”.

Impoveriti (o meno), questi nuovi eremiti, torneranno nei loro villaggi d’origine, lontani dalle città, prenderanno rifugio presso i loro amici, come i gruppi combattenti di un tempo, che si strutturavano attraverso un meccanismo di identificazione, di concorrenza, specchiandosi gli uni negli altri. Alla fine vanno ad aggrapparsi all’Ortodossia, alla tradizione popolare e, tra le altre forme di “fuga”, alla musica del Rebetiko.

Questa è la fine della politica, o meglio della sua illusione, mantenuta in vita a tutti i costi dai burattini parlamentari (locale), e dalla “Matrix” dei media.


Il mio amico K., un insegnante, è stato presente a tutti gli eventi e movimenti della (apparente) politica dal 2010. E ora va in chiesa. “La Chiesa è la zattera di salvataggio più vicina. Bisogna andarci più spesso, in mancanza di meglio in questo momento. Visito un monastero a settimana e a volte rimango un po’ di più durante i periodi di vacanze scolastiche, per esempio. Dal caso SYRIZA dell’estate 2015, il richiamo dei monasteri si è rafforzato notevolmente.”

“C’è quasi sempre coda all’ingresso …. A volte mi ospitano, accompagnato da mia moglie e dai figli. Parliamo con i monaci, ci distacchiamo dalla hybris dell’attualità, e usciamo … purificati. Il nostro amico M, che spesso è con noi, l’altro giorno ha voluto tornare alla questione della necessità di un uomo forte, determinato a prendere il potere in Grecia alla fine di questo declino, tradimento del regime democratico, in modo – si spera – di favorire la sua rinascita. Sai, è la domanda che molti greci si pongono dal 2015.”

“L’Igoumene (Abate di monasteri ortodossi) gli ha risposto: ‘E’ ancora un’illusione. L’uomo della provvidenza, giusto, buono e forte, non può affermarsi nelle attuali condizioni. Un uomo solo, per quanto intelligente e abile possa essere, sarà rapidamente rimosso o inghiottito dal sistema. Per ora, tutti noi, dal basso, dobbiamo organizzarci e agire quasi come durante il periodo dell’occupazione ottomana. In altre Parole, organizzare corsi di lingua gratuiti e accessibili a tutti, la lingua ha ormai bisogno di essere preservata, così come la nostra storia, così mal gestita oggi dalla scuola ufficiale. Le parrocchie dovrebbero agire in questa direzione.

(…)
“Vedi, non leggo più le notizie del momento via Internet, di quei movimenti tipo piano-B, Unità Popolare e gli altri, hanno fatto il loro tempo … abbiamo perso abbastanza del nostro tempo ed energia con loro … invano. Avevamo dato troppa importanza a queste persone, come gli altri greci a quelli della destra, e ora dobbiamo andare avanti nella comprensione del nostro mondo e, forse, anche del loro mondo prima che ci possiamo organizzare e finalmente agire in modo efficace. Solo che abbiamo pur sempre bisogno di… una piccola ciotola piena ogni giorno, il che, lo ammetto, non è da tutti in questo paese”



Hermes … di ‘Greekcrisis’. Atene, ottobre 2017


vi scrivo da un paese lontano. Un paese illustre, un tempo. Come per i due gatti di ‘Greekcrisis’ Mimi, il grande, ed Hermes, il piccolo. Come non, non tutta la poesia è necessariamente in versi …


Mimi e Hermes, i gatti di Greekcrisis. Atene, ottobre 2017

Da “Speranza?” – Pubblicato il 19 ottobre 2017

(link all’articolo originale http://www.greekcrisis.fr/2017/10/Fr0640.html#deb)

(…)

Una giovane donna, Agente delle autorità fiscali greche, è stata brutalmente assassinata il 18 ottobre, il suo corpo è stato trovato in un cimitero di Atene da un prete, [mentre] l’altra notizia, che ha in gran parte occupato i media greci questa settimana, [è] quella dell’assassinio, Giovedi, 12 ottobre, dell’avvocato Mihális Zafiropoulos, avvocato penalista, una famosa figura del foro di Atene, uccisi da armi da fuoco nel suo ufficio da due persone. Come ricorda anche la stampa francese, “un omicidio che ha causato stupore in una città dove questo tipo di aggressione è rara.”

(…)

 

Giornalisti e telecamere, ufficio di Mihalis Zafiropuolos, Atene ottobre 2017

L’altra … (mediaticamente) grande novità della settimana è stata, ovviamente, la visita ufficiale di Alexis Tsipras a Washington e l’incontro con Donald Trump. … Gli analisti radio, ad esempio 90.1 FM e Alpha FM tra gli altri (16 e 17 ottobre) hanno significativamente sottolineato “che solo gli Stati Uniti hanno il potere di tirare fuori la Grecia dalla trappola dell’Europa dei Merkel-Macron; ovviamente ciò significa approvare la maggiore presenza degli Stati Uniti in Grecia e gli investimenti conseguenti, tra cui l’ammodernamento di aerei da combattimento F-16, e il consolidamento di alcune basi militari “(…). Geopolitica … allora!

 

(…)

 

La stampa greca riporta anche l’analisi e le informazioni prese dai media americani: Circa l’incontro tra Donald Trump e Alexis Tsipras, la “grande questione all’ordine del giorno sarà l’estensione dell’accordo per l’utilizzo, da parte degli Stati Uniti, della grande base navale di Souda Bay, Creta, e la modernizzazione della flotta greca di aerei militari F-16. Questa base ha un ruolo strategico chiave nella regione, secondo i piani dell’amministrazione Trump, anche per combattere lo Stato islamico e il terrorismo, o per proteggere i corridoi energetici in Medio Oriente e nel Golfo. Inoltre, alcune fonti riportano che potrebbe essere prossima la creazione di una seconda base militare degli Stati Uniti, sulla costa sud di Creta”. Quotidiano” Kathimerini “(Grecia) e CNBC (Stati Uniti).

L’uomo della strada, in Grecia, non può più essere impressionato dagli umori dei giornalisti. La Grecia, l’Europa, gli Stati Uniti, la geopolitica, sono certamente importanti. Detto questo, però, sotto tutto il peso della quotidianità, recenti indagini commissionate dal Parlamento europeo, indicano che solo per il 38% dei greci, la partecipazione del loro paese nell’Unione europea è un fatto positivo, venti punti in meno dei … sudditi del resto d’Europa. Stampa greca, il 18 ottobre. Bolla di transizione!

 

Risveglio. Diario del poeta Yorgos Seferis: “Giovedi, 18 agosto 1949. Notizie dalla California: il benthoscope di Otis Berton è sceso a 1.370 metri di profondità. Sono molti i pesci che si trovano negli abissi, dalla luminosità accecante … Egli si lamentava del freddo che ha presto regnato nel benthoscope. Penso che, quando diciamo che ci piace il mare, dovremmo intendere, in realtà, che è l’epidermide del mare quello che ci piace.”

L’epidermide del mare, come forse in ultima analisi, l’epidermide del tempo. Realtà greche (e non solo) senza orizzonte. Ventunesimo secolo iniziato, bolla di transizione. Tutto è fermo, eppure tutto cambia! La speranza?

 

Pesca. Sud di Atene, ottobre 2017

Traduzioni per www.comedonchisciotte.org a cura di FRANZ-CVM

ottobre 2017

 

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