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La Redazione

 

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CRISI: ANCHE LA RUSSIA COLPITA DURAMENTE

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A cura di Das schloss
Il 30 Settembre 2008
54 Views

DI OWEN MATTHEWS E ANNA NEMTESOVA
Newsweek

Il crollo dei mercati è dovuto in parte alla Georgia, anche se Putin non è d’accordo.

Sicuramente, il forum economico di quest’anno tenuto a Sochi è stato un giro vincente per Vladimir Putin. Il presidente russo, diventato primo ministro, ha appena, citando letteralmente le sue parole, “tirato un pugno in faccia” all’arrogante Georgia; inoltre un anno di prezzi record del petrolio ha fatto aumentare le riserve monetarie russe a 700 miliardi di dollari.

Ma, malgrado il trionfo, il primo evento delle relazioni economiche tenutosi in Russia, è caduto nell’oblio mediatico. Dall’inizio della guerra Georgiana nei primi di Agosto, si stima che siano stati persi dalla Russia almeno 45 miliardi di dollari in investimenti, poiché gli investitori spaventati sono fuggiti. Adesso le riserve della Russia sono il 57 percento inferiori dal loro picco di Maggio – comparate con la media dei mercati emergenti colpiti per il 30 percento. Putin è stato rapido ad accusare gli Stati Uniti per il crollo dei mercati: “Un collasso di sistema è avvenuto nelle finanze globali”, ha affermato davanti ad una platea di uomini d’affari, burocrati e oligarchi. “ Ciò è stato causato dalle insoddisfacenti politiche economiche e finanziarie delle economie leader nel mondo, inclusi gli Stati Uniti”. Riguardo al 30 percento di differenza fra la Russia e gli altri mercati emergenti, Putin ha semplicemente ignorato l’argomento, insistendo che la Russia si trovi in “ una piuttosto stabile situazione economico-politica”.

Gli investitori non sono d’accordo. Sia la Georgia, sia la caduta dei prezzi del petrolio e un crescente record di abusi sugli investitori stranieri, rende la Russia sempre di più lo stato nella condizione peggiore del BRIC [con il BRIC nel gergo degli addetti all’economia s’individuano le iniziali degli stati emergenti: Brasile,Russia,India e Cina. N.d.T.]. Il presidente Dimitri Medvedev ha cercato di stabilizzare il mercato con la promessa di una linea di credito di 44 miliardi di dollari per dare sicurezza alle banche, e offrendo, inoltre, 19.6 miliardi di dollari per accaparrarsi le quote più deboli. Ma con l’aumento dell’inflazione, i costi della finanza in rapida crescita e lo stato di apparente non volontà di proteggere gli investitori, le promesse non possono funzionare.

Quello che ha detto Putin è in parte giusto: i problemi dei mercati non sono dovuti solo all’agire del Cremlino. Un 28 percento risiede nel prezzo del petrolio che certamente ha aiutato a far diminuire le riserve Russe. Molti investitori stranieri hanno ridotto i loro investimenti nei mercati emergenti, in risposta ad un momento di crisi creditizia, tornando a casa. Ma i mercati sono crollati più velocemente e più profondamente in Russia che in nessun altro posto eccetto la Cina (dove i pacchetti azionari rischiosi erano in ritardo per un azione più incisiva). E mentre ci sono ancora tante azioni speculative cinesi a lungo termine, la fiducia degli investitori in Russia è pressoché inesistente. Almeno due dei più importanti fondi Russi, il ”Nikitsky Russia Fund” e l’ “Hermitage Capital” si sono ritirati dal mercato russo per buona parte dell’anno passato.

La fiducia degli investitori stava cadendo molto prima dell’invasione a sorpresa russa della Georgia. Una rivalità interna in aumento nella TNK-BP , una joint venture del gas naturale, mostra che il Cremlino non vuole proteggere i diritti degli stranieri. Nel frattempo, i sinistri avvertimenti di Vladimir Putin al direttore del colosso del rame Mechel ( che a quanto si dice evita le tasse e gli obblighisociali), che dovrebbe “consultare un dottore”, hanno avuto l’effetto di una perdita per le azioni della compagnia del 60 percento in un giorno.

La Russia ha bisogno disperatamente di capitale straniero, specialmente nel settore energetico, dove non c’è sufficiente competenza per sfruttare appieno le riserve difficili da raggiungere. Il suo piano, però, di invertire la fuga verso l’uscita non ispira molta fiducia. Ad una delle discussioni del forum di Sochi, intitolata “Come rendere il marchio Russia più attraente” un partecipante russo dichiarò che la Russia è “grande e potente” e “non necessita ulteriormente degli stranieri”. Sergei Polonsky, un trentaquattrenne miliardario sviluppatore di proprietà immobiliari di Mosca, suggerisce di “incarcerare tutti i giornalisti che smerdano la Russia”. Per impedire che le intemperanze si allargassero di più, il moderatore della discussione, il ministro dello sviluppo economico Russo, Stanislav Voskresensky, intimò l’alt. “Trarrò vantaggio dall’assenza della democrazia in Russia e chiedo la fine di questa discussione”, disse scherzando nervosamente – ma anche più o meno descrivendo l’ultima risorsa del governo: chiudere la porta e pretendere che tutto sia ok.

In verità, il Cremlino conosce esattamente cosa è necessario fare –ma sembra esserci una possibilità non piccola che essa si stia già compiendo. Quando ha preso il potere in Maggio, Medvedev parlò di affrontare la cultura russa del “nichilismo legale”, ammonì i burocrati in cerca di bustarelle di smettere di terrificare la finanza e giurò di smantellare la corruzione – che sembra essere l’unica industria ancora in crescita in Russia. “L’economia sommersa è almeno due volte più grande dell’economia reale della Russia; abbiamo riportato le cifre al presidente Medvedev”, afferma Kiril Kabanov del Comitato JNazionale Indipendente Anti-corruzione, una ONG.

Alcuni sostenitori del libero mercato in Russia sperano in una caduta libera del prezzo del petrolio per smuovere la soffocante presenza del Cremlino sull’economia. Lo scenario, però, più probabile è che il prezzo del petrolio si librerà abbastanza in alto da mantenere lo status quo, anche se la stretta del credito farà esplodere la bolla speculativa nelle proprietà e nei mercati al dettaglio. Come il Cremlino sta scoprendo, c’è di più oltre ai carri armati per raggiungere la grandezza nazionale. – anche il mercato è importante, e sta diventando il tallone d’Achille della Russia.

Titolo originale: “Russia Hit The Rocks Hardest”

Fonte: http://www.newsweek.com/
Link
27.09.2008

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di LUCA RUFFINO

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