DI LUCAS WHITEFIELD HIXSON
Global Research
Questa settimana l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA) ha visitato gli impianti di Fukushima Daiichi per indagare l’incidente e le azioni in risposta all’emergenza da parte di TEPCO. A Fukushima si è creata una gran quantità di rifiuti ad alta radioattività senza un progetto preciso a lungo termine per lo stoccaggio definitivo. I combustibili esauriti solo al 95% uranio, un altro 1% consiste di metalli pesanti quali il curio, l’americio
e il plutonio.
Al 18 maggio del 2011 circa 100.000 tonnellate di acqua radioattiva
è percolata fuori dalle vasche di contenimento di Fukushima. I dati
mostrano che la quantità di acqua radioattive potrebbe raddoppiarsi
alla fine di dicembre.
Come modello di paragone, è stimato
che gli Stati Uniti hanno 71.862 tonnellate di rifiuti, in base
ai dati ottenuti da Associated Press. L’Illinois ha 9.301 tonnellate
di combustibili nucleari esauriti nei suoi impianti, la quantità più
alta stivata in un singolo Stato negli USA, in base ai diagrammi dell’industria.
È seguito dalla Pennsylvania con 6.446 tonnellate, dalla Carolina del
Sud con 4.290 e poi con circa 3.780 tonnellate ciascuno dallo Stato
di New York e dalla Carolina del Nord. Da tempo il governo degli
Stati Uniti sta cercato di realizzare un impianto per l’immagazzinamento
a Yucca Mountain, progettato per contenere 77.160 tonnellate.
“Tepco sa più di quanto ha fatto trapelare all’esterno sulla
quantità di radiazione che escono dalla centrale”, ha detto ieri
a Tokyo (ndt: 28 maggio) Jan van de Putte, una specialista nella sicurezza
dalle radiazioni che si è istruito press l’Università Tecnica di
Delft nei Paesi Bassi: “Abbiamo bisogno di una totale apertura,
un inventario completo delle radiazioni che sono state emanate, con
gli esatti isotopi.”
Il 20 maggio del 2011 il Primo Ministro
Naoto Kan ha parlato al parlamento giapponese e ha ammesso che “il
governo ha fallito nel rispondere alle dichiarazione errate di TEPCO
e di questo sono profondamente dispiaciuto.”
Il Giappone sta cercando di stipare
le scorie sul posto per risparmiare a rischio della salute pubblica
Anche se hanno ammesso pubblicamente
le proprie negligenze, sia il governo giapponese che TEPCO hanno proseguito
esattamente sulla loro strada. Ora si sta ipotizzando di utilizzare
l’impianto di Fukushima Daiichi come “cimitero nucleare” per immagazzinare
i rifiuti radioattivi. Questa decisione è in contrasto con quanto asserito
da molti esperti nucleari, che sono allarmati dalla quantità di rifiuti
che sarebbe stoccata sul posto, una zona altamente sismica.
continuamente dello smantellamento dell’impianto Daiichi e della costruzione
di un impianto di stoccaggio degli scarti nucleari sul posto”, ha
detto Morokuzu. La struttura in disuso sarebbe un cimitero nucleare
ideale dato che costruirne uno nuovo costerebbe svariati milioni di
yen, secondo i dati di Muneo Morokuzu, professore di energia e di politiche
di ambiente pubblico all’Università di Tokyo.
L’immagazzinamento dei rifiuti altamente radioattivi è complicato,
bisogna solidificare gli scarti nel vetro
borosilicato per poi inserirli
all’interno di pesanti cilindri in acciaio senza stagno. Questi gusci devono essere
poi trasferiti in luoghi di stoccaggio temporanei, da cui sono
poi inviati nei luoghi di custodia a lungo termine.
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Nell’eternità – Cosa fare con
i rifiuti nucleari
Adesso diamo una sbirciatina a un incredibile
impianto sotterraneo costruito in Finlandia per stoccare i rifiuti nucleari
chiamato “Onkalo”, la parola finlandese per definire un “posto
nascosto”. Il progetto fu avviato negli anni ’70 e non sarà
completato se non fra altri 120. È progettato per durare 100.000 anni,
il tempo necessario affinché le scorie nucleari diventino sicure.
È la prima volta che sappiamo di costruire una struttura che sopravviverà
all’uomo”, ci ha detto Madsen con Skype dalla Danimarca. “Questo
problema riguarda centinaia di migliaia di anni e cercare di agire in
modo responsabile potrebbe andare oltre le possibilità dell’uomo.”
Consideriamo che le piramidi egizie hanno meno di 6.000 anni di vita.
La più vecchia struttura costruita dall’uomo, un muro in una caverna
della Grecia è vecchio 23.000 anni. “Ci potrebbe essere la possibilità
che la civilizzazione per come la conosciamo possa cessare di esistere
entro questo lasso di tempo”, ha detto Madsen. “Per questo
non ci possiamo attendere che le persone nel futuro sappiano cosa sia
la radiazione. Questa è la ragione per cui (Onkalo) dovrà essere totalmente
autonoma.”
Il governo svedese e quello finlandese stanno collaborando al progetto
perché credono che sarebbe da irresponsabili di lasciare i pericolosi
scarti nucleari sotto terra, come stiamo ancora facendo, un fatto che
i giapponesi hanno pagato a caro prezzo dopo il terremoto e lo tsunami
di questo marzo. Gli Onkalo sono progettati per essere invulnerabili
ai pericoli che vengono dall’esterno, come i disastri naturali, le
guerre o il terrorismo.
“Se anche l’espansione dell’energia
nucleare si dovesse interrompere oggi, quando fra 120 anni questo Onkalo
sarà terminato e sigillato, ci vorranno altri 99 impianti della stessa
capacità” per immagazzinare il resto delle scorie di tutto il
mondo, sono le parole di Madsen.”Ma se le stime conservative dell’uso
continuato e dell’espansione dell’energia nucleare sono corrette,
avremmo bisogno di 500 strutture del genere.”
Fonte: http://globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=25038
29.05.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE