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La Redazione

 

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COSA DAVVERO SUCCESSO DURANTE LE ELEZIONI IN RUSSIA

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A cura di supervice
Il 9 Dicembre 2011
113 Views
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DI ISRAEL SHAMIR
Counterpunch

Mosca è insolitamente calda: le temperature si rifiutano di scendere sotto gli zero gradi, il punto di congelamento. Invece è umido e buio. Il sole sorge tardi e tramonta presto. A peggiorare le cose, il Presidente Medvedev ha deciso di mantenere per la Russia l’ora legale durante l’inverno. Per compensare questa stupida decisione, le illuminazioni natalizie sono state accese un mese prima del solito, per rallegrare gli elettori. Ora illuminano la strada ai furgoni blindati della polizia mandati a pacificare l’allegro elettorato.Le elezioni parlamentari sono state ritenute in anticipo come un esercizio inutile senza importanza pratica. Gli esperti hanno detto: “Non importa come votate, quello che importa è come contano i voti. Ma i risultati sono stati abbastanza impressionanti e puntano a grandi cambiamenti futuri. I russi hanno detto al comunismo: “Torna, è tutto perdonato.” Hanno effettivamente votato per la restaurazione dell’Unione Sovietica, in un modo o nell’altro. Forse questo voto non avrà un seguito, ma ora lo sappiamo: la gente è delusa dal capitalismo, con la Russia post-sovietica in una posizione di scarso rilievo a livello mondiale e il matrimonio fra il big business e governo.

Se i comunisti hanno dimostrato la fallacia dei loro ideali in settant’anni,

ai capitalisti ne sono bastati solo venti per arrivare allo stesso risultato,

ha detto scherzando Maxim Kantor, importante scrittore, pensatore e

pittore moderno russo. Il ventesimo anniversario della restaurazione

del capitalismo che la Russia ha commemorato quest’anno non è stato

un motivo per festeggiare, piuttosto un triste ripensamento. I russi

sono fortemente pentiti del corso intrapreso dal loro paese nel 1991;

il fallito colpo di stato di agosto del 1991, quest’ultimo tentativo

di mantenere il comunismo, è stato riesaminato sotto una luce positiva,

mentre i coraggiosi ragazzi di Harvard di ieri che hanno dato il via

alle riforme sono visti come criminali. Yeltsin e Gorbaciov sono out,

Stalin è in.

Nonostante i brogli elettorali (discussi sotto), i comunisti (CPRF e

la sua corrente Solo Russia, o SR) hanno incrementato le loro percentuali

e possono essere considerati i veri vincitori. Il partito di governo

Russia Unita (ER) ha subito grosse perdite. Un’alleanza di individui

in cerca di potere può crollare facilmente. C’è una possibilità

concreta che i comunisti possano formare il governo; nel caso in cui

glielo chieda il Presidente.

I partiti di destra e filo-capitalisti sono stati decimati dagli elettori.

Il neoliberista Giusta Causa (PD), il partito di chi crede nel mercato,

ha preso meno dell’1% dei voti. Il liberale pro-occidentale Partito

della Mela (scherzosamente definito come il “partito di Steve Jobs”)

non ha passato lo sbarramento elettorale. Molti russi credono che, senza

i brogli, avrebbero raggiunto “realmente” oltre il 50%, mentre

ER avrebbe preso meno voti, molti meno. Data l’opportunità, la gente

ha votato per i comunisti, come predetto mesi fa da V.T. Tretyakov,

importante giornalista russo e redattore, in un discorso a un think

tank di Washington DC. Disse, correttamente, che in elezioni abbastanza

oneste, i comunisti avrebbero vinto e i liberali avrebbero perso, e

aveva ragione. Se questo cambiamento nel cuore delle persone non trova

la sua espressione nell’azione politica, la gente si sentirà presa

in giro.

Questa svolta verso il comunismo ha avuto luogo in una Russia che sta

ripristinando la sua eredità perduta:

Il gasdotto North Stream collega direttamente il gas russo con i consumatori

europei, lasciando la Polonia (sotto delega degli Stati Uniti) priva

di influenza. Gasdotti e oleodotti sono in costruzione verso la Cina,

promettendo alla Russia una scelta di clienti.

L’idea di Putin di un’Unione Euroasiatica comincia a prendere forma.

L’Ucraina ha compiuto passi di avvicinamento, la crisi bielorussa

è finita, il Kazakistan ne fa saldamente parte.

Una portaerei russa è andata fino alle coste della Siria, in una rara

dimostrazione di potenza, mentre l’ambasciatore del Qatar a Mosca

è stato cacciato, dato che questo piccolo ma ricco emirato sta apparentemente

guidando la campagna anti-siriana.

Il mese scorso, il favoloso teatro Bolshoi, con cura e molti soldi,

è stato restaurato, riportandolo ai colori gloriosi: viola ed oro.

Per la delusione degli spettatori conservatori, l’opera “Ruslan

e Ludmilla” di Glinka (con il fantastico cantante americano Charles

Workman) è stato diretta in maniera avant-gardista, dimostrando che

il teatro non è solo un pezzo da museo, ma produrrà arte moderna.

Sochi sta per diventare il resort mare-e-monti più lussuoso

di sempre in preparazione delle Olimpiadi Invernali; Mosca è stata

abbellita; elaborati alberi di Natale di dieci metri sono stati collocati

nei luoghi più importanti della città, rendendo sopportabile il buio

delle notti nordiche. Ai parchi cittadini sono stati concessi fondi

enormi per le migliorie; sono state preparate alcune piste di pattinaggio.

Addirittura le fontane crollate venti anni fa sono state ricostruite.

Ma il segno più importante della recente risurrezione della Russia

c’è stato questo mese: una sacra reliquia, la cintura della Vergine

Maria, è stata portata a Mosca dal suo deposito sul sacro monte Athos.

Tre milioni di moscoviti l’hanno venerata, in fila per 24 ore con

temperature bassissime. Questa è stata la risposta asimmetrica della

Russia alle file per le compere del Black Friday statunitense.

La Russia è anche piena di problemi. Ha perso venti milioni di vite

nella transizione verso il capitalismo con poco da mostrare; i suoi

villaggi sono vuoti, c’è stata una fuga dei cervelli migliori e più

brillanti oltremare. I capitali in fuga hanno lasciato la Russia a secco;

ogni ricerca dei proprietari di aziende porta a consociate offshore

registrate a Cipro. Tangenti ed estorsioni erano ovunque; le infrastrutture

sono logore, la de-industrializzazione ha minato la classe lavoratrice;

le terre agricole sono state prese dagli speculatori.

L’esercito è demoralizzato, gli armamenti sono vecchi e la formazione

in Russia è pessima.

I ricchi sono troppo ricchi e l’1% della popolazione possiede la maggior

parte della ricchezza. Questa ricchezza non è considerata legittima

dalla gente: la causa in corso fra Berezovsky e Abramovich ha offerto

le prove che le fantastiche ricchezze dei Nuovi Russi furono ottenute

appropriandosi indebitamente delle ricchezze nazionali. E quel che è

peggio, il big business è totalmente integrato dal governo,

oligarchi e funzionari governativi si sono uniti e vivono separati dalla

plebe.

La gente è abbastanza infelice di quella che vede come una dittatura

o addirittura un regime di “occupazione”. Mentre Putin viene

considerato un dirigente ostile all’Occidente, i russi credono che

sia troppo accomodante verso l’Occidente, un elemento centrale del

regime installato negli anni ‘90. Preferirebbero una forte e perenne

posizione anti-imperialista.

Le elezioni possono avere poche conseguenze dirette: la costituzione

russa è stata scritta da Boris Yeltsin dopo aver bombardato il parlamento

nel 1993 e aver imposto il suo dominio (con l’ovazione dei media

occidentali). Questa costituzione permette al presidente di ignorare

il Parlamento. Ma i risultati delle elezioni mostrano un cambiamento

nello stato d’animo delle persone.

E se questo non bastasse, una grande dimostrazione di decine di migliaia

di cittadini ha sfilato nel centro di Mosca, un qualcosa di inaudito

dal 1993. I dimostranti hanno protestato contro i brogli elettorali.

Trecento persone sono stati arrestate, tra loro il famoso blogger Alexei

Navalny, creatore del nomignolo “Partito dei Ladri e dei Furbi”

per Russia Unita. Il giorno successivo, la polizia ha disperso un’altra

manifestazione in centro.

Con la Primavera Araba in sottofondo, le autorità sono preoccupate. A

Mosca sono state mandate le truppe. Sebbene non ci sia una prospettiva

immediata di sommosse, le autorità russe, tradizionalmente dalla mano

pesante, non useranno pochi agenti di polizia se possono inviare una

brigata, e così hanno dispiegato le temibili forze speciali Dzerzhinsky.

Le elezioni sono state falsificate? Osservatori indipendenti hanno riportato

molte irregolarità a Mosca; probabilmente le cose sono andate anche

peggio altrove. Sembra che gli attivisti del partito di maggioranza

ER abbiano inserito molte schede elettorali false, e probabilmente hanno

distorto i risultati a loro favore. Un sondaggio della ONG Golos, che

ha scrutinato un paio di seggi elettorali senza trovare irregolarità,

ci mostra che i comunisti hanno vinto alla grande, mentre ER è quasi

crollata. Sul web ci sono dichiarazioni di grandi aggiustamenti

nel conteggio dei voti. È difficile estrapolare i risultati dell’intera

nazione da quelli di Mosca, ma i russi credono che ci siano stati dei

brogli. Sono anche stanchi dei loro governanti di teflon.

ER SR CPFR LDPR
Risultati ufficiali 49% 13% 19% 11%
Sensazione degli

elettori

32% 17% 35% 11%

Questo dovrebbe fornire un pretesto

per una rivoluzione, ma i dirigenti comunisti di oggi non sono duri

come i loro leggendari predecessori. Non richiedono un nuovo conteggio

e generalmente accettano il loro destino senza dubitare. Nel 1996 i

comunisti vinsero le elezioni, ma accettarono la sconfitta spaventata

dai sicari di Yeltsin guidati dallo spietato oligarca Boris Berezovsky.

Sono fermamente convinti di dover evitare una guerra civile, e dubitano

che i super-ricchi possano cedere la loro ricchezza e le posizioni di

privilegio solo perché la gente normale ha votato in un modo o in un

altro. Molte persone credono che i leader comunisti siano solo

parte dello stesso sistema di potere, una specie di opposizione lealista.

È l’opposizione di destra quella

che più persiste nel denunciare i brogli elettorali, anche se non ci

sono sondaggi – indipendenti o meno – che indichino che i loro partiti

siano i vincitori. Inoltre, questa opposizione non è famosa per il

suo amore per la democrazia. La signora Yulia Latynina, nota giornalista

di destra, ha già chiesto la cessazione della “farsa della democrazia”:

la popolazione russa è troppo povera, dice, per avere il diritto di

voto, probabilmente votano contro i loro stessi interessi. Questa opinione

è stata pubblicata nel noto giornale di opposizione Novaya Gazeta

(dell’oligarca Lebedev, padrone anche dell’inglese Independent).

Per la destra, questa è l’occasione per attaccare Putin e il suo

regime.

La destra è fortemente anti-Putin; non i comunisti, che sarebbero pronti

a lavorare con Putin in qualsiasi momento. Putin riuscirà a cambiare

e diventare Putin 2, un presidente filo-comunista che ripristinerà

l’Unione Sovietica e romperà il potere degli oligarchi? Certamente

potrebbe adottare una retorica comunista e usarne il supporto. A giudicare

dalle recenti affermazioni al forum di Valdai, è probabile una svolta

a sinistra della Russia, con o senza i comunisti.

Ma la stabilità del suo regime non è certa. Putin dovrebbe agire velocemente

se vuole cavalcare l’ondata popolare, invece di esserne travolto.

I furgoni blindati sono l’ultima cosa di cui ha bisogno.

**********************************************

Fonte: What Really Happened in the Russian Elections

07.12.2011

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di REIO

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