CONFLITTO STRATEGICO INEVITABILE TRA CINA E U.S.A.

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DEL PROF. WANG JISI
Global Times

All’inizio del 2010, i conflitti tra Cina e U.S.A. si sono infittiti e velocizzati, dando inizio al più grande disordine politico tra i due paesi dai tempi dell’incidente aereo del 2001. Agli inizi di Aprile, quando i capi di entrambi i paesi comunicarono via telefono e il presidente cinese Hu Jintao partecipò al summit sulla sicurezza nucleare a Washington, i rapporti sino-americani divennero meno tesi. Le tensioni si attenuarono grazie al secondo Dialogo Strategico ed Economico tra Cina e U.S.A. tenutosi a Beijing a Maggio.

Ma allo stesso tempo alcune discordanze ben studiate tra i due paesi si stanno facendo più acute. Le recenti esercitazioni militari statunitensi e sudcoreane nel Mar Giallo hanno mostrato che un consenso strategico sino-statunitense non è ancora stato stabilito, mentre si è andata intensificando una sfiducia strategica.

Passiamo ora ad esaminare alcuni fattori che dal 2003 interessano i rapporti sino-statunitensi, quando i due paesi erano nel pieno del proprio splendore.
1.La politica interna degli U.S.A.

Nel 2003, la popolarità del presidente americano George W. Bush era ancora relativamente alta e i Repubblicani detenevano la presidenza, il Senato e il Congresso.
Oggi la popolarità del presidente degli Stati Uniti Barack Obama sta diminuendo, suggerire un controllo sulle relazioni sino-americane ha fatto si che questa popolarità diventasse più debole di quella di Bush.

Alle elezioni di Novembre di metà mandato , i Democratici affronteranno un’ardua sfida con i Repubblicani e la Cina potrebbe essere sempre più il risultato di questo bersaglio. Nei dipartimenti di Stato e di Difesa statunitensi, i fautori della linea dura verso la Cina stanno guadagnando terreno.


2.Il Commercio

Nel 2003, entrambi i paesi hanno assistito a molti attriti commerciali, inoltre gli U.S.A. hanno sollevato il problema del tasso di cambio dello yuan. Ma, i recenti attriti commerciali sino-statunitensi si sono estesi ai campi finanziari che precedentemente avevano un effetto positivo sulle relazioni di ambo le parti e il problema del tasso di cambio dello yuan è diventato altamente politicizzato.

Nel frattempo, alcune aziende transnazionali, come la Goldman Sachs, Google e la General Electric, sono rimaste enormemente scontente delle politiche della Cina sull’incoraggiamento dell’innovazione nazionale. I conflitti economici e commerciali sono divenuti indiscusse barriere per lo sviluppo del consenso strategico bilaterale.


3.Legami militari

Gli scambi militari sino-statunitensi furono interrotti dall’incidente aereo del 2001, ma la visita negli Stati Uniti del Ministro cinese per la Difesa Cao Gangschuan nell’Ottobre 2003 ha segnato il “totale restauro” degli scambi militari bilaterali. Tuttavia, all’inizio di quest’anno, gli scambi militari si sono bloccati nuovamente a causa dell’approvazione della vendita di armi in Taiwan e gli ufficiali dell’esercito di entrambe le nazioni stanno dando voce a sentimenti più antagonistici.


4.Taiwan

Nel 2003, l’amministrazione Chen Shui-bian stava promuovendo dei cambiamenti per la condizione del Taiwan. Nello stesso periodo, gli U.S.A. erano impegnati con la guerra in Iraq e con l’antiterrorismo, così gli U.S.A. accusarono le autorità del Taiwan di sconvolgere lo status quo del cross Taiwn Strait [accordi tra Cina e Taiwn n.d.t.] e gli U.S.A. considerarono Chen un agitatore.

Bush e tutti gli alti funzionari in carica per gli affari sino-statunitensi dichiararono in diverse occasioni che gli U.S.A. hanno supportato la one-china policy [politica promossa dalla Cina nei confronti delle altre nazioni al fine di riconoscere il governo cinese come l’unico legittimo della terraferma cinese e taiwanese n.d.t.] e non l’indipendenza del Taiwan.

Cina e U.S.A. sono giunti ad una sorta di consenso sulla questione del Taiwan. Ma la vendita recente di armi è stata descritta dagli ufficiali cinesi come “una coltellata alle spalle”.


5.Corea del Nord

Nel 2003 c’è stato un dialogo a tre tra Cina, U.S.A. e Corea del Nord, così come il primo Six-Party Talks (dialogo tra sei stati: Corea del Nord, Corea del Sud, Cina, Russia, Giappone e U.S.A.) Ma sette anni più tardi, la Corea del Nord ha condotto due prove nucleari e un nuovo Six-Party Talks sembra alquanto lontano.
L’incidente di Cheonan, in cui la Cina si rifiutò di supportare l’occidente dando la colpa alla Corea del Nord con l’O.N.U, ed altre ben peggiori situazioni. multilaterali Sia la Cina sia gli U.S.A. ritengono che sia l’altro ad avere un ruolo negativo trattando con la Corea del Nord, ottenendo come risultato una sfiducia strategica.


6.Giappone

Sin dalla fine della guerra fredda i rapporti sino-giapponesi sono stati un contrappeso ai rapporti sino-statunitensi. Nel Gennaio 2003, l’allora Primo Ministro giapponese Junichiro Koizumi rese omaggio alle vittime della guerra al Yasukuni Shrine, suscitando l’indignazione della Cina. Nei due anni successivi, l’immagine del Giappone in Cina era peggiore di quella degli Stati Uniti e nel 2005 la Cina fu segnata da varie proteste anti-giappone.

Ad ogni modo, dal momento che i rapporti sino-giapponesi cominciarono a migliorare nel 2006, le discordanze tra Cina e U.S.A. si sono fatte più aspre. Oggi, la sensibilità patriottica dei cinesi è principalmente concentrata sugli U.S.A. piuttosto che sul Giappone.


7.Sicurezza Nazionale

Intorno al Marzo 2003, quando gli U.S.A. diedero inizio alla guerra in Iraq, i contrasti degli U.S.A. con paesi quali Francia, Germania e Russia e il mondo Islamico erano molto intensi e in tutto il mondo i sentimenti anti-U.S.A. raggiunsero vette senza precedenti. La Cina assunse una posizione neutrale e l’amministrazione Bush gliene fu grata.

Ma la situazione attuale è abbastanza diversa. Gli U.S.A. sono insoddisfatti della posizione della Cina nei confronti della questione nucleare iraniana. La Cina non ha risposto prontamente all’invito di Obama a [non avere n.d.t.] un “mondo non nucleare”, e l’organizzazione militare e diplomatica degli Stati Uniti tra i vicini della Cina ha fatto si che quest’ultima si mettesse in guardia.


8.Sicurezza inconsueta

Nel 2003, la controversia contro la SARS promosse il consenso dei due paesi su alcuni problemi inconsueti, ma ci sono stati anche alcuni spiacevoli inconvenienti durante la conferenza sul Cambiamento Climatico dell’O.N.U. a Copenhagen alla fine del 2009. Sui problemi climatici e energetici, entrambe le nazioni hanno una popolazione profondamente scettica sull’impegno e sulle motivazioni reciproche.


9.Verso il cambiamento

A Dicembre e a Novembre 2003, Hu Jintao e Wen Jiabao hanno presentato la “China’s peaceful rise” [espressione utilizzata dalla Cina per indicare la propria politica estera n.d.t.]. A questo punto, gli osservatori statunitensi hanno creduto che la direzione dello sviluppo a lungo termine della Cina avesse come obiettivo quello di integrarsi con l’ordine internazionale dell’Occidente.

Ma oggi i media statunitensi vedono la Cina come una minaccia etichettandola sempre più come tale. In Cina, come mostrano alcune pubblicazioni quali Currency Wars, Unhappy China e The Chinese Dream, i sentimenti anti-americani e il nazionalismo aumentano.

Non sono meno rare le discussioni dei media cinesi sulla forte crescita e sull’abbandono dei principi a cui la Cina è rimasta a lungo legata come il non-allineamento e il rifiuto ad utilizzare le armi nucleari se non per rispondere agli attacchi [no first use – NFU n.d.t.].


10.Potere predominante

Il distacco tra i due paesi si sta inoltre colmando. Nel 2003, il prodotto interno lordo cinese era di 1.4 trilioni di dollari, pari ad un ottavo dei 10.9 trilioni di dollari U.S.A.. Nel 2009, il prodotto interno lordo cinese è salito a 5 trilioni di dollari, pari a più di un terzo dei 14 trilioni di dollari degli Stati Uniti. E il coinvolgimento degli Stati Uniti nell’economia mondiale si è ridotto dal 29 percento nel 2003 al 23 percento nel 2009.

Il distacco tra il potere predominante dei due paesi sta diminuendo velocemente. Con la crisi economica mondiale, la forza e l’influenza dell’Occidente si sono inclinate e i poteri emergenti hanno svolto un ruolo sempre più fondamentale a livello mondiale.

Conclusione

I rapporti strategici sino-statunitensi stanno affrontando un processo significativo di aggiustamento. Visto che la solidità cinese cresce rapidamente, il paese premerà sulle suddette questioni prendendo l’iniziativa per il mantenimento della stabilità dei rapporti sino-statunitensi. Dunque, nella partita tra Cina e U.S.A., la Cina ha il possesso della palla, ma la palla viene calciata verso gli U.S.A. più frequentemente.

Dal 2003 la cooperazione pratica sino-statunitense si è sviluppata parecchio in larghezza e in profondità e entrambe le parti hanno ampliato e incrementato gli interessi comuni in molti campi, specialmente nell’istruzione, nella salute pubblica, nell’energia e nella finanzia.

Ma il punto cruciale delle attuali relazioni sino-statunitensi tocca alcune problematiche più rilevanti sulla sicurezza e la strategia, sulle quali la Cina tenta sempre più di dire “No”, non c’è alcuna probabilità immediata che gli U.S.A. cambino posizione.

Il distacco tra le visioni dei due paesi su alcune importanti questioni internazionali si sta ingrandendo. Gli strateghi statunitensi stanno ancora cercando di trarre vantaggio dai punti deboli degli affari interni e internazionali della Cina.

L’incremento del potere della Cina non può essere trasferito nelle leve di spinta e di politica per instaurare le relazioni sino-statunitensi. Servirà molto tempo prima che gli U.S.A. cambieranno le proprie politiche con la Cina. Perciò, in futuro l’area di cooperazione strategica tra le due sarà stretta e una grande competizione sarà inevitabile.
La stabilità e lo sviluppo interno della Cina sono il presupposto della stabilità e dello sviluppo delle relazioni sino-statunitensi. Se la Cina si occupasse meglio degli affari interni allora le relazioni sino-statunitensi miglioreranno. I dipartimenti pertinenti hanno bisogno di coordinarsi l’un l’altro e mantenere la pace con il governo centrale sulle maggiori problematiche.

Wang Jisiis è il direttore del Centro degli studi Internazionali e Strategici dell’Università di Peking [email protected].

Titolo originale: “Strategic Conflict Inevitable Between China and US”

Fonte: http://opinion.globaltimes.cn/
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05.08.2010

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di NINO VITALE

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