DI KURT NIMMO
Ora che il “famoso negazionista dell’olocausto”, come il New York Times ha definito David Irving, è stato dichiarato colpevole e ha davanti tre anni in una prigione austriaca per il crimine di aver deviato dalla storia ufficiale della seconda guerra mondiale, autorizzata e imposta dal sionismo, possiamo aspettarci strombazzamenti trionfanti dai sionisti, una chiassosa e disgustosa dichiarazione di vittoria per la piccola illegale nazione di Israele e i suoi soprusi senza fine su milioni di persone, che non hanno niente a che fare con Auschwitz e le sue camere a gas, l’esistenza delle quali è messa in dubbio.
“Il processo del Sig. Irving arriva in un periodo nel quale in Europa c’è un intenso dibattito sulla libertà di espressione, dopo che i giornali europei hanno pubblicato le caricature del profeta Maometto, cosa che ha scatenato proteste disastrose in tutto il mondo”, commenta il New York Times. In altre parole, allontanarsi dall’ortodossia dell’olocausto è un crimine punibile, mentre prendersela col profeta Maometto è libertà di espressione.
Certo che se si analizzano a fondo le ragioni per le quali il profeta Maometto è stato trascinato nel fango europeo, si capisce subito perché Flemming Rose, direttore della sezione “culturale” del Jyllands-Posten, continua a lavorare al suo posto, e Irving verrà spedito in prigione.
Kurt Nimmo
Fonte: http://www.uruknet.info/
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21.02.06
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di OLIMPIA BERTOLDINI
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