Noi lo sapevamo già, che le scelte di questa mediocre classe dirigente politica e industriale ci avrebbe portati alla disfatta.
Lo sapevamo mentre, tutti entusiasti per Greta, i politici dell’EU proclamavano la necessità di abbandonare le auto a benzina e diesel a favore di quelle elettriche. Bell’affare, ci dicevamo tra di noi, del tutto consci del fatto che produrre e vendere auto carissime e fastidiosissime da ricaricare sarebbe stato un sogno irrealizzabile e un fallimento su tutti i fronti. Chiusura di fabbriche, crisi irreversibile del settore all’orizzonte, eppure i dirigenti delle aziende automobilistiche facevano salti di gioia, accompagnati da solerti sindacalisti, tutti uniti in un commovente panegirico della bellezza della conversione green.
Le magnifiche sorti e progressive dell’automotive europeo, noi le immaginavamo con preoccupazione.
Profetizzavamo cosa avrebbero significato, per le nostre tasche le sanzioni contro la Russia: un aumento generalizzato di bollette e di conseguenza dei prodotti, una perdita del potere d’acquisto di tutti coloro che con i salari ci devono campare, quindi la gran parte di noi.
Avevamo previsto l’assenza di una politica economica realmente efficace, indipendentemente da chi ci governa, perché nessuna Nazione può decidere le proprie politiche economiche senza poter gestire l’emissione di una moneta sovrana da una Banca centrale. La Storia d’Italia dopo l’entrata nell’area euro, in pratica. E dunque, è mai possibile che nessuno tra chi ci governa, tra gli “esperti”, nessuno abbia il coraggio di ammettere il fallimento totale di quella scelta (chiedere a Prodi), che ci sta portando a un lento, inesorabile declino?
Insomma, non siamo supereroi, non siamo geni incompresi dell’economia, ma avevamo preannunciato molte delle disgrazie che ci stanno capitando: dal crollo costante del PIL e delle produzione industriale, al conseguente problema occupazionale, alla mancanza di prospettiva di politica economica.
Abbiamo cercato di attivare le nostre sinapsi, mentre invece ci è rimasto il dubbio che nei cervelli di parecchi capi e capetti che decidono dei nostri destini, ci siano al massimo due neuroni, che nemmeno si parlano tra di loro, vagando nel vuoto.
E perciò, della pochezza della nostra classe dirigente, partendo dai temi economici, parliamo in questa puntata del Bar di Don Chisciotte.
Buona visione!