FONTE: Black Star News
Non è ironico che, mentre le
strade di Tripoli rimangono tranquille, le strade di Londra, la capitale
di una delle principali potenze imperialiste coinvolte nella guerra
d’aggressione in Libia, è avvolta dalle fiamme?
Per il terzo giorno di fila, le proteste
violente a Londra sono proseguite, e si stanno diffondendo ovunque, a
Birmingham, a Liverpool, a Manchester e Bristol, dopo l’uccisione
da parte della polizia di un uomo di 29 anni in quello che i media
mainstream definiscono come “una zona di bassi stipendi etnicamente
diversificata.”
In altre parole, qualcuno di un quartiere
dove sia la disoccupazione che la repressione della polizia sono molto
elevate.
Invece di concentrarsi sulle sue sventure
interne, la Gran Bretagna in difficoltà economica è tuttora coinvolta
nella guerra libica per la conquista del petrolio. È una guerra lanciata
dallo stravagante presidente francese Nicholas Sarkozy, su richiesta
del suo amico Bernard-Henri Levy, che credeva fosse una guerra “chic”
e di tendenza che avrebbe fatto sentire di nuovo importante la Francia.
Sarkozy non ha informato neppure il suo ministro degli Esteri quando
prese la decisione di invadere la Libia, consentendo a Levy di avere
un potere simile a Dio e di determinare la vita e la morte in Libia.
Nel frattempo, gli Stati Uniti, che
sono anche loro nel mezzo della peggiore crisi finanziaria ed economica
della memoria recente ancora ostinatamente si rifiutano di appoggiare
il piano di pace dell’Unione Africana. Questo piano, sostenuto da
quasi ogni nazione africana, pretende un “cessate il fuoco”, una
negoziazione per la costituzione e le elezioni democratiche che riguardino
tutti i partiti e i cittadini libici.
Allo stesso tempo, i “ribelli”
di Sarkozy a Benghazi si stanno divorando l’uno con l’altro. I “ribelli”
di Sarkozy hanno di recente ucciso il generale Abdel Fattah Younes,
il loro comandante militare. Il suo corpo crivellato di colpi è stato
bruciato e gettato nelle strade di Benghazi, assieme ai cadaveri di
due alti ufficiali. Proprio oggi, i “ribelli” di Sarkozy hanno
disciolto il loro governo a Benghazi. Le accuse e le contro-accuse volano
tra le varie fazioni “ribelli”, tra cui al-Qaeda e
il Fronte Combattente Islamico, con i sostenitori del generale Younes
che gridano vendetta per il suo assassinio.
Sono questi i cosiddetti “democratici
libici ” che stavano per vincere il controllo grazie a Washington
dei 30 miliardi di beni libici congelate negli Stati Uniti? Questi gruppi
eterogenei evidentemente stanno andando ognuno per conto proprio.
E anche le credenziali anti-democratiche
dei “ribelli” erano stato ben mascherate dai media
tanto adattabili, compresi il New York Times, la CNN
e la BBC. Questi media di regime, ragazze pom-pon della guerra
della NATO, hanno ignorato la decapitazione dei Libici Neri e dei lavoratori
migrati da altre nazioni africane da parte dei “ribelli” e
la pulizia etnica dei Libici Neri a Misurata da un’unità “ribelle”
chiamata “la Brigata per la Purga degli Schiavi e della Gente di
Colore”, come riportato dal Wall Street Journal il 21 giugno.
Ci sono resoconti di fosse comuni che sono state scavate a Benghazi;
non vengono menzionate nel Times, alla CNN o alla
BBC.
Ma la propaganda può solo demistificare
fino a un certo punto.
Ironicamente, l’omicidio del generale
Younes è avvenuto il giorno stesso in cui il Regno Unito ha stupidamente
“riconosciuto” questi assassini dei Libici Neri come i “legittimi”
rappresentanti di tutta la Libia. La decisione del Regno Unito è stata
seguita da iniziative analoghe della Francia, Italia e Stati Uniti.
Non importa che la maggioranza dei
libici, che vivono nella parte occidentale del paese, compreso il milione
e mezzo che abita a Tripoli, non ha dato alcuna indicazione di volere
veder trionfare i “ribelli” di Sarkozy. Al contrario, più
di un milione di persone hanno dimostrato a Tripoli per denunciare i
“ribelli” di Sarkozy e per sostenere il governo.
Ci potrebbe essere una lezione che
i dirigenti britannici potrebbero apprendere dalla distruzione nelle
strade di Londra; una storia che serva da ammonimento contro le spudorate
intromissioni negli affari di altri stati sovrani.
Immaginate se la Libia fosse ora nella
posizione di consegnare le armi ai “ribelli” di Londra; la
Francia ha violato la Risoluzione 1970 delle Nazioni Unite e ha sganciato
armi letali sulla Libia occidentale, provocando un bagno di sangue.
Immaginate se la Libia fosse nella
condizione di inviare addestratori militari nel Regno Unito per addestrare
i “ribelli” a Londra; sia la Francia che il Regno Unito hanno
inviato dozzine di “consiglieri” militari a Benghazi per addestrare
i “ribelli” di Sarkozy.
Immaginatevi se la Libia potesse fornire
rifugio ai “dirigenti” dei “ribelli” londinesi e
invitasse altre nazioni per creare un “Gruppo di Contatto”
che si riunisca a cadenze regolari per monitorare i progressi della
“ribellione” di Londra e per impegnarsi nei finanziamenti.
Immaginatevi se la Libia avesse la
possibilità per ottenere dall’Unione Africana un contributo in
aerei da combattimento da una forza UA che cominciassero a bombardare
Londra il numero 10 di Downing Street per poter “proteggere i cittadini
britannici” con l’uso di “qualsiasi mezzo necessario”
che sia stato autorizzato dall’Unione Africana.
Immaginatevi se un’orda di giornalisti
a favore dei “ribelli” da tutto il mondo calasse su Londra e
riportasse “notizie” a favore solo della posizione dei “ribelli”
mentre mette in ridicolo o solleva dubbi sulle dichiarazioni che vengono
dalle fonti ufficiali del Regno Unito e di Londra, quelle del Primo
Ministro David Cameron e dei funzionari della Polizia.
Le lezioni vanno oltre Londra.
Le economie degli the Stati Uniti e
dell’Europa occidentale dovranno lottare le disgrazie finanziarie
e l’instabilità dei mercati per un lungo periodo; alcuni paesi non
riusciranno mai a recuperare la loro posizione nell’economia mondiale.
Abbinate tutto questo a riduzioni pesanti per le attività di governo,
comprese le forze di polizia, e ai tagli ai programmi sociali e pensionistici
per affrontare i passivi di bilancio, ci sono forti possibilità di
rivolte sociali ben maggiori.
In questi scenari, e Londra è
solo l’inizio, è assurdo che la NATO continui a bombardare la Libia
per conto di una “ribellione” al collasso mentre le strade
di un paese membro della NATO e forse anche altri sono avvolte nelle
fiamme.
Il piano dell’Unione Africana offre
una risoluzione pacifica al conflitto libico.
“Dire il Vero per Farsi Forza.”
Nota dell’editore: La Millions
March di Harlem per opporsi alla guerra in Libia si terrà il 13
agosto alle 10 a.m., partirà dalla 110esima Strada incrocio Malcolm
X Blvd. (Lennox Ave). Il Ministro della Nazione dell’Islam Louis Farrakhan
sarà l’oratore.
Fonte: Very
Ironic: Tripoli Calm While Londra Burns
09.08.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE