CHE NOIA IL COLLASSO DEL DOLLARO…

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DI JOSEPH FARAH
WorldNetDaily

Una delle cose interessanti del mondo delle news online è vedere quali storie attraggono internet ed i suoi lettori.

A volte è impossibile sapere quali notizie i lettori prediligano fino a che non vedo un rapporto e controllo con i miei occhi.

Recentemente la cronaca sull’imminente collasso del dollaro ha predominato i notiziari.

Avevo immaginato che questa notizia avrebbe riscosso un forte interesse fra gli americani

Fondamentalmente significa che il dollaro, la loro moneta, si svalutera’ o forse non avra’ proprio piu’ valore.

Tuttavia, secondo i report dei lettori di WND, gli articoli correlati a questa notizia hanno scatenato solo sbadigli.

Non so’ se questo significa che gli americani non hanno preso questi allarmi seriamente o che, piu’ semplicemente, non vogliono leggere brutte notizie. Forse credono che se non leggono questi articoli le brutte notizie non si avvereranno.

Ma questo e’ un’affare serio.

Sin dalla fine della seconda Guerra Mondiale, il dollaro americano e’ stata la moneta di scambio mondiale. Questo scenario potrebbe cambiare a causa della debolezza del dollaro, del debito accumulato dagli Stati Uniti e della quantita’ di dollari immessi nel sistema per prevenire il collasso dell’economia.

Le risposte che il governo degli Stati Uniti ha dato all’imminente collasso internazionale del dollaro sono state le stesse di sempre, cioe’ un’aumento smisurato del debito e dell’emissione di moneta. Raramente nella vita la cura di una malattia e’ un veleno ancora piu’ potente e veloce di quello che ha scatenato il male. Ma questo e’ quello che l’amministrazione di Barack Obama, il Congresso degli Stati Uniti e la Federal Reserve stanno adottando come ultima risorsa per rilanciare l’economia.

Armatevi d’informazione come ha fatto Jerry Robinson, autore di un brillante libro intitolato “The Bankruptcy of Our Nation”, un’ottima introduzione al tema in oggetto.

Io penso che le misure frena-crisi indicate precedentemente possano essere un toccasana solo nel breve periodo, anche se ne dubito, ma nel lungo periodo peggiorerebbero ulteriormente la situazione in maniera irreversibile.

L’attuale economia degli Stati Uniti basata sul debito e le spese non e’ piu’ sostenibile e la cura non puo’ essere l’aumento del debito e l’aumento della spesa.

Questa formula e’ stata piu’ volte utilizzata dagli imperi passati ed ha ripetutamente fallito senza nessuna eccezione.

Ma gli americani credono davvero che i loro leader siano piu’ intelligenti e dotati dei loro predeccessori? e che, questi individui siano in grado di andare contro le leggi dell’economia e dell’universo?

La fiducia degli americani nel loro governo e’ talmente cieca da renderli determinati a tenere la testa sotto la sabbia anche quando e’ evidente che la loro economia sta crollando?

Spero di no.

Prego che non sia cosi.

Ultimamente mi hanno rincuorato i movimenti di ribellione chiamati “tea-party”che stanno spuntando in tutta l’America. Ma sara’ sufficiente o sara’ gia’ troppo tardi?

A meno che quet’attivismo non aumentera’ considerevolmente nei prossimi mesi, il governo continuera’ a credere di avere la licenza di perseguire la fallimentare politica del passato, uccidendo tutte le speranze di una reale guarigione dell’economa e di una ripresa duratura.

Il Governo e la Banca Centrale stanno premendo tutti i bottoni sbagliati, la morte del dollaro e’ vicina. Se si vuole evitare una catastrofe totale, di quelle che colpiranno anche le generazioni future, e’ ora di uscire per strada e far smettere questa follia.

La partecipazione ai Tea Party e’ sicuramente una buona forma d’organizzazione per far sapere ai politici che li stiamo controllando, e per dire che: “non vogliamo piu’ sostenere le spese degli stimoli all’economia, siamo contro l’immissione sconsiderata della moneta e non vogliamo un aumento delle tasse”.

Lasciate funzionare la libera iniziativa, smettetela con questa controproducente e distruttiva follia governativa.

Adesso e’ giunto il momento di agire.

Joseph Farah e’ un reporter veterano ed editore, ha diretto la redazione operativa dell’Univesita’ Sacramento Un. ed altri importanti quotidiani metropolitani prima di lanciarsi nel giornalismo su Internet.

Titolo originale: “Ho-hum – the collapse of the dollar”

Fonte: http://www.worldnetdaily.com
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03.04.2009

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di EMANUELA LERTORA

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