DI ELLEN BROWN
Web of Debt
Il 27 novembre Bloomberg News ha diffuso i risultati del suo tentativo, coronato dal successo, di costringere la Federal Reserve a rivelare i dettagli del salvataggio al settore bancario del 2008-09. Bloomberg ha riportato che, fino a marzo del 2009, la Fed aveva impegnato 7,77 trilioni di dollari con garanzie e prestiti sotto il prezzo di mercato per soccorrere il sistema finanziario; e che questi prestiti quasi senza interessi sono arrivati senza alcuna condizione.La Fed ha insistito che i prestiti sono stati ripagati e che non ci sono state perdite, ma il report
di Bloomberg attesta che le banche hanno incassato una manna di 13 miliardi di dollari in profitti; e “alcuni dettagli suggeriscono che i contribuenti abbiano pagato un prezzo pesante, dato che il finanziamento segreto ha contribuito a preservare uno status quo oramai instabile e ha permesso alle maggiori banche di crescere ancora di più.”
Queste rivelazioni hanno provocato
sconcerto e rabbia tra i commentatori. Ma in una lettera del 6 dicembre indirizzata ai dirigenti dell’House and Senate Committees focalizzata sull’industria dei servizi finanziari, il direttore della Fed Ben Bernanke ha risposto che i dati erano davvero esagerati. Ha detto che i prestiti erano stati contati più volte: quelli a breve termine che venivano rinnovati giorno dopo giorno sono stati conteggiati come un prestito cumulato invece che un singolo prestito prorogato.
Bloomberg ha prontamente ribattuto, negando l’esagerazioni dei dati. Ma, in
ogni caso, le banche hanno chiaramente goduto di qualcosa che non è
disponibili per tutti noi. Come ha
osservato Alan Grayson
nel suo editoriale dei 5 dicembre:
La principale, se non
l’unica, ragione per aver ricevuto l’aiuto dalla
Fed era il fatto di aver perso enormi somme di denaro. I salvataggi
della Fed hanno premiato gli errori, e penalizzato i successi.
[…] In tutto il periodo in cui la
Fed ha stipato i soldi nelle tasche delle banche fallite, molti americani
non potevano avere in prestito un centesimo per la casa, l’auto, o
per qualsiasi altra cosa. Se la
Fed avesse concesso crediti per 26 trilioni di dollari al popolo
americano invece che a Wall Street, ci sarebbero ancora 24 milioni di
persone che oggi non riescono a trovare un lavoro a tempo pieno?
Tutto in nome
della liquidità
Tutto veniva spiegato, ha detto Grayson,
con “la motivazione preferita dalla Fed per qualsiasi cosa che
debba fare, ‘incrementare la liquidità’”. Nel 2008 la liquidità
bancaria si prosciugò dopo il collasso di Lehman Brothers e le banche
non potevano avere il credito rapido e a poco prezzo da cui dipendevano
le proprie attività di prestito. La Fed giunse quindi come “prestatore
di ultima istanza”, facendo il necessario per tenere in funzione lo
schema bancario.
Ancora non è stato spiegato perché
le necessità delle banche di “liquidità” giustifichino tali misure
straordinarie. Perché le banche devono accedere rapidamente e con pochi
costi ai fondi? Non dovrebbero essere dare i soldi in prestito, invece
di prenderli? Non dovrebbero avere propri depositi da cui concedere
prestiti?
La risposta è no. Oggi, quando
le banche concedono prestiti, PRIMA
estendono il credito, poi finanziano i prestiti
prendendo i soldi dalla migliore fonte a loro disposizione. Se i depositi
no sono disponibili, prendono a prestito da un’altra banca, dal mercato
monetario o dalla Federal Reserve.
Invece dei prestiti creati dai depositi, sono i prestiti che in effetti
CREANO i depositi. Vengono
creati quando gli assegni sono addebitati sul conto del prestatario
e depositati in un’altra banca. La banca che li ha originati può
poi prendere a prestito questi fondi (o altri creati con lo stesso processo
da un’altra banca) ai tassi dei fondi della Fed, al momento un bassissimo
0.25%. In effetti, una banca può creare denaro sotto forma di “credito
bancario”, prestarlo a un cliente ad alto tassi do interesse, e poi
prendendo a sua volta a prestito con tasso molto più basso, incassando
la differenza.
Se questo vi sembra un gioco di prestigio,
proprio di questo si tratta. Il processo è stato paragonato agli
“assegni a vuoto” (Ndt, check kiting nel testo), che viene
definito dal dizionario economico di Barron’s come
[Uno] schema illegale
che stabilisce una falsa linea di credito con lo scambio di assegni
senza valore tra due banche. Ad esempio, un
“check kiter” potrebbe aver due conti correnti vuoti in due banche
differenti, A e B. Il kiter compila un assegno per 50.000 dollari sul
conto della banca A e lo deposita sul conto della banca
B. Se il kiter ha la fiducia della banca
B, sarà in grado di ritirare fondi dall’assegno depositato prima
che venga inviato alla banca A per l’incasso e quindi pagato. Dato
che il processo di compensazione generalmente avviene in qualche giorno,
il kiter può utilizzare i 50.000 dollari per questo lasso di tempo
per poi depositarlo nel conto della banca
A prima che venga portato all’incasso l’assegno da
50,000 dollari.
Sistemare la
cosa
Per quanto sospetto possa apparire,
l’economia alla fine ha bisogno di un sistema creditizio espandibile,
e un sistema di credito di questo tipo necessita di un prestatore di
ultima istanza. Quello che è scorretto in questo schema è che discrimina
Main Street a favore di Wall Street. Le banche possono prendere
a prestito a basso costo, mentre gli individui, le grandi aziende e
i governi pagano “quello che i mercati impongono”. Gli intermediari
bancari traggono vantaggio da uno schema in cui il denaro viene prodotto
proprio nell’ambito del prestito. I profitti sono risucchiati dall’1%
a spese del 99%.
Per riparare il sistema, i profitti
devono tornare al 99%. Come farlo è stato suggerito da Thom Hartmann
in un
recente editoriale:
Che la banca sia posseduta
dal governo degli Stati Uniti e gestita dal Dipartimento del Tesoro,
di modo che tutti i profitti […] vadano direttamente al Tesoro e che
si possano pagare meno imposte.
Per un modello a livello locale, ha
citato la Bank of North Dakota:
La brava gente del North
Dakota […] ha istituito qualcosa di molto simile, mantenendo in attivo
i conti dello stato, e ha protetto gli agricoltori, i produttori e gli
studenti dalle predazioni dei banksters di New York per quasi un secolo.
È giunta l’ora che ogni stato abbia una sua banca, proprio come ha
fatto il North Dakota, e che il Dipartimento del Tesoro rilevi la Fed
dalle banche che la possiedono per proprio vantaggio, o che semplicemente
la nazionalizzino.
Siamo stati distratti, qui e in Europa,
dal panico improvviso per le crisi dei “debiti sovrani”, quando
la crisi reale è dovuta al fatto che il nostro debito NON è sovrano.
Siamo costretti al silenzio dalla macchina stampasoldi di Wall Street
che crea il nostro denaro e ce lo concede in prestito a interesse, quel
denaro che ogni governo sovrano potrebbe creare da solo, con una sorveglianza
totalmente democratica e la responsabilità nei confronti della propria
gente. Abbiamo dimenticato le nostre radici, quando i coloni americani
prosperarono su un sistema monetario creato dalla gente stessa, libera
dal debito e libero dagli interessi. Il dominio imperterrito della macchina
monetaria di Wall Street dipende da un’amnesia collettiva. Il fatto
che questa memoria stia di nuovo riaffiorando potrebbe essere la più
grande minaccia per questa macchina, e la nostra maggiore speranza come
nazione.
Fonte: Pulling Back the Curtain on the Wall Street Money Machine
07.12.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE