DI ISRAEL SHAMIR
The truth seeker
Due imbarcazioni, di nome Free Gaza e Liberty, guidate da una quarantina di attivisti da tutto il mondo, hanno raggiunto sane e salve le coste dell’assediata Gaza. Sono passate attraverso il blocco navale presidiato dagli Israeliani e hanno portato un messaggio di speranza, e perfino qualche approvvigionamento per gli assediati. La conclusione dell’audace impresa era ben lungi dall’essere ovvia e scontata; circa vent’anni fa infatti, un simile tentativo finì in catastrofe. Nel 1988 l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina provò senza successo l’impresa di navigare da Cipro ad Haifa.
I sommozzatori Israeliani attaccarono una mina a ventosa alla nave, di nome Sol Phryne e ribattezzata Exodus-2, mentre era nel porto cipriota di Limassol e in concomitanza un giorno prima avevano messo una bomba in un’auto dell’equipaggio uccidendo tre uomini.
Quel viaggio era stato calcolato perché la data coincidesse con il quarantesimo anniversario della Nabka, in arabo la catastrofe, cioè la fondazione dello Stato di Israele. Per vent’anni nessuno l’aveva nemmeno menzionato o tanto meno aveva tentato di ripetere il viaggio suicida.Questo viaggio ha segnato il sessantesimo anniversario ed ha avuto un esito felice.
È un lieto evento: dovremmo essere felici che le navi siano arrivate sane e salve. Lasciate che questi piccoli vascelli siano ricordati insieme alla Granma e a Exodus, se non addirittura con la Santa Maria di Colombo: hanno compiuto un gesto storico. L’assedio di Gaza si è interrotto. Le autorità Israeliane hanno dichiarato che non vogliono interferire con le navi per dare al fatto minore pubblicità. Ma gli eventi seguono le proprie dinamiche; e noi possiamo sperare che i leader di Israele non troveranno così semplice tornare alle loro vecchie cattive abitudini. Una piccola dimostrazione può condurre a una rivoluzione. Questa operazione dovrebbe essere estesa, moltiplicata; al posto di una nave, centinaia di navi dovrebbero navigare.
[Il manifesto dell’iniziativa che è riuscita a rompere l’assedio di Gaza. Informazioni sul sito freegaza.org]
Le nostre congratulazioni ai coraggiosi e intrepidi uomini e donne che hanno guidato queste navi fino alle coste di Gaza. E una speciale congratulazione da parte nostra va a Uri Davis, uno degli attivisti di Free Gaza, che ha visto la luce in più che un modo solo.
Dopo essere vissuto tutto la vita da ateo senza Dio, è arrivato a Dio e ha accettato l’Islam. Dopo essere stato single per un lungo periodo, si è sposato con una ragazza della nobile famiglia Husseini.
Quindi tanti auguri a Uri Davis: un Ebreo e uno scapolo in meno in una volta sola!
Terza cosa, Uri Davis ha avuto una potente reazione nei confronti del suo ex amico Uri Avnery.
Avnery aveva scritto un pezzo mettendo in guardia i Palestinesi: non sognate di vivere con gli Ebrei in unico stato, perché gli Ebrei piuttosto vi espelleranno o vi stermineranno.
Un trattamento così buono, in stile indiano, è quanto di meglio possiate sperare da noi.
Il nostro amico John Spritzler ha scritto una forte risposta a Avnery: “Non v’è differenza da un mafioso che manda un avvertimento amichevole a un negoziante, mettendolo in guardia delle conseguenze che subirà se non pagherà il pizzo. Qui vediamo il sionista Avnery svelare la sua facciata di ‘caro amico dei Palestinesi’ e mostrare perfettamente da che parte sta: sfidate il nostro obiettivo di portare il progetto Sionista a una esclusiva supremazia Ebraica in gran parte della Palestina e ci uniremo in un’alleanza ‘ala di estrema destra fascista’ per cacciarvi dalla Palestina.”
Uri Davis è arrivato e ha schiaffeggiato Avnery. Se lui solo può, modello dell’Ateismo Ebraico, convertirsi e accogliere i Palestinesi, non solo in uno stato, ma in Unica Comunità che crede in un Unico Dio, in un’Unica famiglia e in un’Unica casa, la risolutezza ebraica è sicuramente destinata a
crollare.
Israele è l’unico posto dove sembra persistere una stranezza: negli Stati Uniti e in Russia la maggioranza dei matrimoni sono misti.
Gli Ebrei si dissociano dall’Ebraismo appena possono. Inshallah presto non ci saranno più abbastanza ebrei per armare un blocco navale.
Titolo originale: “Good News from Palestine, or One Jew Less”
Fonte: http://thetruthseeker.co.uk
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26.08.2008
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di GIULIA ENDEMINI