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La Redazione

 

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Biden era stato chiaro: “Toglieremo di mezzo il gasdotto Nord Stream 2”. Sull’Europa si stringe il cappio transatlantico

Sull'attualità pesano come macigni gli equilibri scaturiti dalla seconda guerra mondiale. Lo scorso gennaio anche la diplomatica Victoria Nuland aveva dichiarato: "Se la Russia invaderà l'Ucraina, in ogni caso, il Nord Stream 2 non funzionerà".
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A cura di Jacopo Brogi
Il 29 Settembre 2022
19179 Views
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Biden era stato chiaro: "Toglieremo di mezzo il gasdotto Nord Stream 2". Sull'Europa si stringe il cappio transatlantico

Ursula Van der Leyen e Joe Biden

Di Jacopo Brogi per ComeDonChisciotte.org

 

Scrive ai suoi lettori la portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova:

Stai ancora cercando una risposta alla domanda, chi c’è dietro l’intero sanguinoso scenario ucraino, la distruzione della cooperazione europea e la crisi mondiale globale?

E sul suo canale Telegram allega un estratto video che ritrae la vice segretario di Stato Usa Victoria Nuland in una dichiarazione pubblica durante un briefing del 27 gennaio scorso (1):

Vorrei dire francamente: se la Russia invaderà l’Ucraina, in ogni caso, il Nord Stream 2 non funzionerà

27.01.2022. Il vice segretario di Stato Usa Victoria Nuland durante un briefing

Quando si sveglierà Bruxelles?” si chiede Zakharova, il giorno dopo che i gasdotti Nord Stream sono stati sabotati: un chiaro attacco al continente europeo, Germania in primis.

Separare la Germania dalla Russia e quindi l’Europa dal gigante eurasiatico, è sempre stato l’obiettivo primario degli Stati Uniti (e della Gran Bretagna), come confessò nel 2015, al Chicago Council on Global Affairs, il presidente della Stratfor George Friedman:

Il principale interesse per gli Stati Uniti, per cui per un secolo abbiamo combattuto le
guerre, Prima e Seconda Guerra Mondiale e la Guerra Fredda, consiste nella relazione
fra Germania e Russia, perché unite sono l’unica forza che ci possa minacciare e
dobbiamo assicurarci che questo non accada. (2)

Tramite le sanzioni contro Mosca e l’interruzione dei gasdotti che collegano direttamente la Germania alla Russia, si sta lavorando per l’isolamento dell’Europa e l’annientamento della sua industria: Germania e Italia su tutte.

A vantaggio di chi?

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden deve rispondere alla domanda se gli Stati Uniti abbiano messo in atto la loro minaccia il 25 e 26 settembre quando è stata segnalata un’emergenza su tre linee del Nord Stream 1 e del Nord Stream 2. (3)

La portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova ha chiesto quindi conto al presidente americano delle sue parole risalenti al 7 febbraio scorso, a pochi giorni di distanza dal discorso della Nuland. Quali?

Biden: “Se la Russia invade di nuovo l’Ucraina con truppe, carri armati, non esisterà più un Nord Stream 2. Lo toglieremo di mezzo per sempre“.

Giornalista: “Ma, esattamente, come farete, considerato che il progetto è sotto il controllo tedesco?”

Biden: “Le garantisco che siamo in grado di farlo”.

La sua dichiarazione di intenti era supportata da una promessa. Bisogna essere responsabili delle proprie parole. La mancata comprensione di ciò che si dice non esonera nessuno dalla responsabilità. L’Europa deve conoscere la verità!“. Ha concluso la portavoce del ministero degli esteri russo.

Già prima dell’attacco ai gasdotti, il capo della diplomazia di Mosca aveva rilasciato dichiarazioni di fuoco, proprio dalla sede Onu, a New York:

Adesso gli Stati Uniti sono parte del conflitto”. Quello che gli occidentali vogliono fare ”non è sconfiggerci. Vogliono toglierci dalle cartine, cancellarci dalle mappe”. ”Gli Stati Uniti e i loro alleati sono dei dittatori“. Quella di Washington ”è una dittatura pura o un tentativo di imporla”. (4)

Sergej Lavrov, 24 settembre 2022

Le ultime notizie riportano fonti governative tedesche che parlerebbero di “Nord Stream forse inutilizzabile per sempre” (5) dopo i danni che ha subìto nel tratto di mar Baltico tra Danimarca e Svezia.

Mentre il gigante eurasiatico ha avviato un’inchiesta per “terrorismo internazionale” e ottenuto per venerdì una riunione del Consiglio di sicurezza Onu in merito ai gravissimi fatti accaduti, ormai tutti parlano di sabotaggio. Ma il punto è: chi è stato?

Mosca e Washington si accusano a vicenda, mentre la Ue guidata dalla tedesca Ursula Van der Leyen supera ogni immaginazione: “La Russia deve pagare per questa ulteriore escalation“, dichiara mentre presenta l’ottavo pacchetto di sanzioni che rimbalzeranno contro gli europei. E mai verranno riconosciuti i “falsi” referendum organizzati nel Donbass (6).

La formazione di un oceanico mercato Usa/Ue è sempre stato l’orizzonte della costruzione europea, fortemente voluta da Washington (e Londra), formalizzato alla fine della Guerra Fredda con la Dichiarazione transatlantica del 22 novembre 1990.

Non solo interessi economici e valutari (l’euro è nato anche per fare da sparring partner al dollaro) ma anche una conformazione politica e militare – tramite la NATO – da sviluppare, perfezionare e mettere in comune.

Nel tempo, i tentativi per finalizzare sono stati tanti, in ultimo il famigerato TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership)  voluto da Obama e fermato da Trump nel 2018, anche se era stato avversato sia dalla Germania che dalla Francia. Di fatto, il trattato avrebbe significato fare del Vecchio Continente terra di deregolamentazione e business selvaggio modello Far West. Chi ha le multinazionali più potenti si sarebbe preso terre vergini e inesplorate attraverso la deregolamentazione della finanza, dell’alimentare, dell’industria, dei servizi, che avrebbe ridotto le imprese ed i lavoratori europei alla stregua degli indiani d’America: vittime della conquista e dei voleri del più forte. Coi singoli Stati costretti ad arbitrati internazionali, portati in giudizio dalle Corporation, se non avessero provveduto opportunamente ad aprire le proprie economie secondo gli accordi sottoscritti in sede internazionale.

Di pari passo al governo Usa, il cui Segretario al Tesoro Janet Yellen ha molto di recente svelato i piani per la creazione di una CBDC (valuta digitale emessa da Banca Centrale), il potente think tank di Washington DC, Atlantic Council ha proposto “una nuova agenda transatlantica per il coordinamento economico” (27 settembre 2022), che non esclude scenari valutari comuni:

Stati Uniti e UE dovrebbero collaborare per creare un contesto normativo che consenta CBDC transfrontalieri che preservano la privacy. Washington e Bruxelles dovrebbero cogliere questa opportunità per stabilire finalmente un quadro transatlantico sulla privacy e chiarire come può consentire la prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo. Il lavoro transatlantico sulle CBDC, proprio come sulle sanzioni e sul commercio, dovrebbe sfruttare lo slancio dietro le risposte politiche immediate a grandi shock al fine di costruire una strategia a medio e lungo termine. Questa strategia non deve ignorare le sfide reali dell’inflazione e delle prospettive di bassa crescita; deve anche costruire ponti con le economie non allineate, piuttosto che costringerle a scegliere tra Cina e Occidente (7)

La CBDC ha lo scopo ultimo far aprire al cittadino il proprio conto corrente direttamente presso la Banca Centrale: diverrebbe così cliente di un sistema centralizzato “dove tutta la valuta emessa è disponibile soltanto attraverso flussi digitali su conti giacenti presso un’unica banca“, senza intermediari; ciò eliminerebbe quindi gli istituti di credito commerciali ordinari, e affiderebbe il controllo pressochè assoluto –  di quel conto corrente e quindi del denaro –  ad un’unica autorità.

L’attuale crisi europea scatenata dalle sanzioni anti russe, dall’aver liberalizzato il mercato dell’energia agganciandolo alle speculazioni di borsa, il recente sabotaggio ai gasdotti Nord Stream, stanno portando sempre più l’Europa ad aver bisogno degli Stati Uniti d’America, in termini di energia e di economia: magari non tardissimo ci proporranno un trattato. E stavolta, forse, non avremo alternative alla firma.

Formuliamo nuovamente al lettore il quesito iniziale, facendolo nostro:

“Stai ancora cercando una risposta alla domanda, chi c’è dietro l’intero sanguinoso scenario ucraino, la distruzione della cooperazione europea e la crisi mondiale globale?”

Se il contenitore geopolitico Ue era stato costruito principalmente in funzione antisovietica per tenere separate la Germania e l’Europa (dell’ovest) dalla Russia, oltrechè per favorire l’apertura dei mercati e l’atlantismo globalizzante e finanziarizzato, oggi – al solito – la Storia si ripete. Ma stavolta la Guerra sembra proprio più calda che mai.

Il sogno europeo e le missioni di pace sono i prodotti dell’Impero del Bene; per fortuna i cattivi stanno sempre e soltanto dall’altra parte.

Intanto l’Europa rischia di diventare l’altro giardino di casa degli Stati Uniti, una copia – un pò più sofisticata e attempata, ma non meno sofferente e saccheggiata – dell’America Latina.

Di Jacopo Brogi per ComeDonChisciotte.org

29.09.2022

NOTE

(1) = https://t.me/MariaVladimirovnaZakharova/3820

(2) = https://www.youtube.com/watch?v=QeLu_yyz3tc

(3) = https://t.me/MariaVladimirovnaZakharova/3818

(4) = https://www.adnkronos.com/ucraina-lavrov-russofobia-grottesca_6FiQVMP8euMwfln1kaRf2n?refresh_ce

(5) = https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2022/09/28/berlino-nord-stream-forse-inutilizzabile-per-sempre_a71a0f13-897c-4f0c-8429-70380da6f6bf.html

(6) = Ibidem

(7) = https://www.atlanticcouncil.org/blogs/new-atlanticist/from-sanctions-to-digital-currencies-heres-a-new-transatlantic-agenda-for-economic-coordination/

 

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Giornalista pubblicista e documentarista; freelance United Photo Press. “La realtà ha bisogno di più testimoni. Per mostrarla e per cambiarla.”
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