Questa mattina la Russia ha attaccato Kiev colpendo la sede di Ukrenergo, gestore importante della città per il rifornimento elettrico dell’intero paese.
È molto probabile che l’offensiva causerà black out: l’Ucraina rischia di spegnersi.
Energoatom, l’operatore ucraino che gestisce la centrale nucleare di Zaporizhzhia ha interrotto l’approviggionamento energetico a causa dei bombardamenti:
I terroristi russi hanno sparato ancora una volta contro le stazioni elettriche nel territorio sotto il controllo dell’Ucraina, l’ultima linea di alimentazione è stata disconnessa. Nel processo di transizione, a causa di una caduta di tensione di breve durata, è stato spento il trasformatore di riserva e sono stati avviati i generatori diesel.
Ha affermato Energoatom.
Il sindaco di Kiev, Vitalij Volodymyrovyč Klyčko, ha invece scritto su Telegram:
A seguito di un attacco di droni, è scoppiato un incendio in un edificio non residenziale nel quartiere Shevchenkivskyi di Kiev. Le unità antincendio stanno lavorando.
Un frammento di uno dei droni kamikaze (Shahed-136 di fabbricazione iraniana) che hanno attaccato Kiev questa mattina.
Al momento diversi edifici residenziali sono stati danneggiati. I medici che sono sul posto daranno informazioni utili sulle eventuali vittime.
La situazione è così critica che persino da Cuba si manifestano forti preoccupazioni.
Juan Sanchez Monroe, professore ordinario presso l’Istituto Superiore di Relazioni Internazionali dell’Avana, ha dichiarato alla TASS:
Le attuali tensioni internazionali stanno comportando più rischi per il mondo rispetto alla crisi dei missili di Cuba del 1962, mentre la politica opportunistica di Washington ha aggravato la situazione.
Il 16 ottobre 1962 è stato il momento più critico della Guerra Fredda.
La situazione odierna è andata oltre la crisi di ottobre (il nome locale della crisi dei missili di Cuba). Allora c’erano dispute politiche, più che altro verbali, ma oggi le dispute politiche sono accompagnate da scontri a colpi di sciabola, con sparatorie e morti. Un ulteriore aspetto molto negativo dell’attuale crisi è che non ci sono quasi colloqui, mentre durante la crisi di ottobre ci sono stati negoziati. Quando la diplomazia non funziona, solo le armi possono risolvere il problema, e questo è ciò che porta il conflitto molto più vicino al fuoco.
L’aggressività e l’opportunismo della politica dell’imperialismo sono stati fondamentali sia nella crisi di ottobre che in quella attuale. Nella prima, l’amministrazione statunitense e le élite politiche erano intenzionate a porre fine al processo rivoluzionario a Cuba, mentre oggi vediamo i tentativi delle stesse forze di bloccare lo sviluppo della sovranità russa.
La differenza fondamentale tra gli sviluppi attuali e la situazione del passato è che il governo cubano perseguiva una politica di protezione della sovranità, dell’indipendenza nazionale e della giustizia sociale, mentre le élite al potere in Ucraina sono reazionarie, anti-russe, anti-ucraine e filo-americane.
Quello che è successo con i gasdotti, il ponte di Crimea, sono elementi che portano il conflitto, che finora si è sviluppato sul territorio dell’Ucraina, al livello delle infrastrutture al di fuori di esso. I due incidenti hanno aggravato in modo significativo la situazione internazionale.
FONTI:
- https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2022/10/17/il-centro-di-kiev-colpito-da-droni-kamikaze_eee43852-8bdd-4909-8a49-f6228a06a2a1.html
- https://tass.com/politics/1523551
- https://tass.com/world/1523617
Sara Iannaccone, 17.10.2022