Le picconate al gender e alle teorie per cui conta solo il sesso percepito, continuano inesorabilmente. Ultima notizia di queste ore che sta facendo il giro del mondo, la scoperta di un documento che rivela senza ombra di dubbio il sesso genetico di Imane Khelif, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024.
Non ci sorprendiamo, ma ci chiediamo: restituirà la medaglia? Il CIO ammetterà la propria colpa?
Da Reddux.info, Anna Slatz, 4 novembre 2024
Un nuovo scioccante sviluppo è emerso nel caso della pugile algerina Imane Khelif, dopo che un giornalista francese avrebbe avuto accesso a un rapporto medico schiacciante che rivela che la Khelif ha i “testicoli”. La notizia arriva mesi dopo che Khelif ha conquistato la medaglia d’oro nella boxe femminile alle Olimpiadi di Parigi.
Il referto è stato redatto nel giugno del 2023 grazie alla collaborazione tra l’ospedale Kremlin-Bicêtre di Parigi, in Francia, e l’ospedale Mohamed Lamine Debaghine di Algeri, in Algeria. Redatto dagli esperti endocrinologi Soumaya Fedala e Jacques Young, il rapporto rivela che Khelif è affetto da deficit di 5-alfa reduttasi, un disturbo dello sviluppo sessuale che si riscontra solo nei maschi biologici.
L’anomalia genetica influenza il normale sviluppo degli organi sessuali del bambino. Alla nascita, i bambini maschi affetti da 5-alfa sono spesso erroneamente assegnati alla femmina a causa della presenza di genitali deformati che talvolta assumono l’aspetto di una “sacca vaginale cieca”. Questo sviluppo disordinato diventa tipicamente evidente nella pubertà, quando gli adolescenti 5-alfa iniziano a manifestare segni di mascolinizzazione come la crescita muscolare, la peluria e l’assenza di sviluppo del tessuto mammario o delle mestruazioni. Senza la possibilità di sottoporsi a un esame clinico adeguato, i maschi affetti da 5-alfa possono credere erroneamente di essere femmine anche in età adulta.
Alla fine di ottobre, il giornalista francese Djaffar Ait Aoudia ha ottenuto una copia dell’esame fisico approfondito condotto su Khelif per verificare la presenza di un disturbo dello sviluppo sessuale.
Secondo Aoudia, il rapporto clinico rivela che una risonanza magnetica ha determinato che Khelif non aveva l’utero, ma aveva invece testicoli interni e un “micropene” simile a un clitoride ingrossato. Un test cromosomico ha confermato che Khelif ha un cariotipo XY, mentre un test ormonale ha rilevato che Khelif aveva un livello di testosterone tipico dei maschi. Aoudia ha anche osservato che i medici hanno suggerito che i genitori di Khelif potrebbero essere consanguinei.
Il rapporto conclude raccomandando a Khelif di sottoporsi a “correzione chirurgica e terapia ormonale”, per aiutarlo ad allinearsi fisicamente con la sua identità di genere auto-percepita, e aggiunge che sarebbe stato necessario un supporto psicologico perché i risultati avevano causato un “impatto neuropsichiatrico molto significativo”.
Questa notizia coincide con una precedente ammissione dell’allenatore di Khelif, Georges Cazorla, secondo cui la pugile algerina sarebbe stata sottoposta a una valutazione presso l’ospedale Kremlin-Bicêtre dopo essere stata squalificata dal pugilato femminile dall’International Boxing Association (IBA) nel marzo 2023.
In un’intervista rilasciata in agosto, Cazorla ha ammesso tiepidamente che all’epoca gli endocrinologi avevano stabilito che c’era un “problema con i cromosomi di [Khelif]”. Nonostante questo fatto, Cazorla ha insistito sul fatto che a Khelif dovrebbe essere permesso di gareggiare contro le femmine.
Cazorla ha anche dichiarato che Khelif è stato sottoposto a una terapia di soppressione del testosterone dopo la valutazione medica del 2023. Tuttavia, il Comitato Olimpico Internazionale non sottopone gli atleti a test cromosomici dal 1999 e, alle Olimpiadi di Parigi, l’unico requisito per partecipare alla boxe femminile era quello di avere un marcatore di sesso femminile sui documenti legali.
Un’ulteriore conferma del cariotipo del pugile è stata data da Alan Abrahamson, professore associato presso la Annenberg School for Communication and Journalism della University of Southern California, specialista di sport olimpici e membro del comitato stampa del Comitato Olimpico Internazionale. In una dichiarazione di agosto, Abrahamson ha affermato di aver visionato personalmente i risultati dei contestatissimi test cromosomici ordinati dall’IBA nel 2022 e nel 2023, che “hanno concluso che il DNA del pugile è quello di un maschio composto da cromosomi XY”.
La notizia del rapporto medico trapelato di Khelif arriva dopo la vittoria dell’oro alle Olimpiadi di Parigi nella categoria 66 kg femminile.
In collaborazione con l’Independent Council on Women’s Sport (ICONS), Reduxx è stato il primo a dare la notizia della partecipazione di Khelif al pugilato femminile a Parigi, suscitando un allarme a causa della sua precedente squalifica dalla boxe femminile da parte dell’IBA. La notizia ha scatenato una tempesta di polemiche, con l’IBA che si è opposta alla decisione del CIO di permettere ai maschi biologici di boxare contro le donne a Parigi.
Nel corso di una conferenza stampa tenutasi ad agosto, l’IBA ha ripetutamente confermato che Khelif aveva fallito diversi test cromosomici, ma non è stata in grado di rilasciare i risultati di tali test, impediti dal Comitato Olimpico algerino.
Parlando con Reduxx di quest’ultima rivelazione, la cofondatrice di ICONS Marshi Smith ha denunciato il CIO e il Comitato olimpico algerino per aver permesso a Khelif di continuare il suo viaggio verso l’oro di Parigi nonostante fosse pienamente consapevole di essere geneticamente maschio.
Il CIO e il Comitato Olimpico Algerino sono complici nell’avallare la violenza maschile contro le donne con il pretesto dell’intrattenimento pubblico sul più grande palcoscenico sportivo del mondo”, ha dichiarato Smith. “Sono rimasti a guardare mentre le donne venivano sottoposte ad aggressioni fisiche a scopo di spettacolo, private della sicurezza, dell’equità e dei risultati ottenuti nella loro vita. Tutte le persone coinvolte devono affrontare conseguenze rapide e gravi”.
La Smith aggiunge di ritenere che a Khelif dovrebbe essere tolta la medaglia d’oro, ma dubita che verrà intrapresa un’azione per correggere l’ingiustizia.
Esortiamo i leader dello sport e i governi di tutto il mondo a condannare il CIO e a chiedere un impegno pubblico per garantire uno sport equo e sicuro per le donne da oggi in poi. Non si deve permettere che questo accada mai più”.
Fonte Reddux.info, Anna Slatz, 4 novembre 2024
Traduzione di Katia Migliore per ComeDonChisciotte.org