Anche “Il Mondo di Quark” cadde sul debito pubblico!

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di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)

Sempre più insistentemente mi chiedo, come si possa essere arrivati ad un tale livello di incomprensione, su un tema apparentemente semplice come è quello riguardante l’ormai più che famoso debito pubblico, un mero dato statistico che gli stati del mondo moderno creano semplicemente dal nulla attraverso il monopolio che esercitano sull’emissione della propria valuta.

Semplice, chi ha voluto che questo pensiero fraudolento diventasse patrimonio dell’intera umanità per poter gestire e controllare vite e pensieri della maggioranza, ha agito nel tempo pesantemente sulle potenti e più che convincenti leve dell’informazione per raggiungere tale scopo.

“L’hanno detto in televisione” – è stata negli anni (prima dell’avvento di Internet), una delle classiche frasi usata da molti per certificare presunte verità a tutti gli altri. Un sigillo che nell’immaginario comune ha concorso a rimpiazzare in tutto e per tutto il timbro della scienza.

Compreso questo, non deve sorprenderci se anche personaggi televisivi del calibro di Piero Angela, sono passati ad altra vita nella più totale ignoranza funzionale rispetto a quella che invece, è la verità sul tema in questione.

Alzi la mano chi di voi non ha memoria del “mito” di Piero Angela, quel signore distinto ed educato che attraverso un programma televisivo generazionale (prima con Quark e poi con Il Mondo di Quark), per ben 18 lunghissimi anni (dal 1981 al 1999), andando in onda con documentari naturalistici o antropologici, ha vivisezionato il nostro pianeta mostrandoci ogni suo angolo più segreto.

Ebbene, torno a dirvi, che un uomo così istruito, con una intelligenza chiaramente sopra la media attraverso la quale è riuscito a spiegarci anche i fenomeni naturali più oscuri della storia scientifica, in una sua trasmissione è inciampato su quello che è il semplice concetto matematico e contabile del debito pubblico…. ascoltatelo:

Piero Angela, spiega il debito pubblico in una sua trasmissione andata in onda sui canali RAI

Come suo solito, da perfetto show-man, attraverso la sua ben riconosciuta dote di voler stupire gli ascoltatori, Piero Angela comincia la lezioncina allarmistica – probabilmente costretto ad  impartire – fornendo una immagine suggestiva del debito pubblico per renderne chiara fin da subito la grandezza del problema:

“Se prendiamo delle banconote da 100 euro e le mettiamo tutte in fila, una dopo l’altra, sapete quante ne servono per arrivare a questa somma (il debito pubblico intende Angela)? beh, servirebbe una fila lunga cinque volte la distanza dalla Terra alla Luna”

Ecco fatto, il Piero Angela primo scienziato per eccellenza nell’immaginario collettivo, con poche parole ed una perfetta rappresentazione visiva, ha inchiodato nella mente di tutti un debito da ripagare di dimensioni bibliche che va oltre lo spazio ed il tempo delle nostre vite.

Un debito perenne che dovrà essere tramandato di generazione in generazione e per il quale ognuno di noi sarà costretto a lavorare duramente per ripagarlo, inseguendo il dogma che ci impone di lasciarne il minor peso possibile ai nostri figli.

Insomma, la solita storia che avete ascoltato migliaia di volte e che da decenni i nostri politici e l’informazione main-stream, ci ripetono con tempistiche quotidiane.

“Ma dove sono andati a finire tutti questi soldi?” – continua Piero Angela – “cominciamo a vedere cosa è successo, come mai ci siamo indebitati in questo modo?”

E qui si comincia a fare il classico elenco di tutti i fantomatici buchi dove sarebbero apparentemente spariti questi soldi, ovvero tutti i mantra che i poteri si sono inventati per fare presa sulla gente e poter quindi indirizzare le cose verso i loro desideri: dai facili pre-pensionamenti prima delle attuali riforme, alle ingenti somme spese per il risanamento delle aziende pubbliche degli anni 70’/80′ – dal costo eccessivo di certe opere infrastrutturali che seppur utili non avrebbero reso abbastanza, alla creazione di certi enti pubblici utilizzati per costruire il consenso elettorale – infine sprechi, inefficienze e corruzione in aggiunta alle mancate entrate fiscali dovute all’evasione, completano il cerchio secondo l’Angela-pensiero.

Tutti falsi problemi che, al contrario, in molti casi, hanno invece contribuito al disastro economico odierno: sto parlando delle privatizzazioni, del taglio alle pensioni e dei salari più bassi che hanno invertito la curva dei consumi, dello stop totale alla realizzazione delle necessarie infrastrutture a partire da ospedali, strade e scuole, per non parlare del falso problema dell’evasione, dove si combatte solo quella piccola mentre come dimostrato i soldi veri provenienti dai grandi gruppi sono già fiscalizzati fuori dai nostri confini.

Ma quello che emerge da questa falsa prospettazione del video di Piero Angela – dove si fa credere che questi fantomatici soldi frutto di sprechi e decisioni errate da parte dei governi passati, siano spariti nel nulla – è la testimonianza della sua più totale non comprensione di come stanno realmente le cose.

Questi soldi, ovvero il debito pubblico, non sono spariti ma bensì sono tutt’ora nelle tasche e nei conti del settore privato. Fanno parte di tutto l’aggregato monetario presente nel nostro sistema economico e che serve da linfa per il suo funzionamento.

Sono soldi che lo Stato ha speso e che qualcuno, per pura logica contabile, ha incassato. Quando l’apparato pubblico paga uno stipendio nonché una pensione o costruisce una strada, la moneta con cui paga finisce sempre nelle tasche di qualcuno, anche se l’opera realizzata fosse di per se inutile.

Detto che questi soldi, al contrario di come ci fa apparire Piero Angela, non sono spariti, dobbiamo anche affermare con forza che neanche sono da ripagare. Non esiste nessun creditore concreto che è sulla nostra soglia di casa pronto a richiederci indietro questi soldi.

L’unico soggetto che realmente ce li potrebbe chiedere indietro è solo lo Stato stesso attraverso l’imposizione fiscale, non per restituirli a qualcuno ma solo per una pura e semplice decisione politica di volerceli richiedere, senza che ne esista una reale necessità che vada oltre quella di un contenimento di un fenomeno inflattivo da eccesso di domanda, tipico di una economia in pieno boom caratterizzata da un pieno sfruttamento delle risorse a disposizione.

Come un cieco guidato da altri ciechi, accertato che siamo di fronte ad un debito reale, Piero Angela, continua nella sua folle spiegazione scivolando clamorosamente anche sul tema interessi, la bellezza di oltre 70 miliardi all’anno che appunto lo Stato italiano paga su questo fantomatico debito.

Conclude Angela, mentre guida una carriola piena zeppa di euro:

“E’ una cifra enorme, sottratta ogni anno al portafoglio dello Stato. Con tutti questi soldi che ogni anno volano via si potrebbero fare tantissime cose che invece non possiamo fare, magari pagare anche meno tasse. Volendo fare un esempio, pensate che questa somma rappresenta praticamente la meta dell’Irpef; cioè, per dare un’ordine di grandezza, se non dovessimo pagare questi interessi, potremmo in teoria pagare la metà di Irpef. E’ una continua emorragia per la ricchezza nazionale che ogni anno va a finire nelle tasche dei nostri creditori che sono per quasi la metà stranieri”.

E qui chi vi scrive alza le mani! se dovessi scommettere sulla malafede di Piero Angela non ci scommetterei ma l’incompetenza è certificata nella maniera più assoluta.

Piero Angela, ormai passato ad altra vita, ha dimostrato con queste parole terrene di essere completamente allineato ed assuefatto al pensiero unico che identifica la moneta come un qualcosa presente in natura e scarsa. Un qualcosa che arriva nelle nostre mani perché prestata da una entità superiore che però lui stesso – come del resto tutti gli altri che ne condividono il pensiero – non ha saputo identificare.

Dimostra di non prendere in considerazione nella maniera più assoluta come il pagare interessi da parte di colui che è l’emettitore in regime di monopolio della valuta con cui paga tali interessi, sia soltanto il frutto di una decisione di politica fiscale di volerli pagare. Ovvero di concedere un reddito aggiuntivo alla categoria dei così detti risparmiatori.

La prova di tutto questo risiede nel semplice fatto che qualora il debito pubblico fosse detenuto interamente dalla Banca Centrale, nessuna somma per interessi sarebbe versata dallo Stato ai risparmiatori. E per fare in modo che questo accada, è sempre solo e soltanto questione di una decisione politica di volerlo fare.

Quindi, anche volendo seguire il ragionamento di Piero Angela – seppur del tutto privo di pregio a livello di dottrina economica – il dimezzamento dell’Irpef finanziato attraverso lo stop al pagamento degli interessi, è cosa che potremmo fare immediatamente.

Ulteriore prova di quello che vi sto dicendo, riguardo al quantum ed alla non necessità di pagare interessi per lo Stato italiano, ci proviene dalla storia degli ultimi 10 anni, dove per salvare l’euro, la Banca Centrale Europea, senza il ben che minimo sacrificio ha azzerato a piacimento i tassi ed acquistato enormi masse di titoli del nostro debito pubblico, di fatto monetizzandolo e sterilizzando il pagamento dei relativi interessi.

Per essere precisi la parte di interessi che vola nelle tasche di risparmiatori esteri è circa il 30%, il resto se lo aggiudicano banche centrali, mondo finanziario italiano ed il 5% dei rentier di casa nostra. E’ sufficiente aver bene presente chi sono questi soggetti per comprendere chi ancora ha interesse a mantenere in piedi questa vera e propria truffa del debito pubblico, che da tre decadi nel nostro paese vede in atto una trasfusione di denaro ininterrotta, che dalle tasche della maggioranza degli italiani, finisce in quelle dell’élite appena indicata.

Ascoltare gente del calibro di Piero Angela come mi accadde tempo fa con il giornalista di rango Andrea Purgatori [Il “Potere” plagia anche le menti migliori] – che mostrano un così totale allineamento alla frode mondiale, su questi temi che influenzano in modo determinante le nostre vite quotidiane ed il futuro dei nostri figli – mi fa veramente riflettere su quanto i “poteri profondi” che guidano l’umanità, siano stati così perfettamente efficaci nel mettere in atto il loro disegni diabolici.

Ed ancor di più mi fa riflettere il fatto, di come tutto questo risulti chiaro e semplice a chi vi scrive e di contro invece sia oscuro ancora a molti!

di Megas Alexandros

Fonte: Anche “Il Mondo di Quark” cadde sul debito pubblico! – Megas Alexandros

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