In questa stagione sono tante le persone che soffrono di rinite allergica. Trasportati dal vento, i pollini rilasciati da alberi, erbe e piante, vengono a contatto con bocca, naso e mucosa congiuntivale provocando starnuti, rinorrea, prurito e lacrimazione: per alcune persone una tortura che trasforma in disastro l’arrivo della primavera. Come è possibile che sostanze, in linea di massima non tossiche per il corpo umano, vengano percepite come pericolose e scatenino, in certi individui, reazioni così forti?
Le reazioni allergiche sono il segnale che il sistema immunitario non sta lavorando come dovrebbe e che la naturale capacità di guarigione che ogni organismo possiede ha bisogno di aiuto.
L’ideale, dunque, è non limitarsi a usare rimedi per alleviare i sintomi durante la stagione critica, ma stimolare le difese naturali nel periodo che precede l’arrivo dei pollini.
E come “preparare il terreno” di un soggetto che, puntualmente, ogni primavera soffre di allergia ai pollini o di altri tipi di allergie?
LA VERA PREVENZIONE NASCE A TAVOLA. In genere, chi soffre di allergie, ha un’alimentazione troppo povera di omega 3 e troppo ricca di zuccheri (carboidrati). Omega 6 e Omega 3 dovrebbero stare in rapporto 4:1 mentre, solitamente, abbiamo un rapporto 15:1.
Ora, se c’è un eccesso di Omega6, si ha anche una tendenza all’attivazione immunitaria: i mastociti libereranno più istamina creando nel tempo un’infiammazione continua che è alla base di tutti i processi allergici. Se poi all’aumento di Omega6 accompagniamo pure una quantità eccessiva di carboidrati (ad esempio pane, pasta, dolci), ci sarà anche una maggiore secrezione di insulina che corrisponderà a “buttare benzina sul fuoco dell’infiammazione” e, di conseguenza, ad un aumento della sintomatologia allergica.
Quindi un buon equilibrio Omega3/Omega6 e una produzione giusta di insulina sono premesse biochimiche fondamentali per avere un livello basso di infiammazione e di conseguenza soffrire meno a causa di allergie.
È anche importante non trascurare l’aspetto psico-emotivo. Come accade per qualsiasi disturbo, attraverso la malattia parliamo a noi stessi e, molto spesso, i disagi che avverte il corpo sono l’esatto riflesso delle nostre emozioni.
Il polline, in fondo, altro non è che il seme della pianta che si diffonde in primavera, stagione in cui piante ed animali si risvegliano esprimendo al massimo la loro vitalità riproducendosi. L’allergia stagionale può, quindi, indicare una difficoltà che certe persone hanno con i cambiamenti, il loro rifiuto della possibilità di rinascere e diventare diversi da come sono. Oppure, a volte, l’allergia può essere una questione relazionale. Un modo di esprimere la mancanza d’aria e di spazio e dunque il bisogno di tirare il fiato rispetto a situazioni o persone che sono vissute come soffocanti. O ancora un modo di esprimere la necessità di difendersi rispetto a qualche elemento del mondo esterno, o dell’ambiente esistenziale, che viene percepito come aggressivo e ostile.
Al di là, quindi, degli aggiustamenti alimentari e di eventuali integratori, si tratta anche di trovare la chiave di lettura giusta, quella che consentirà ad ogni persona una più profonda conoscenza di sé e che, con costanza e pazienza, aprirà la porta della guarigione.
__
VB