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Alessandro Maiorano vs Matteo Renzi: il film
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A cura di Redazione CDC
Il 20 Febbraio 2023
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Di Matteo Parigi e Giacomo Ferri per ComeDonChisciotte.org

FIRENZE

Dobbiamo partire da un presupposto, ormai noto a molti, “chi critica Renzi subisce una denuncia” [1] e questo lo sa, ancora prima di Alessandro Maiorano, Guido Gheri che, all’epoca dell’insediamento di Matteo Renzi come sindaco di Firenze (giugno 2009), osò criticarlo e denigrarlo attraverso la sua radio, Radio Studio 54 (attiva dal 1975), rendendo pubbliche le spese folli private, con tanto di documentazione fiscale, avvenute quando il suddetto era presidente della Provincia di Firenze, denominandolo “Renzino Spendaccino”.  Il Gheri fu querelato dall’allora sindaco di Firenze per diffamazione e, indirettamente, per “istigazione all’odio razziale” dal centrosinistra sfruttando alcune dichiarazioni dello speaker a tema immigrazione; venne condannato, subendo, tra le varie, l’oscuramento della radio e quindi, per certi versi, gli fu tappata la bocca, anche se per poco, visto che l’allora presidente dell’ADUC (Associazione Utenti e Consumatori APS) Vincenzo Donvito dichiarò:

“Il fatto in sé è bene che ognuno lo giudichi da solo, se condividere o meno le opinioni del leader di questa radio, Guido Gheri, sulla presenza di immigrati e su alcuni approcci istituzionali e umani all’accoglienza dei migranti.

Indipendentemente dalle parole usate («colorate» e fastidiose, per chiunque), rimane il fatto che si tratta di opinioni. Certo, se Gheri avesse organizzato squadre di picchiatori contro migranti e chi sostiene la loro accoglienza, sarebbe più che giusto bloccarlo e impedirgli di procrastinare i reati violenti di cui si starebbe macchiando. Ma non è questo il caso. Gheri parla, esprime le sue opinioni. Non fa altro. Quindi, umanamente, lo si può ascoltare, condividere, disprezzare, sintonizzarsi per ascoltare altro” [2].

Nel 2011, sulla scia di “Renzino Spendaccino”, Maiorano punta i riflettori sull’assenteismo dei dipendenti comunali a Palazzo Vecchio: in un colloquio con due carabinieri, infatti, fa presente che qualcosa di poco chiaro stava avvenendo nella segreteria del sindaco di Firenze, perché di 17 persone che vi prestavano servizio, nessuno era presente alle 8.00 di mattina e, visto che gli orari di ingresso del Comune  sono alle 7:30 ed alle 8:00, qualcuno avrebbe dovuto esserci.

Dall’esposto riguardante l’assenteismo, Maiorano riprende in mano la questione aperta dal Gheri e inizia a documentarsi, cercando (e trovando NdR) tutte le fatture relative a spese che Renzi ha sostenuto, da Presidente della Provincia di Firenze, tra il 2004 ed il 2009; e grazie a queste indagini gli inquirenti, nel 2013, rendono pubblica la vicenda del giro di escort nel Comune di Firenze ed immediatamente l’assessore Massimo Mattei si dimette per “motivi di salute”. Ovviamente Maiorano, da quel momento, viene indicato dai media locali come la “gola profonda di Palazzo Vecchio” e, di lì a breve, Renzi lo denuncia per diffamazione e calunnia, processo che ha avuto termine con la piena assoluzione nel 2021.

Ma veniamo ai fatti della conferenza stampa del 18 febbraio scorso, e della denuncia per stalking che Renzi, nel 2020, ha fatto nei confronti di Alessandro Maiorano e che hanno portato lo stesso, in compagnia del suo avvocato, Carlo Taormina, a tracciare la sceneggiatura per un docufilm che speriamo presto di poter vedere nelle sale.

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Il bandito di Firenze. Questo è l’epiteto col quale è ormai noto Alessandro Maiorano, altrimenti noto come l’usciere maledetto di Palazzo Vecchio. Entrambi gli appellativi sono anche i titoli dei rispettivi libri [3] dai quali prende spunto il prossimo docufilm, nel quale Maiorano racconta il suo calvario, come precedentemente accennato, che lo vede protagonista di una guerra legale contro l’ex sindaco ed ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi, raccontata recentemente anche nell’intervista rilasciata al nostro Fabio Bonciani di Come Don Chisciotte[4].

La sceneggiatura, presentata presso l’Hotel Villa Medici, è ad opera di Cristina Laziosi. Verterà quindi su una trama biografica, giornalistica, ma allo stesso tempo romanzata; il prodotto finale sarà quindi un docufilm, dai toni decisamente neorealisti ed a tratti epici, ben lontani dal genere dell’antieroe. Un Alessandro che già da bambino sarà gettato dalla vita nella sofferenza dovuta a gravi problemi familiari che pero’ gli faranno scattare quella scintilla che lo accompagnerà per tutta la vita: la sete di giustizia. Ma è proprio perché quest’ultima non solo non verrà dissetata, ma addirittura aggravata, che Alessandro intraprenderà, nel corso di ben 8 legislature comunali, una discesa nell’arena giudiziaria nei panni dell’usciere maledetto. blank blank

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Maledetto per i potenti. Nel corso della sua vicenda, iniziata ufficialmente nel 2014 e corredata di ben 39 capi d’imputazione, Alessandro diviene uno scrigno di informazioni sui peggiori retroscena di Palazzo Vecchio: giri di escort, mazzette, spese milionarie di soldi pubblici e insospettabili rapporti extraconiugali fra politici noti (in primis una relazione nascosta, nonché fertile secondo la confessione di Maiorano, tra Renzi e Maria Elena Boschi)[5]. La Firenze (e non solo) profonda sarà lo scenario intorno al quale si svilupperà il caso Renzi-Maiorano. Questo fu anticipato nel 2011 con un esposto di Alessandro alla Guardia di Finanza per spese sospette di soldi pubblici fino a 31 milioni di euro da parte dell’amministrazione Renzi. Poi, nel 2014, il padre di Maiorano muore, lasciando la madre sola ed in difficoltà. Motivo per il quale Alessandro chiede l’aspettativa e rimane per mesi ad assisterla. Ma una volta pronto a tornare in Comune, si troverà spostato di sede, dallo stesso sindaco Renzi, senza motivazione, in un altro ufficio mal collegato con la casa della madre bisognosa. Ed è qui che inizia il grosso della battaglia contro “l’anti-rock star”[6] di Rignano sull’Arno, che arriverà infine alla bizzarra denuncia legale nei confronti di Alessandro per stalking e calunnie. «Criminale o giustiziere?» questo è il dilemma che oscillerà tra i fatti raccontati. Il resto della storia lo lasciamo alle immagini del docufilm.

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Presente alla conferenza anche l’immancabile avv.Carlo Taormina legale difensore di Maiorano, la sopracitata sceneggiatrice Cristina Laziosi, Cristina Acquaota, addetta ai rapporti con l’estero. Taormina ha voluto ribadire, tra le altre cose, che l’udienza preliminare avvenuta lo scorso martedì 14 febbraio si aggancia ad una sequenza processuale di ben 7 anni. Un lustro e mezzo nel quale va ricordato anche il tentativo di far passare Maiorano per un pazzo, mediante una perizia psichiatrica durata 8 mesi (ed ovviamente passata per assoluzione).

Infine, l’avvocato ci ha tenuto a sottolineare come l’accusa di stalking da parte di Renzi potrebbe instaurare un pericoloso precedente: la magistratura ed i PM potrebbero in tal caso accusare e perseguire legittime indagini nei confronti di cariche pubbliche, intraprese ai fini della trasparenza e dell’accertamento delle politiche da parte della società civile; verrebbe compromessa gravemente l’accountability della politica italiana, potendo accusare chiunque chieda chieda spiegazioni, prove e verità da parte dei decisori politici di essere uno stalker. Il processo – la cui prossima udienza, affidata al giudice del Tribunale di Firenze Angelo Antonio Pezzuti, è fissata per il prossimo 12 aprile – riguarda, quindi, non soltanto una resa dei conti tra due facce della city fiorentina, ma una questione giuridica di rango costituzionale, nonché di interesse generale.

Di Matteo Parigi e Giacomo Ferri con il contributo di Simone Stellini per ComeDonChisciotte.org

20.02.2023

NOTE

[1] https://infosannio.com/2020/08/16/le-mille-assurde-cause-di-renzi-contro-chi-osa-criticarlo/

[2] https://www.lanazione.it/firenze/cronaca/gheri-il-conduttore-indagato-per-diffamazione-e-odio-razziale-torna-in-onda-on-line-1.4751839

[3] L’usciere «maledetto» di Palazzo Vecchio, A.Maiorano, a cura di G.Riccardini, Albatros, 2020
Il bandito di Firenze, A.Maiorano, Lulu.com, 2021

[4;5] https://comedonchisciotte.org/alessandro-maiorano-il-bandito-da-firenze-laccusatore-di-matteo-renzi/

[6] https://www.rollingstone.it/cultura/news-cultura/sono-lanti-rockstar-per-eccellenza-matteo-renzi-in-copertina-di-rolling-stone-di-novembre/335976/

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