Covering Delta
Nota: Il giorno successivo alla
stesura di questo articolo sono venuto a conoscenza di una conferenza
stampa di IJ Partners che nega ogni suo coinvolgimento nelle
accuse qui riportate del signor Kammenos contro il Primo Ministro greco.
L’azienda nega inoltre di aver mai acquistato
credit default swaps sulle obbligazioni dello Stato Greco. La diffusione
di queste dichiarazioni non è comunque diretta alle accuse del dottor
Tobras e del signor Noulas.]
Lasciamo da parte per un momento le
questioni inerenti la criminalità e il tradimento che sono state sollevate
dai dettagli del Memorandum d’Intesa tra il governo greco e
la Troika (IMF/EU/BCE), dove si concede un’autorità assoluta
alle banche straniere per decidere il destino dei propri cittadini,
e torniamo alle recenti supposizioni indirizzate in Parlamento contro
il Primo Ministro greco, George Papandreou.In un’intervista alla televisione
greca, un parlamentare della Nuova Democrazia, Panos Kammenos, ha fatto
delle dichiarazioni che, se fossero vere, potrebbero davvero motivare
un’accusa di tradimento per il Primo Ministro greco, per i membri
del suo staff e anche per alcuni componenti della sua famiglia.
Queste supposizioni sono state ripetute da Kammenos all’interno del
Parlamento e hanno rafforzato il leader del LAOS, George Karatzaferis.
Queste dichiarazioni sono comunque state riferite in modo poco
chiaro e solo ora fatte conoscere al popolo greco. Non possono più
essere ignorate e il Primo Ministro è obbligato a risponderne.
Il nocciolo delle supposizioni del
signor Kammenos sta nel sostenere che il Primo Ministro greco, George
Papandreou, assieme a membri del suo staff, ha coordinato la
vendita di contatti di credit default swap per un valore di 1,3
miliardi di dollari (CDS sul debito sovrano greco) nel dicembre 2009,
poco dopo esser salito al potere. L’assicurazione da 1,3 milioni di
dollari, stipulata per proteggersi contro un default della Grecia,
era stata acquistata durante la primavera e l’estate dello stesso
anno dalla Banca Postale Elleniche, un ente bancario pubblico del governo
greco. Le intenzioni della Banca Postale al momento della protezione
del credito non sono tuttora chiare. Di sicuro, il governo che era al
potere in quel periodo (la Nuova Democrazia) aveva ben compreso che
la Grecia avrebbe dovuto affrontare una crisi fiscale, altrimenti non
avrebbero acquistato un’assicurazione sul debito. Comunque, non sappiamo
se quest’iniziativa fu presa con l’intenzione di ottenere
un profitto privato o semplicemente una copertura del governo contro
un proprio default.
[*Nota: sembra esserci una discrepanza
tra i numeri citati dal signor Kammenos e quelli citati dal signor Tobras
nella sua denuncia. Specificamente, quello che è in dubbio è il valore nozionale dei CDS acquistati e poi venduti alla Banca Postale
Ellenica. Le dimensioni del bilancio della banca non avrebbero garantito
una copertura così forte come quella fornita dai 60 miliardi di valore
nozionale dei CDS (secondo quanto affermato da Kammenos), cosa che implicherebbe
il fatto che sia la banca abbia shortato il suo stesso debito governativo
o che un qualche errore è stato fatto da quelli che hanno consultato
i libri contabili. Dopo un po’ di ricerche, credo che il valore nozionale
di 1,3 miliardi di dollari (il totale su cui ci si doveva assicurare)
sia più plausibile, anche se questo suggerirebbe un errore contabile
dalla parte del signor Kammenos. Questo potrebbe indebolire la sua
posizione, ma non cambierebbe il fatto fondamentale che la protezione
dell’assicurazione fu venduta dal pubblico al privato e quindi
non pregiudica le sue accuse.]
Lasciando tutto questo da parte per
un attimo, sappiamo che, fino al momento in cui la protezione per il
credito è rimasta alla Banca Postale Ellenica, i contratti CDS sono
stati usati come assicurazione per gli “eventi del credito” dei
successivi dodici mesi. E in effetti la stessa assicurazione, che
era nelle casse pubbliche della Banca Postale Ellenica, oggi vale approssimativamente
27 miliardi di dollari secondo le cifre comunicate dal signor Kammenos
in varie occasioni. Considerando che adesso la Grecia è costretta
a fornire collaterali per i fondi del suo “bailout”, 27 miliardi
di dollari avrebbero fatto molto comodo per impedire le privatizzazioni
e la vendita dei beni pubblici agli stranieri (tutto ciò comporterà
un default parziale e un conseguente esborso). Sfortunatamente,
il governo greco non è più in possesso dei 27 miliardi di CDS,
perché li ha venduti nel dicembre del 2009 per un profitto irrisorio
di 40 milioni di dollari. Secondo il signor Kammenos, i contratti sono
stati venduti a una ditta privata, fondata nel 2009 da persone molto
agiate, la IJ Partners.
IJ Partners, che ha sede a Ginevra,
può fregiarsi della presenza di personalità greche molto note, che
sono sia gestori che membri del Consiglio d’Amministrazione, tra cui
l’ex economista del FMI, Miranda Xafa (che ha intermediato le trattative
della Grecia con il FMI), l’ex amministratore delegato della Banca
del Pireo (una delle banche citate in giudizio per aver shortato le
obbligazioni del governo greco proprio in questo periodo) e Theodore
Margellos, il ben noto esportatore che fu accusato di aver simulato
un’importazione di granturco dal Kossovo quando era stato prodotto
in Grecia. Si deve anche evidenziare che, secondo le accuse del signor
Kammenos, il vicepresidente, Jose-Maria-Figueres, ha seduto allo stesso
tavolo del Consiglio di Amministrazione di un’altra ONG niente meno
che con il fratello del Primo Ministro, Andreas Papandreou Jr.
Ma la storia ora prende una brutta
piega. Al tempo in cui la Banca Postale Ellenica ha venduto questi CDS,
l’ufficio del Primo Ministro si stava consultando con il Fondo Monetario
Internazionale su come procedere con quello che sarebbe poi diventato
il famoso pacchetto di salvataggio da 110 miliardi di dollari (ndt:
dovrebbe essere di euro). I dettagli di questa discussione non sono
ancora trapelati e il Primo Ministro deve ancora presentarsi in Parlamento
per pronunciarsi sulla questione. Inoltre, i mercati del credito non
avevano ancora scoperto le dimensioni dei problemi del bilancio dello
Stato greco, proprio mentre le sue obbligazioni erano ancora vendute
con uno spread inferiore ai 200 punti
base rispetto alle emissioni
corrispondenti tedesche. In pratica, ciò significa che chi è stato
abbastanza fortunato da comprare CDS in questo periodo è nelle condizioni
di ritirare una grossa fortuna. E tutto questo significa anche che chiunque
ha posseduto o avuto un interesse sui CDS della Grecia è nelle condizioni
di beneficiare del default greco, anche nel caso in cui abbia
avuto la percezione che il default fosse un evento molto probabile,
visto che questo avrebbe fatto innalzare il prezzo della protezione
del credito, e di conseguenza il valore dei CDS greci.
Quello che è implicito nelle
più recenti e pesanti accuse è che il Primo Ministro non
solo ha provocato, facilitato e anche forzato la vendita di questi beni
dello Stato a una ditta privata in cui lui stesso o membri della sua
famiglia avevano interessi personali, ma che lo ha anche fatto in un
periodo in cui era a conoscenza del fatto che il valore di questi
asset sarebbero saliti in modo sostenuto. Infatti, i suoi pronunciamenti
e le sue azioni avrebbero avuto la possibilità di condizionarne il
valore.
Se vi ricordate, fu proprio in questo
periodo che George Papandreou denigrò il ruolo degli speculatori che
facevano alzare i rendimenti delle obbligazioni del debito greco commerciando
gli stessi contratti di CDS che adesso è accusato di aver venduto
(e forse riacquistato tramite la IJ Partners). L’innalzamento
dei rendimenti delle obbligazioni provocato da queste speculazioni ha
solo spinto la Grecia nella grinfie del FMI. Se non avesse dovuto vendere
a prezzi così alti sul mercato delle obbligazioni, la Grecia non sarebbe
nella posizione in cui si trova ora.
E, in aggiunta alle cose già menzionate,
nel periodo in cui le obbligazioni greche erano vendute venivano shortate
(in qualche caso usando il naked
short selling per creare
artificialmente un aumento delle emissioni, che ha così portato all’abbassamento
delle quotazioni delle obbligazioni greche) dalle maggiori istituzioni
bancarie dell’Europa e degli Stati Uniti (tra cui Goldman Sachs, JP
Morgan, RBS, HSBC, UBS, Deutsche Bank, Societe General, etc.), la Banca
Centrale della Grecia ha curiosamente deciso di cambiare
il lasso di tempo necessario per shortare i bond governativi,
portandolo da 3 a 10 giorni.
Tutto ciò ha avuto l’effetto apparente di aiutare i naked short seller che erano in grado di tenere a lungo le proprie
posizioni contro il debito pubblico greco, così da far abbassare il
prezzo dei bond del paese, alzare gli interessi sul debito e
far innalzare il prezzo dei CDS della Grecia.
Le implicazioni criminali di queste
accuse sono così vaste che non riesco a immaginarmi quale possa essere
la giusta punizione se ne fosse provata la fondatezza. Quello che posso
dire è che il signor Kammenos, anche se si è messo in una posizione
veramente pericolosa per aver fatto conoscere questa frode al pubblico,
NON È STATO IL SOLO A FARE QUESTE ACCUSE. Infatti, avevo già letto
del ruolo della Banca Centrale della Grecia in tutto questo affare da
un documento legale prodotto dal dottor Kiriakos Tobras e da George
Noulas più di un anno fa. Sfortunatamente, queste supposizioni
mi sembravano così pesanti che, a quel tempo, non sono riuscito a comprenderne
le implicazioni.
Vista la particolare urgenza del momento
(e in questo momento si stanno negoziando nuove condizioni che potrebbero
portare a un’ulteriore distruzione della nazione greca), io ritengo
che debba essere data una risposta a queste ipotesi. Come ho detto prima,
non è la prima volta che ne siamo venuti a conoscenza ma, in tutto
questo tempo, è la prima volta che la responsabilità, almeno per quanto
ne so, viene indirizzata al Primo Ministro George Papandreou. E comunque
qualcosa non quadra. Se Papandreou non è coinvolto in questa faccenda,
allora dovrebbe sapere chi lo è davvero. Le transazioni di questi importi
non possono passare inosservate tra le mani dei funzionari del governo.
È un momento davvero difficile per
il paese. I termini della resa della nazione sono stati negoziati all’estero
e questo ci costringe a pensare alle sue implicazioni. I suoi confini,
i suoi diritti minerari e quelli sulle altre risorse, e le sue eredità
culturali e sociali sono a rischio. Il budget greco per le forze militari
è stato tagliato per tener fede alle
condizioni del memorandum
proprio quando le navi turche stanno incrementando le proprie esplorazioni
per il gas e il petrolio al largo delle coste del Mar Egeo e l’UE
sta di nuovo mettendo in discussione i confini della nazione con
il riconoscimento della Federazione Europea dei Turchi Occidentali della
Tracia. Sono state preparate le condizioni per la distruzione della
nazione greca per mezzo della diplomazia, del debito e, chissà, persino
con un’occupazione militare in un qualche momento futuro.
Non si può sopportare una cosa del
genere. I greci non possono e non devono permettere che questo tradimento
prosegua ancora. Il memorandum firmato nel maggio dello scorso
anno è nullo e privo di efficacia. È stato concepito e illegalmente
approvato in violazione della Costituzione greca. Il nostro
governo non è più degno di fiducia e molti dei nostri “leader”
stanno agendo in difesa dei propri interessi e di quelli delle potenze
straniere per scippare alla Grecia la PROPRIA SOVRANITÀ a cui i suoi
fondatori hanno dedicato tante energie nel difenderla durante la rivoluzione
contro il dominio ottomano e la susseguente invasione tedesca.
Non so cosa altro dire. Non c’è
nient’altro da dire. Il disprezzo è l’unica cosa rimasta. I greci
non si possono più fidare dei propri leader per proteggere quello
che ha ragione di essere loro. George Papandreou spera di tornare dalle
negoziazioni di questo fine settimana portandoci i “regali” della
Troika che non sono altro che bombe ad orologeria. Il nostro paese è
stato venduto sul Reno per un pezzo di pane.
Non posso sopportare che tutto questo
continui ancora.
Fonte: http://coveringdelta.wordpress.com/2011/05/29/accusations-of-treason-in-the-greek-parliament/
20.05.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE