Di Verdiana Siddi per ComeDonChisciotte.org
Un importante cordone di sicurezza per contenere le migliaia di persone presenti oggi a Pesaro per la manifestazione Stop ai biolaboratori in Italia, centri di ricerca scientifica sul cd guadagno di funzione, ovvero la modifica genetica di batteri e virus per scopi militari sotto la falsa etichetta di tutela della salute umana.
Un cordone di sicurezza per contenere i manifestanti, carta bianca invece per chi vuole e chi permetterà che siano costruiti la bellezza di 21 ecomostri nel nostro Paese. Il biolaboratorio zooprofilattico sperimentale di Pesaro, livello di sicurezza terzo (Wuhan è al quarto livello, il più sicuro) come anche altri, sorgerà in una zona sismica e su un terreno alluvionale, per restare in tema. In assenza di precedenti storici che dimostrino anche una minima utilità sanitaria di tali ricerche, sembra che le epidemie degli ultimi 15 anni possano essere anche derivate da questo genere di sperimentazioni.
Quello a cui stiamo assistendo è un esproprio radicale dei territori, della sicurezza umana e ambientale ed in generale dei sistemi sanitari nazionali dei Paesi che lo permettono. Sull’adagio della sicurezza, si sta perseverando a porre la scienza al servizio della guerra perché, com’è intuibile, arrivare a potenziare virus e batteri e quindi malattie molto pericolose e innaturali, significherebbe entrare in possesso di armi a tutti gli effetti. Armi potentissime, invisibili, silenziose e dannose.
Ecco perché da stamattina fino alle 20 di questa sera Pesaro dice NO!
Un Primo Maggio in piazza Stefanini, con cortei, discorsi, musica, con la possibilità per tutti di essere partecipi e protagonisti di una difesa sempre più irrinunciabile del nostro presente, anche futuro.
Per usare le parole di Franco Fracassi: “prendere a schiaffi il paese”, per destare il sonno che ci sta consegnando chiavi in mano ai poteri bellicisti.
L’alba di questa scientocrazia, ossia di una scienza asservita al potere e non libera, è sorta col nazismo nella sua anti-umana operazione di studio della biogenetica e del controllo mentale. Oggi che il sole è alto nel cielo, 70 anni dopo, lo sviluppo e l’approfondimento applicato ci mostrano i frutti di quei primordi, e nell’istituzione di tali biolaboratori, in cui la ragionevolezza della scienza incontra il buio del maligno disprezzo del buonsenso, troviamo il più bieco nichilismo (in casa nostra).
Nel nostro Paese rimane anticostituzionale la sperimentazione su esseri umani non consenzienti, ma dopo l’inoculo dei trattamenti anticovid gli abbiamo fornito un precedente di resa davanti ai loro dettami privi di fondamento. Dobbiamo ribellarci prima che sia troppo tardi.
Oggi in quel di Pesaro sono tante le dichiarazioni di dissenso sul tema, e la nutrita partecipazione in presenza da diverse parti d’Italia fa ben sperare in una consapevolezza sempre più diffusa e trasversale, che non ha colori, bandiere, nomi, ma che unisce tutti in un solo interesse comune: la tutela della Vita sul pianeta Terra, che questi signori della morte – e ci devono spiegare il perché – vorrebbero evidentemente estinguere con ogni mezzo.