Si sottopone alla seconda dose del vaccino Pfizer e dopo due settimane iniziano per lei vari problemi di salute con una diagnosi finale di pericardite. Non è dato per certo il legame con l’inoculazione, ma a livello nazionale è la stessa Agenzia italiana del farmaco ad evidenziare tra i possibili effetti avversi legati alla somministrazione del Comirnaty (Pfizer) sia la miocardite che la pericardite.
Scoppiava di salute Laura Crescenzi, una giovane donna di 34 anni che vive a Ronciglione con il proprio compagno e lavora a Viterbo.
Si sottopone alla seconda dose Pfizer il 2 ottobre e da quel momento comincia il suo calvario: “Sì – racconta – il 2 ottobre mi viene inoculato il vaccino e mentre la prima settimana avverto solo un po’ di stanchezza, quella successiva comincio a sentire una spossatezza più anomala. Avverto una sensazione continua di caldo o freddo e dopo mangiato un senso di pesantezza mai registrato prima. Ma non gli dò rilevanza e vado avanti. La seconda settimana, invece, compare un dolore nuovo, alla parte alta sinistra della schiena. In un primo momento – spiega ancora Laura – associo tutto ciò a qualche piccolo sforzo, magari sul lavoro o a casa, e quindi lo confondo con un semplice malessere, poi però il 15 ottobre i dolori diventano insopportabili tanto da farmi rimanere piegata in due da quanto erano forti”.
Era un dolore costante?
“No, si alternavano momenti in cui diventava quasi impercettibile a momenti in cui mi impediva addirittura di muovermi”.
E poi come si è evoluta la situazione?
“A quel punto decido di recarmi al pronto soccorso. Dopo ore di trafila a Belcolle, arrivo alle 14.30 e mi visitano alle 19 vista la grande affluenza di gente, vengo sottoposta a varie indagini mediche: la tac, una lastra, l’elettrocardiogramma, gli esami del sangue. Niente, incredibilmente mi viene riferito che non risultano anomalie e vengo dimessa con sospette protusioni discali, per cui mi viene consigliata a breve una risonanza. Passo il sabato e la domenica a casa con dolori fortissimi: non riesco a stare né seduta, né sdraiata. Le due giornate si sono trasformate in un vero incubo. Al che lunedì il mio compagno chiama un nostro amico fisioterapista, che con le opportune manovre esclude categoricamente le protusioni, così come le ernie, ed essendo medico fa subito il collegamento con il vaccino e mi consiglia un ecocardiogramma. Il mercoledì quindi vengo sottoposta a questo esame più specifico e mi riscontrano un lieve scollo del pericadio e anche un lieve versamento”.
Tradotto quindi si tratta di pericardite…
“Esatto. E sono convinta che il Pfizer sia il responsabile di questo mio stato”.
Ora come sta vivendo, passato un mese circa da quella inoculazione?
“Purtroppo ho avuto tante conseguenze sul lavoro, che al momento non posso svolgere come prima. Mi sento quasi un peso e spesso devo rimanere a casa. Mi stanco subito, anche una semplice doccia, seguita dall’asciugatura dei capelli, mi procura forti dolori. Al momento sto intanto seguendo una cura, con il Brufen, ma non so quanto ancora dovrò subire questa sofferenza. Spero – conclude rassegnata Laura Crescenzi – di poter tornare presto alla normalità”.
Posto che il vaccino continua a essere fondamentale, e fino ad oggi l’unico sistema riconosciuto per il superamento della crisi sanitaria che attraversa anche l’Italia, è necessario porre la giusta attenzione anche ai fenomeni avversi come quello di Laura Crescenzi, così da affrontarli nel futuro con i migliori strumenti possibili.
Fonte articolo: https://corrierediviterbo.corr.it/news/viterbo/29291447/viterbo-vaccino-covid-e-pericardite-testimonianza-choc-calvario-chi-e-nome.html