di Raffaele De Luca
“Il 42,1% dei partecipanti ha riportato un ciclo mestruale più intenso” dopo essersi sottoposto alla vaccinazione anti Covid: è quanto emerso da uno studio osservazionale recentemente pubblicato sulla rivista Science Advances, che ha avuto ad oggetto oltre 35.000 donne. «All’inizio del 2021, molte persone hanno iniziato a raccontare di aver sperimentato sanguinamenti mestruali inaspettati dopo l’inoculazione», affermano gli autori del lavoro, che per tale motivo hanno deciso di studiare questo fenomeno emergente attraverso un sondaggio condotto tra aprile e giugno 2021. Da questo è appunto emersa, all’interno del gruppo composto da persone che avevano un ciclo mestruale regolare, che oltre quattro donne su dieci hanno avuto un ciclo più intenso, mentre il 43,6% del campione non ha riportato alterazioni nel ciclo dopo il vaccino ed il 14,3% ha riportato il problema inverso, ovvero un ciclo mestruale meno intenso.
Venendo invece al gruppo di persone che non avevano le mestruazioni, esso era costituito da due raggruppamenti: le persone in premenopausa – che “usavano contraccettivi reversibili a lunga durata d’azione (LARC) e/o contraccettivi ormonali continui e/o un trattamento per l’ affermazione di genere che elimina le mestruazioni” – e le persone in postmenopausa di età superiore ai 55 anni che non perdevano sangue da almeno 12 mesi. Tra i partecipanti in premenopausa senza mestruazioni perché in trattamento ormonale, la maggioranza ha “manifestato emorragia da rottura dopo il vaccino”. La problematica inoltre è stata segnalata dal 70,5% di coloro che utilizzavano solo contraccettivi reversibili a lunga durata d’azione e dal 38,5% di chi si rifaceva a trattamenti per l’affermazione di genere. Tra le persone in postmenopausa che non erano in trattamento ormonale, invece, il 66% ha riportato emorragie da rottura.
I ricercatori sottolineano che lo studio, basandosi su esperienze auto-riferite, non può stabilire un nesso di casualità tra il vaccino e le alterazioni del ciclo mestruale né può essere considerato predittivo delle eventuali alterazioni nella popolazione generale. Tuttavia si tratta comunque di un lavoro di oggettiva rilevanza, non solo poiché al suo interno sono state incluse solo persone vaccinate prive di una precedente diagnosi di Covid-19, a volte associata a mutamenti del ciclo mestruale, ma anche perché i ricercatori non hanno preso in considerazione i dati della fascia di età 45-55 anni per evitare fattori confondenti legati alla perimenopausa, generalmente caratterizzata da alterazioni mestruali.
Oltretutto, lo studio pubblicato su Science Advances, giunge a risultati simili a quelli ottenuti da una ricerca italiana dello scorso mese di marzo dalla quale sono emerse alcune irregolarità nel ciclo mestruale di un gruppo di donne vaccinate. Il lavoro, che ha avuto ad oggetto un campione di 164 donne, ha infatti evidenziato che “circa il 50-60% delle donne in età riproduttiva che hanno ricevuto la prima dose del vaccino Covid-19 hanno riportato irregolarità del ciclo mestruale, indipendentemente dal tipo di vaccino somministrato”. “Il verificarsi di irregolarità mestruali sembra essere leggermente superiore (60-70%) dopo la seconda dose”, si legge inoltre nella ricerca, che sottolinea anche che “le irregolarità mestruali dopo la prima e la seconda dose di vaccino si sono risolte in circa la metà dei casi entro due mesi”.
Fonte articolo: https://www.lindipendente.online/2022/07/19/vaccino-covid-e-ciclo-mestruale-uno-studio-riporta-alterazioni-per-il-42-delle-donne/