La follia vaccinale che sta attraversando il Paese da ormai troppo tempo non conosce limiti. Si è arrivati al punto di sfiorare l’ennesima tragedia, oltre quelle già dilaganti sul piano degli aventi avversi e degli effetti collaterali gravi, morte compresa. È successo che in una casa di riposo di Forlì, la Rsa Pietro Zangheri, la più grande della Romagna, convenzionata con il Servizio sanitario nazionale, agli anziani ospiti è stata inoculata la quarta dose di vaccino da personale della Asl senza attendere l’esito di un tampone molecolare effettuato sugli stessi anziani, sempre da personale della stessa Asl, il giorno prima e poi risultato, per qualcuno, positivo, quando già era stato inoculato il siero. Tutto questo è avvenuto a cavallo tra il 19 e il 20 aprile. A denunciare il tutto è La Verità.
Si legge sul quotidiano: “Un’anziana ospite della struttura, Ersilia S., che aveva effettuato il vaccino alle 13 del 20 aprile ed è risultata positiva alle 16 dello stesso giorno dal tampone effettuato il giorno prima. Ha avuto un crollo fisico ed è stato necessario alimentarla e idratarla con flebo per alcuni giorni. Un altro ospite della struttura, Luciano M., ha avuto uno scompenso cardiaco dopo quattro giorni dal vaccino ricevuto mentre era già infettato ed è finito ricoverato nel reparto di pneumologia Covid dell’ospedale cittadino. Il personale della MI, in questo caso, gli ha somministrato il vaccino il 19 aprile al mattino e poi, all’ora di pranzo, ha sottoposto lo stesso signor Luciano e altri ospiti, appena vaccinati, a un tampone molecolare, con una tempistica che non trova dunque alcuna giustificazione, tranne quella che la data stabilita per effettuare il test in quella Rsa fosse stata già prefissata in calendario”.
Eppure, in quella casa di riposo era in quel momento accertata la presenza di un focolaio Covid, il terzo scoppiato da un anno a questa parte nella struttura. Dove sono tutti vaccinati e stravaccinati fin dal principio. “La signora Ersilia, vaccinata i1 20 aprile e sottoposta a tampone il 19, vive nel pensionato separata, dove in quei giorni, su 30 ospiti, ben 20 risultavano positivi. Attendere l’esito del tampone prima di vaccinarla sarebbe stata decisione di buon senso, tanto più che sarebbe bastato attendere soltanto 24 ore. La Pietro Zangheri è amministrata da un consiglio nominato in parte da azionisti privati e in parte dal Comune di Forlì. Nessuno dei responsabili, evidentemente, ha ritenuto di dover posticipare le vaccinazioni, né la MI si è curata della contraddittoria tempistica”.
Va specificato, perché è importante in questa dilagante soppressione dello stato di Diritto, che molti anziani ospitati nella struttura sono affetti da demenza senile e quindi incapaci di opporsi all’inoculazione. “Solo qualcuno si è rifiutato, dicendo di volere appunto aspettare il risultato del test, ma per tutti gli altri, a firmare il consenso per la quarta dose, come per le altre precedenti, sono stati parenti, spesso lontani e poco presenti, forse ignari del focolaio d’infezione che si stava nel frattempo sviluppando nel pensionato dove erano alloggiati i loro cari”. La notizia è trapelata perché, appunto, alcuni di questi anziani che sono stati vaccinati mentre erano positivi hanno avuto malori. Ci si dia una regolata, al più presto.
Fonte articolo: https://www.ilparagone.it/attualita/vaccinati-con-covid-tragedia-sfiorata/