DI MIKE WHITNEY
Uruknet
“Non saremo gli unici che pagano un prezzo. Le nostre case non saranno le uniche distrutte. I nostri bambini non saranno i soli uccisi. Il nostro popolo non sarà il solo evacuato. Quei giorni sono finiti. Vi prometto che quei tempi sono passati. Sceicco Hassan Nasrallah, leader dell’organizzazione di resistenza libanese Hezbollah.
Gli ultimi giorni ci hanno presentato una visione tormentante del nuovo ordine mondiale. L’assalto israeliano alle infrastrutture del Libano ha distrutto ponti, strade, centrali elettriche, depositi di grano, complessi edilizi, moschee, centri di comunità, case civili, centrali a gas, porti e molti degli apparecchi per mantenere in vita persone negli ospedali. In aggiunta, Israele ha ucciso 155 civili tra cui 15 bambini che sono stati vaporizzati all’istante da un missile che ha distrutto il loro furgone mentre stavano evacuando il Libano. Israele ha giustificato la carneficina puntando ai 2 soldati israeliani che sono stati catturati da membri dell’organizzazione di resistenza libanese Hezbollah. Ma la difesa di Israele ha tanti difetti da non lasciare speranza.E se dei parenti o degli amici dei molti detenuti statunitensi che sono stati imprigionati illegalmente a Guantanamo decidessero di usare gli F-16 e i missili a guida laser per attaccare il Golden Gate Bridge, la Sears Tower, la rete elettrica di New York, e vaste fasce del sistema autostradale? Sarebbe egualmente giustificabile? O, più precisamente, e se Hezbollah decidesse di far saltare in aria le principali infrastrutture di Israele in rappresaglia per le centinaia di prigionieri libanesi che agonizzano nelle prigioni israeliani senza alcun ricorso legale? Sarebbe OK?
Il ragionamento di Israele è solo un’apologia per il terrorismo di stato ed è orribilmente privo di senso rispetto ai danni enormi che ha causato.
E se la scarpa fosse sull’altro piede? E se fossero i cittadini di Israele ad essere chiusi nelle prigioni libanesi? Israele li lascerebbe semplicemente al loro destino?
Hezbollah vuole indietro i suoi prigionieri tanto quanto Israele, ed ha mostrato la volontà di negoziare. Israele, comunque, ha altre cose in mente: spianare un altro paese arabo e rispedirlo all’età della pietra. Questo è il modo in cui tratta Israele.
L’attuale conflitto non è iniziato con la cattura dei 2 soldati israeliani, come i media vorrebbero farci credere, né è semplicemente atto a smantellare Hezbollah. Israele sta pianificando di occupare il territorio tra il confine settentrionale e il fiume Litani nel Libano del Sud. Ciò fornirà accesso ad un’importante risorsa freatiche per Israele e creerà una zona cuscinetto tra Israele e i militanti arabi. Questa soverchiante dimostrazione di forza vuole mandare un messaggio alla Siria e all’Iran, che farebbero meglio a “mettersi in riga” o dovranno aspettarsi un trattamento simile nel prossimo futuro.
“Una netta rottura”
L’attuale piano di battaglia israeliano ha avuto origine con un documento che fu scritto da Richard Perle, ‘ex direttore del consiglio per la politica di difesa, da David Wurmser e Douglas Feith (funzionari dell’amministrazione Bush). Il documento, che era intitolato “Una netta rottura; strategia per rendere sicuro il reame (israeliano)” fornisce i dettagli del piano di Israele per rovesciare rivali potenziali nella regione e ridisegnare la mappa del Medio Oriente.
Nel testo si legge: “Rendere sicuro il confine settentrionale;
Il documento di Perle rivela esattamente quel che sta avendo luogo adesso, sebbene sia stato scritto nel 1996 (fu compilato per il governo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu).
Questo dimostra che Israele non sta agendo irrazionalmente o spontaneamente, ma eseguendo un piano maestro attentamente elaborato per schiacciare nemici potenziali e riconfigurare il Medio Oriente per conformarsi al moderno reame israeliano (da cui, il pretestuoso eufemismo “Rendere sicuro il reame”).
Questa è la guerra che Israele voleva fin dall’inizio; una resa dei conti con l’arci-nemico Hezbollah, seguita da confronti con Damasco e Teheran. E’ un piano che condurrà alla “guerra totale”.
Il primo ministro Olmert non ha deviato di un millimetro del programma originale.
L’apparizione di George Bush a San Pietroburgo suggerisce che c’era un’attenta coordinazione tra Tel Aviv e la Casa Bianca affinché Israele potesse perpetrate i suoi furti in Libano mentre Bush teneva Putin occupato agli incontri del G-8. Alla fine, Putin realizzerà che Bush lo ha preso per un idiota distogliendo la sua attenzione dagli eventi in Medio Oriente con fasulle promesse di entrare nel WTO. Bush ha provato ancora una volta che anche se forse non legge i giornali, è un astuto, machiavellico politico abile nel manipolare le situazioni a suo vantaggio.
Dovremmo rivedere la recente storia del Libano se vogliamo apprezzare a pieno lo sforzo riposto nel prepararlo all’invasione. L’assassinio di Rafik Hariri ha dato ad Israele e agli Stati Uniti il pretesto perfetto per intervenire negli affari libanesi mediante le Nazioni Unite. La rabbia pubblica fu effettivamente stornata alla Siria sebbene le prove delle male offese siriane fossero inconclusive. L’isteria pubblica ha portato infine a delle risoluzione dell’ONU contro la Siria che hanno costretto Bashar Al-Assad a ritirare le sue truppe e ad accettare che il protetto della Siria, il primo ministro Lahoud, fosse rimpiazzato con un più compiacente Fouad Siniora.
Ora sappiamo che la “Rivoluzione dei Cedri” era solo un altro intelligente raggiro di pubbliche relazioni “made-in-Washington”, orchestrato da abili ONG statunitensi e dalle agenzie di spionaggio israeliane. Le rivoluzioni “colorate” sono state screditate fino ad essere solo altri trucchi dello Zio Sam per portare al cambio di regime in paesi dove i leader non si conformavano ai diktat economici del FMI e della Banca Mondiale.
Considerate quanto sia stato opportuno per Israele che le forze siriane se ne siano andate mentre devastavano il Libano distruggendo qualunque cosa sul loro cammino.
Coincidenza???
Pensiamoci di nuovo. Tutto, dall’apparizione di Bush a San Pietroburgo alla prematura morte di Rafik Hariri, dalla Rivoluzione dei Cedri alla rimozione delle truppe siriane… è stato così accuratamente coreografato quanto lo sarebbe il Balleto Bolshoi; tutto era una mera preparazione per il “grande evento”, la trionfante riapparizione di Israele sul suolo libanese, che ora minaccia di occupare il sud per un periodo di tempo indeterminato e, forse, di spingere ad est verso Damasco.
Il Libano avrebbe forse potuto evitare il piano di Israele se i soldati non fossero stati catturati da Hezbollah?
Improbabile.
Israele ha pianificato da lungo tempo di disarmare Hezbollah e di eliminare potenziali conflitti sul suo fianco settentrionale. Questo significa che se il Libano si ricostruisse e prospererebbe ancora una volta, la minaccia di attacco israeliano aumenterebbe di conseguenza. Le aspirazioni di Israele per la supremazia regionale non contemplano vicini forti.
E’ chiaro che la devastazione in Libano è intesa per mandare un messaggio a Damasco e Teheran. Come dichiara “Una netta rottura” di Perle, Israele vuole accusare “Hezbollah, la Siria e l’Iran come i principali agenti dell’aggressione in Libano”. I media filo-israeliani ci sono riusciti ripetendo le affermazioni che Hezbollah è una testa di ponte per la Siria e che l’Iran sta fornendo armamentari ad alta tecnologia per gli attacchi della resistenza contro Israele. Entrambi i paesi hanno negato le accuse, ma è stato preparato il palco per una guerra più ampia che potrebbe coinvolgere la regione intera. La probabilità di un cambio di regime a Teheran e Damasco è solo aumentata, mentre gli obbiettivi di Bush ed Olmert diventano più manifesti. (Nota: Israele ha bisogno di trovare un governo amico in Siria per proteggere i futuri oleodotti dall’Iraq settentrionale ad Haifa. Attualmente il Mossad sta lavorando con i Curdi per assicurarsi che Israele diventerà un giocatore principale nei mercati energetici durante il prossimo secolo). La vasta ricchezza di petrolio e gas naturale dell’Iran lo rende il leader naturale del Medio Oriente. Questo assicura che i Mullah saranno sfidati e, forse, rimossi per permettere l’ascesa di Israele.
Le impotenti Nazioni unite
Mentre Israele intensifica i suoi bombardamenti sulla Beirut meridionale per il sesto giorno di seguito, le Nazioni unite non sono mai sembrate più inefficaci o frammentate. All’istituzione è stato impedito persino di emanare le sue risoluzioni che condanno la violenza, normalmente inefficaci. Le Nazioni Unite sono diventate un fantoccio per la politica israelo-statunitense; si tratta di perseguitare i nemici di Washington come l’Iran e la Corea del Nord mentre si ostruisce ogni misura che minacci di contenere l’aggressione israelo-statunitense. La decimazione di massa e calcolata del Libano, che comprende l’intenzionale distruzione di infrastrutture essenziali, prova che le Nazioni Unite non sono più in grado di rispondere ai requisiti minimi del loro mandato originale per fermare un’aggressione non provocata. Nella sua attuale configurazione, le Nazioni Unite sono peggio che inutili; sono, infatti, compartecipi nelle ostilità e stanno fornendo copertura alla risurrezione del colonialismo del 21° secolo. L’attuale crisi potrebbe segnare la fine dell’assediato “corpo mondiale”, mentre sempre più nazioni saranno costretto in alleanze di sicurezza improvvisate per respingere i piani di Washington per il dominio globale.
Gli spettatori curiosi dovrebbero notare che gli attacchi di Israele non erano indirizzati ad Hezbollah, ma soprattutto all’infrastruttura libanese. Infatti, fino ad ora non ci sono state notizie su vittime tra Hezbollah. Non è una coincidenza. Il piano di Israele è ridurre il Libano in macerie e creare una crisi umanitaria simile a quella nei territori occupati. In tutto il mondo arabo la stessa teoria della “pacificazione” viene applicata mentre Bush ed Olmert continuano il loro gratuito assalto alle strutture di base per la sopravvivenza umana, lasciando milioni di musulmani in abbietta miseria senza cibo, medicine, acqua potabile e pulita, o con riscaldamento ed elettricità insufficienti. Hanno creato decine di migliaia di rifugiati che sono stati cacciati dalle loro case o lasciati tra le rovine a morire lentamente nell’oscurità. Dal Mar Caspio al Mar Rosso, dal Mediterraneo all’estremità occidentale dell’Afghanistan, Israele e gli Stati Uniti stanno diffondendo la loro devastazione in Medio Oriente trasformando la regione intera in un’enorme Striscia di Gaza.
Mike Whitney
Fonte: http://www.uruknet.info
Link: http://www.uruknet.info/?p=24722
17.07.2006
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da CARLO MARTINI