UN COMICO (VERO) ALLA CASA BIANCA

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Il 29 aprile 2006 si è tenuta l’annuale cena dei corrispondenti alla casa bianca, dove si celebra la premiata ditta governo-stampa e in cui si esibiscono dei buffoni di regime che fingono di sbeffeggiare i loro padroni.

Ma quest’anno le cose sono andate diversamente. Stephen Colbert, della Comedy Central TV, si è esibito in un memorabile monologo satirico, che ha fatto fremere Presidente e Fist Lady.

Vi proponiamo la traduzione in italiano della trascrizione integrale.

Grazie Stephen.

Per vedere il video fate click qui

INIZIO MONOLOGO

Vi ringrazio, signore e signori. Prima di cominciare, mi hanno chiesto di fare un annuncio. Chiunque abbia parcheggiato qui fuori 14 SUV neri blindati è pregato di spostarli. Stanno ostruendo altri 14 SUV blindati che devono uscire.

Wow, wow che onore. Il pranzo dei corrispondenti della Casa Bianca. Solo sedersi qui, alla stessa
tavola con il mio eroe, George W. Bush, essere vicino a quest’uomo. Mi sento come se stessi sognando. Qualcuno mi pizzichi. Sapete una cosa? Sono uno che dorme abbastanza profondamente e potrebbe non bastare. Qualcuno mi spari in faccia.

Davvero non è qui stasera? Dannazione. L’unico uomo che avrebbe potuto aiutare. [1]

A proposito, prima che inizi, se qualcuno ha bisogno di qualcosa, parli lentamente e chiaramente sopra il numero del tavolo e qualcuno della NSA arriverà subito con un cocktail. Signora Smith, signore e signori della stampa, Signor presidente e First Lady, il mio nome è Stephen Colbert e stasera è mio privilegio celebrare il nostro presidente. Non siamo così diversi io e lui. Davvero. Non siamo cerebrali e secchioni. Non siamo fattualisti come la polizia. Noi partiamo diritti dalle viscere, vero signore? E’ li che si trova la verità, proprio qui giù nell’intestino. Sapete che abbiamo più terminazioni nervose nelle nostre viscere che nella nostra testa? Potete controllare. So che alcuni di voi adesso diranno ‘ho controllato e non è vero”. Questo è perché avete cercato in un libro.

La prossima volta cercate nel vostro intestino. Il mio intestino mi dice come funziona il nostro sistema nervoso. Ogni notte nel mio show, The Colbert Report, io parlo diritto dalle mie viscere, ok? Do alla gente la verità, non filtrata da argomenti razionali. L’ho chiamata la “zona non fattuale”. Fox News. Attenti, ho il copyright su quel termine.

Sono un uomo semplice con una mente semplice, con una semplice serie di convinzioni in cui credo. Numero uno, io credo nell’America. Credo che esista. Le mie viscere mi dicono che vivo lì. Ritengo che si estenda dall’Atlantico fino al Pacifico e credo fortemente che abbia 50 stati. E non vedo l’ora di vedere come il “Washington Post” la rigirerà domani. Io credo nella democrazia. Credo che la democrazia sia la nostra più grande esportazione. Almeno finché la Cina non troverà un modo per produrla in plastica a tre centesimi al pezzo.

Infatti, ambasciatore Zhou Wenzhong, benvenuto, il vostro grande paese rende possibili i nostri Happy Meal.

Ho detto che è una celebrazione.

Credo che il governo che governa meglio è il governo che governa meno. E su queste basi, abbiamo creato un governo favoloso in Iraq.

Io credo nell’alzarsi tenendosi per le linguette dei propri stivali. Io credo sia possibile – una volta ho visto un tipo farlo al Cirque du Soleil. Era magico. E benché io sia un cristiano convinto, credo che tutti abbiano il diritto alla loro propria religione, siano essi hindu, ebrei o musulmani. Credo ci siano modi infiniti per accettare Gesù Cristo come vostro salvatore personale.

Signore e signori, io credo che questo sia yogurt. Ma mi rifiuto di credere che non sia burro. Soprattutto, io credo in questo presidente.

Ora, so che ci sono dei sondaggi lì fuori secondo cui quest’uomo ha un’approvazione del 32%. Ma gente come noi non presta attenzione ai sondaggi. Sappiamo che i sondaggi sono solo una collezione di statistiche che riflettono cosa la gente stia pensando in “realtà”. Ed è ben noto che la realtà ha orientamenti liberal.

Così, signor presidente, non presti attenzione alla gente secondo cui il bicchiere è pieno a metà. 32% significa che il bicchiere — è importante preparare attentamente le battute, sir, non presti attenzione alla gente secondo la quale il bicchiere è vuoto a metà — perché 32% significa vuoto per 2/3. C’è ancora una certa quantità di liquido nel bicchiere secondo me, ma io non lo berrei. L’ultimo terzo di solito è acqua sporca.

Amici, il fatto è che non credo questo sia un punto basso di questa presidenza. Credo che sia giusto un riposino, prima di un grande rientro. Per intendersi, è come nel film “Rocky”. Il presidente è Rocky Balboa e Apollo Creed è qualsiasi altra cosa al mondo. Siamo al decimo round. Lui sanguina, il suo uomo all’angolo, Mick, che in questo caso sarebbe il vice presidente, gli sta urlando di interrompere, cazzo [2], fermati ed ogni volta che cade tutti dicono “stai giù”! E lui rimane giù? No. Come Rocky lui si alza ed alla fine… beh, effettivamente nel primo film perde.

Ok. Non importa. Il punto è la storia toccante di un uomo che viene ripetutamente preso a pugni in faccia. Dunque, non badate ai sondaggi per cui il 68% degli Statunitensi disapprova il lavoro che sta facendo quest’uomo. Vi chiedo questo: ciò non significa anche, logicamente, che il 68% approva il lavoro che non sta facendo? Pensateci. Io non l’ho fatto.

Io sostengo quest’uomo. Io sostengo quest’uomo perché lui è a favore delle cose. Non soltanto per le cose, ma anche sulle cose. Cose come portaerei e macerie e piazze di città recentemente allagate. E questo trasmette un messaggio forte, che qualunque cosa accada agli Stati Uniti, essi si rialzeranno sempre, grazie ai servizi fotografici meglio organizzati al mondo.

Ora, ci può essere una crisi energetica. Questo presidente ha una politica energetica che guarda avanti. Perché pensate stia tutto il tempo giù al ranch a tagliare quella sterpaglia? Sta provando a generare una fonte di energia alternativa. Per il 2008 avremo un’automobile alimentata a mesquite.

E io apprezzo davvero quest’uomo. È un buon Joe. Ovviamente ama sua moglie, la chiama la sua migliore metà. E i sondaggi dicono che l’America concorda. È una vera signora e una donna meravigliosa. Ma ho solo una critica, signora.

Mi spiace, ma questa cosa della lettura… Non sono mai stato un fan dei libri. Non mi fido di loro. Sono tutto fatti e niente cuore. Cioè, sono elitari quando ci dicono cosa è o non è vero, cosa è o non è successo. Chi è l’Enciclopedia Britannica per dirmi che il canale di Panama è stato costruito nel 1914? Se voglio dire che è stato costruito nel 1941, è un mio diritto in quanto statunitense. Io sto con il presidente, lasciamo che sia la storia a decidere cosa è o non è accaduto.

La cosa migliore di quest’uomo è che è coerente. Sapete che posizione ha. Crede di mercoledì la stessa cosa che credeva al lunedì, non importa cosa sia accaduto di martedì. Gli eventi possono cambiare, le convinzioni di quest’uomo mai.

E pur essendo emozionato per essere qui con il presidente, allo stesso tempo inorridisco dall’essere circondato da media liberal che stanno distruggendo gli Stati Uniti, con l’eccezione di Fox News. Fox News vi da entrambi i punti di vista di una notizia quello del presidente e quello del vice presidente.

Ma il resto di voi, che cosa pensate quando parlate di intercettazioni della NSA e prigioni segrete in Europa Orientale? Quelle cose sono segrete per un motivo molto importante… sono super-deprimenti! E se quello era il vostro obiettivo, bene, tristezza compiuta.

Durante gli ultimi cinque anni siete stati così buoni sui tagli alle tasse eccessive, sulle armi di distruzione di massa, l’influenza del surriscaldamento globale. Noi Statunitensi non volevamo sapere e voi avete avuto la gentilezza di non provare a scoprirlo. Quelli erano bei tempi, per quanto ne sapevamo.

Ma, ascoltate, rivediamo le regole. Ecco come funziona. Il presidente prende le decisioni, lui è il decisore. Il portavoce annuncia quelle decisioni e voi gente della stampa battete a macchina quelle decisioni. Fare, annunciare, scrivere. Fate un controllo ortografico e andate a casa. Tornate a stare con la vostra famiglia. Fate l’amore con vostra moglie. Scrivete quel romanzo che vi ronza per la testa. Sapete, quello dell’intrepido reporter di Washington con il coraggio di opporsi al governo. Insomma, quel romanzo di fantasia.

Poiché, in effetti, che incentivo ha questa gente a rispondere alle vostre domande, dopo tutto? Cioè, niente vi soddisfa. Tutti chiedono cambiamenti nello staff. Così la Casa Bianca fa cambiamenti nello staff. Allora scrivete che stiamo semplicemente risistemando le sdraio sul ponte del Titanic. In primo luogo, è una metafora orribile. Questa amministrazione non sta affondando. Questa amministrazione si sta sollevando. Semmai, risistema le sdraio sull’Hindenburg.

Ora, non sono tutti cattivi ragazzi là fuori. Alcuni sono eroi, Christopher Buckley, Jeff Sacks, Ken Burns, Bob Schieffer [3], hanno partecipato tutti al mio show. A proposito, signor presidente, grazie per aver acconsentito a partecipare al mio show. Sono stato scioccato come chiunque qui, lo giuro. Va bene martedì sera per lei? Avrei Frank Rich, ma lo possiamo far fuori, ed intendo proprio fare fuori. Conosco un tipo. basta che Lei dica una parola.

Vediamo chi c’è qui stasera. Generale Mosley, capo del personale dell’aeronautica. General Peter Pace. Loro sostengono ancora Rumsfeld. Ragazzi, voi non siete ancora in pensione, vero? Vero, loro sostengono ancora Rumsfeld.

A proposito, fate attenzione. Ho una teoria su come gestire questi generali pensionati che provocano tutti questi problemi: non fateli andare in pensione. Ok, abbiamo un programma per arrestare le perdite; usiamolo su questi ragazzi. Se siete abbastanza forti per andare a uno di quei programmi condotti da esperti, allora potete andare ad un banco di computer e mandare degli uomini in battaglia. Avanti!

Jesse Jackson è qui, il Reverendo. Non ho notizie dal Reverendo da un po’. E’ stato al mio show. Un’intervista molto interessante e stimolante. Potete chiedergli qualsiasi cosa, ma lui dirà quello che vuole al ritmo che vuole lui. È come inscatolare un ghiacciaio. Godetevi questa metafora, perché i vostri nipoti non avranno idea di cos’è un ghiacciaio. Anche Scalia della Giustizia è qui. > Posso essere il primo a darle il benvenuto? E’ fantastico. Come sta? (parlando fa dei gesti con la mano che alludono ad un recente uso di Scalia di un gesto osceno siciliano ad un reporter che lo criticava. Scalia ride istericamente) Stavo solo parlando in siciliano con un mio paesano.

John McCain è qui. John McCain – John McCain. Che anticonformista. Qualcuno scopra che forchetta ha usato per la sua insalata, perché vi garantisco che non era una forchetta per l’insalata. Potrebbe aver usato un cucchiaio. E’ imprevedibile. E’ meraviglioso vederlo ritornare nel popolo repubblicano. Ho una casa per l’estate nella Carolina del Sud; passa a trovarmi quando vai a parlare alla Bob Jones University. Sono così felice che tu abbia visto la luce.

C’è qui il sindaco Nagin di New Orleans, la città del cioccolato. Yeah, non te la prendere, Sindaco Nagin, vorrei darti il benvenuto a Washington DC, la città di cioccolato con marshmallow all’interno. E una crosta di corruzione dura come un cracker Graham. Immagino di star descrivendo un Mallomar, un biscotto di stagione.

C’è qui Joe Wilson, proprio qui davanti, il marito più famoso dai tempi di Dezi Arnez. E naturalmente ha portato con se la sua bella moglie Valerie Plame. Oh, mio dio! Oh, cosa ho detto? Sono spiacente, signor presidente, intendevo dire che ha portato con se la sua bella moglie, moglie di Joe Wilson.

Patrick Fitzgerald non è qui stasera? Ok, ho perso un colpo.

E non possiamo dimenticare l’uomo del momento, il nuovo portavoce, Tony Snow. Nome da servizio segreto, lavoro da imbonitore [4]. Che eroe, ha preso il secondo lavoro più duro nel governo dopo, naturalmente, fare l’ambasciatore in Iraq. Hai delle grandi scarpe da riempire, Tony.

Anche Scott McClellan (ex portavoce della Casa Bianca) non dice niente come nessun altro. McClellan, desideroso di andare in pensione. Davvero, pensava di dover passare più tempo con i
bambini di Andrew Card (ex Capo di Gabinetto della Casa Bianca). Signor presidente, spero che non abbia preso troppo rapidamente questa decisione, signore. Io ero in lizza per quel posto. Penso che sarei stato un portavoce favoloso. Non provo altro che disprezzo per questa gente. So come gestire questi clown. Infatti, signore, ho portato con me un nastro con la mia audizione e con il vostro permesso, vorrei almeno metterlo in onda. Così, signore e signori, ecco la mia conferenza stampa.

INIZIO DELLA “CONFERENZA STAMPA REGISTRATA”

[Colbert mostra un video di una finta conferenza stampa. Si apre con un podio vuoto. La testa di
Colbert spunta da dietro il podio finché non è completamente in piedi].

Si rivolge al corpo riunito dei corrispondenti stampa di Washington.

COLBERT: Ho una breve dichiarazione: la stampa sta distruggendo l’America. Ok, vediamo ora chi c’è qui oggi.

COLBERT (riconoscendo vari reporter): Stretch! (cenno del capo di David Gregory)

Sir Nerdlington! (un reporter saluta)

Joe Sloppy! (un altro reporter saluta)

Terry “torta al limone” Moran! (cenno del capo di Terry Moran)

Oh, Thomas “la dubbiosa”, è sempre un piacere. (Helen Thomas sorride)

E Suzanne Mal — ciao!! (Suzanne Malveaux guarda Colbert con aria triste. Colbert mima un telefono al suo orecchio e dice silenziosamente “chiamami”)

REPORTER: Il vice presidente sarà presto a nostra disposizione per rispondere di persona a tutte le domande?

COLBERT: Ho già rivolto questa richiesta. Tu.. (indicando un altro reporter).

REPORTER: Walter Cronkite, il noto anchorman della CBS.

COLBERT (lo interrompe): Ah no, lei è l’ex anchorman della CBS. Katie Couric è la nuova anchor della CBS

Bene bene, che ve ne pare ragazzi di questa cosa? Tu, con quei capelli arruffati là in
fondo. Sei felice che Katie Couric abbia preso la direzione di CBS Evening News?

DAN RATHER: Nossignore, sig. Colbert. Voi sì? (risata)

COLBERT: Boom! Oh, guarda, abbiamo svegliato David Gregory. Domande?

DAVID GREGORY: Karl Rove ha commesso un crimine?

COLBERT: Non so. Glielo chiederò.

(Colbert si gira verso Rove) Karl, presta attenzione per favore! (Si vede Rove che disegna un cuore con scritto “Karl + Stephen” sopra)

GREGORY: Sostiene ancora la Sua dichiarazione della primavera 2003 quando Le venne chiesto specificamente riguardo a Karl e Elliott Abrams e Scooter Libby e disse che “sono andato da ciascuno di quei signori e loro mi hanno detto che non erano coinvolti in questa cosa.” Conferma quella dichiarazione?

COLBERT: Nah, stavo solo scherzando!

GREGORY: No, non ha finito. Non sta dicendo nulla! Era in piedi dietro quel podio e disse…

COLBERT (lo interrompe): Ah, ecco dove ti sbagliavi. Questo è un podio nuovo! Lo hanno appena consegnato. Controlla attentamente le tue affermazioni, David.

GREGORY: Questo è ridicolo. L’idea che Lei se ne stia davanti a noi dopo aver commentato in maniera così particolareggiata e dica alla gente che in qualche modo ha deciso di non parlare. Tu devi..

(si vede Colbert che guarda tre tasti sul podio, con scritto”ESPULSIONE,” “GANNON” e “VOLUME.” Seleziona il tasto “VOLUME” e lo gira. Vediamo le labbra di Gregory che continuano a muoversi, ma non sentiamo uscire alcun suono)

COLBERT: Se non ti posso sentire, non posso rispondere alla tua domanda. Sono spiacente! Devo passare. Terry.

TERRY MORAN: Dopo che è iniziata l’indagine, dopo che l’indagine penale era in corso, Lei ha detto. . .

(Colbert preme un tasto sul podio ed accelera la maggior parte della domanda di Moran come fosse una moviola)

MORAN (continua): All’improvviso, avete rispetto per la sacralità di un’indagine penale?

COLBERT (gioca con una palla di gomma, che sta facendo rimbalzare su una racchetta): No, non ho avuto mai alcun rispetto per la sacralità di un’indagine penale. Giudici attivisti! Sì, Helen.

HELEN THOMAS: Se ne pentirà. (risata)

COLBERT (guarda molto divertito, beffardo): Che cosa stai cercando di fare, Helen, chiedermi una ricetta?

THOMAS: La vostra decisione di invadere l’Iraq ha causato la morte di migliaia (il sorriso di Colbert sbiadisce) di Americani ed Iracheni, Americani ed Iracheni con ferite che si porteranno per una vita intera.

COLBERT (la interrompe): Ok, aspetta Helen, guarda.

THOMAS (continua): Ogni scusa che ci avete dato, almeno pubblicamente, è risultata non essere vera. La mia domanda è, perché volevate andare davvero in guerra?

COLBERT (la interrompe di nuovo): Helen, ti devo fermare ora. (la Thomas continua a parlare) Questo è troppo! No! Scusa, Helen, devo passare avanti.

(Colbert cerca di spegnere il suo volume, ma perde il controllo della manopola e i vari reporter
iniziano a gridare domande a Colbert).

COLBERT (agitato): Ragazzi, ragazzi, per favore, non lasciate che Helen faccia questo a quella che sembrava una bella giornata!

(I reporter continuano a gridare)

COLBERT (si mette le dita sulle orecchie ed inizia a gridare con voce acuta): Bllrrtt! No, no, no, no, no. Non vi sto ascoltando! Guarda cosa hai fatto, Helen! Ti odio! Vi odio tutti

(Helen Thomas guarda truce Colbert).

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[Helen Thomas]

COLBERT (sconvolto): Io ne esco!

(Colbert tira la tenda dietro di lui, tentando disperatamente una fuga. Dice, “c’è un muro qui!” La stampa ride. Colbert non riesce a trovare una porta per uscire dalla stanza, ricordando l’esperienza capitata a Bush in Cina. Infine trova una porta e vi si lancia)

COLBERT: Lì dentro puzza di marcio! E’ ridicolo! Non sono mai stato insultato così in vita mia! Che stupido lavoro.

(Colbert continua a camminare. Sentiamo una musica sinistra in sottofondo. Helen Thomas cammina dietro Colbert. Colbert guarda dietro di sé, vede la Thomas e comincia a correre. Colbert
scivola su un pattino a rotelle, si rialza e urla “Condi!” Vediamo un primo piano della faccia di Helen Thomas, sembra determinata ed arrabbiata. Colbert, sempre più in preda al panico, continua a
correre, dentro un parcheggio coperto. Raggiunge una cabina per le chiamate d’emergenza e ci urla dentro)

COLBERT: Oh, grazie a Dio. Aiutatemi!

ADDETTO: Qual è il problema, signore?

COLBERT: Non smette di chiedermi perché abbiamo invaso l’Iraq!

ADDETTO: Hey, perché abbiamo invaso l’Iraq?

COLBERT: NO!!!

(Corre verso la sua auto. Helen Thomas continua a comminare verso di lui. Colbert raggiunge l’auto e annaspando tenta di aprirla con la chiave. Ha una tale fretta disperata che armeggiando con le chiavi le fa cadere. Quando le prende, si gira e Helen è ancora più vicina. Nella sua fretta isterica, Colbert non riesce nemmeno a far entrare la chiave nella serratura. La sua ansia sta completamente prendendo il controllo, quando si ricorda improvvisamente che ha un telecomando per le portiere – così appena preme il tasto, l’automobile si sblocca immediatamente con il tipico doppio squittio. Colbert salta dentro, blocca il portello e continua ad armeggiare per provare a far partire l’auto. Alla fine ci riesce e vede Helen ferma davanti all’automobile, con il taccuino in mano)

COLBERT: NO!!! NO!!!

(Colbert gira l’auto e sgomma via. La Thomas ride. Colbert prende un treno da Washington DC a New York. Un automobile e un autista lo stanno aspettando alla Penn Station. L’uomo in uniforme in piedi accanto all’automobile gli apre la portiera e fa entrare Colbert)

COLBERT: Che viaggio terribile, Danny. Portami a casa. (l’autista blocca le portiere, si gira e dice, “allacciati le cinture, tesoro.” È HELEN THOMAS!!!)

COLBERT (faccia sconvolta premuta sul finestrino): NO!!!

FINE DELLA “CONFERENZA STAMPA REGISTRATA”

STEPHEN COLBERT: era Helen Thomas, signore e signori. Sig.ra Smith, membri dell’associazione dei corrispondenti della Casa Bianca, First Lady, Signor Presidente, è stato un vero onore.

Grazie mille. Buona notte!

FINE MONOLOGO

Note del traduttore:

[1] Riferimento a Dick Cheney, vice presidente degli Stati Uniti, che ha sparato ad uno suo compagno durante una battuta di caccia.

[2] Dick significa anche “cazzo”.

[3] “Giornalisti” sostenitori della Casa Bianca.

[4] Snow vuol dire “abbindolare”.

Stephen Colbert
Fonte: http://dailykos.com/
Link: http://dailykos.com/storyonly/2006/4/30/1441/59811
19.05.2006

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di FILMARI

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