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La Redazione

 

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STORICO ISRAELIANO AFFERMA: IL POPOLO EBRAICO E' UN'INVENZIONE

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A cura di God
Il 14 Marzo 2008
304 Views
304 Views

blankGli antisionisti lo hanno sempre sostenuto. Gli
ebrei non sono un popolo ma una religione. Gli ebrei che sono ‘tornati’ in
Israele non discendono dagli ebrei di Palestina ma dai Kazari. I palestinesi
discendono dagli ebrei di Palestina. Ora anche un libro dello storico
ebraico Shlomo Zand sostiene e documento queste posizioni. La recensione è di un
altro storico ebraico, Tom Segev [foto].

Mauro Manno

The Slate Magazine, the Fray Kausfiles, 29/02/2008

Una invenzione chiamata “il popolo
ebraico”

Tom Segev

http://fray.slate.com/discuss/forums/thread/914934.aspx

La Dichiarazione di Indipendenza
di Israele afferma che il popolo ebraico proviene dalla Terra di Israele e che
fu esiliato dalla sua patria. Ad ogni scolaro israeliano si insegna che ciò
accadde durante il dominio romano, nell’anno 70 d.C.La nazione rimase fedele
alla sua terra, alla quale iniziò a tornare dopo 2 millenni di esilio. Tutto
sbagliato, dice lo storico Shlomo Zand, in uno dei libri più affascinanti e
stimolanti pubblicati qui (in Israele) da molto tempo a questa parte. Non c’è
mai stato un popolo ebraico, solo una religione ebraica, e l’esilio non è mai
avvenuto – per cui non si è trattato di un ritorno. Zand rigetta la maggior
parte dei racconti biblici riguardanti la formazione di una identità nazionale,
incluso il racconto dell’esodo dall’Egitto e, in modo molto convincente, i
racconti degli orrori della conquista da parte di Giosué. È tutta invenzione e
mito che è servita come scusa per la fondazione dello Stato di Israele, egli
assicura.

Secondo Zand, i romani, che di solito non
esiliavano intere nazioni, permisero alla maggior parte degli ebrei di restare
nel paese. Il numero degli esiliati ammontava al massimo a qualche decina di
migliaia. Quando il paese fu conquistato dagli arabi, molti ebrei si
convertirono all’Islam e si assimilarono con i conquistatori. Ne consegue che i
progenitori degli arabi palestinesi erano ebrei. Zand non ha inventato questa
tesi; 30 anni prima della Dichiarazione di Indipendenza, essa fu sostenuta da
David Ben-Gurion, Yitzhak Ben-Zvi ed altri.

Se la maggioranza degli ebrei non fu esiliata,
come è successo allora che tanti di loro si insediarono in quasi ogni paese
della terra? Zand afferma che essi emigrarono di propria volontà o, se erano tra
gli esiliati di Babilonia, rimasero colà per loro scelta. Contrariamente a
quanto si pensa, la religione ebraica ha cercato di indurre persone di altre
fedi a convertirsi al giudaismo, il che spiega come è successo che ci siano
milioni di ebrei nel mondo. Nel Libro di
Ester
, per esempio, è scritto: “Molti appartenenti ai popoli del paese si
fecero Giudei, perché il timore dei Giudei era piombato su di loro”[1].

Zand cita molti precedenti studi, alcuni dei quali
scritti in Israele ma tenuti fuori dal dibattito pubblico dominante. Egli
descrive anche, e a lungo, il regno ebraico di Himyar nella penisola arabica
meridionale e gli ebrei berberi del Nord Africa. La comunità degli ebrei di
Spagna derivava da arabi convertiti al giudaismo che giunsero con le forze che
tolsero la
Spagna ai cristiani, e da individui di origine europea che si erano convertiti anch’essi al
giudaismo.

I primi ebrei di Ashkenaz (Germania) non provenivano dalla
Terra di Israele e non giunsero in Europa orientale dalla Germania, ma erano
ebrei che si erano convertiti nel regno dei Kazari nel Caucaso. Zand spiega
l’origine della cultura Yiddish: non si tratta di un’importazione ebraica dalla
Germania, ma del risultato dell’incontro tra i discendenti dei Kazari e i
tedeschi che si muovevano verso oriente, alcuni dei quali in veste di
mercanti.

Scopriamo così che elementi di vari popoli e
razze, dai capelli biondi o scuri, di pelle scura o gialla, divennero ebrei in
gran numero. Secondo Zand, i sionisti per la necessità che hanno di inventarsi
una eticità comune e una continuità storica, hanno prodotto una lunga serie di
invenzioni e finzioni, ricorrendo anche a tesi razziste. Alcune di queste furono
elaborate espressamente dalle menti di coloro che promossero il movimento
sionista, mentre altre furono presentate come i risultati di studi genetici
svolti in Israele.

Il
Prof. Zand insegna all’Università di Tel Aviv. Il suo libro, ‘When and How Was
the Jewish People Invented’, (Quando è come fu inventato il popolo ebraico),
pubblicato in ebraico dalla casa editrice Resling, vuole promuovere l’idea di un
Israele come “stato di tutti i suoi cittadini” – ebrei, arabi ed altri – in
contrasto con l’attuale dichiarata identità di stato “ ebraico e democratico”.
Il racconto di avvenimenti personali, una prolungata discussione teoretica e
abbondanti battute sarcastiche non rendono scorrevole il libro, ma i capitoli
storici sono ben scritti e riportano numerosi fatti e idee perspicaci che molti
israeliani resteranno sorpresi di leggere per la prima
volta.

Tradotto dall’inglese da
Manno Mauro, membro di Tlaxcala, la rete dei traduttori per la diversità
linguistica.

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