di Andrea Zambrano
Vaccinazione sconsigliata per le donne incinte o che stanno allattando. La raccomandazione, che ha del clamoroso, arriva dal ministero della Salute inglese ed è datata 16 agosto. Nel report sui vaccini Pfizer e BioNtech pubblicato sul sito del governo di sua Maestà, al punto 3.4 dedicato alla Tossicologia, si legge: “Nel contesto della fornitura ai sensi del Regolamento 174, si ritiene che al momento non sia possibile fornire sufficienti rassicurazioni sulla sicurezza dell’uso del vaccino nelle donne in gravidanza: tuttavia, l’uso nelle donne in età fertile potrebbe essere supportato a condizione che gli operatori sanitari siano avvisati di escludere una gravidanza nota o sospetta prima della vaccinazione. Anche le donne che allattano al seno non dovrebbero essere vaccinate. Tuttavia, l’uso nelle donne in età fertile potrebbe essere supportato a condizione che gli operatori sanitari siano avvisati di escludere una gravidanza nota o sospetta prima della vaccinazione”.
Si tratta di indicazioni che sono eclatanti, soprattutto se si pensa che arrivano abbondantemente oltre il termine della campagna vaccinale che in Inghilterra ha avuto una copertura del 79,94% della popolazione con 53.785.024 cittadini che hanno ricevuto la prima dose. Campagna nella quale non erano emerse controindicazioni per la vaccinazione delle donne incinte.
Il report non dice se il cambio di rotta sia dovuto a segnalazioni di effetti avversi su donne in stato interessante, però è comunque indicativo di qualcosa che è successo. Se la vaccinazione non è più consigliata, che cosa è successo nel frattempo? E quali potrebbero essere i rischi? Sono domande legittime che è giusto porsi e che a suo tempo si era posto per il caso dell’Italia anche il dottor Vanni Frajese, che sul rischio vaccinazione per le donne incinte, ha speso più di una parola in questi mesi impegnando la sua posizione di endocrinologo.
La Bussola lo ha intervistato
Professor Frajese, è stupito della decisione del ministero inglese?
Per nulla, sta facendo quello che si doveva fare già un anno e mezzo fa.
Si riferisce al vietare i vaccini alle donne che aspettano un bambino?
Il fatto è molto semplice: le stesse Pfizer e Moderna non si sono mai prese la responsabilità di dire qualcosa di certo sulla sicurezza. Si sono limitate a dire: “Non abbiamo dati su sicurezza ed efficacia, rivolgetevi al medico curante”.
Da medico come valuta il documento del governo inglese?
Anzitutto dico che è vero dato che qualcuno sta cominciando a mettere in discussione la sua veridicità. Direi che se non dicono esplicitamente di aver avuto problemi specifici, non è chiaro perché adesso la pratica venga disincentivata, quando invece prima era suggerita. O forse, a ben pensarci è fin troppo chiaro.
Si riferisce ad un aumento di reazioni avverse su donne in età fertile o incinte?
Mi riferisco ad esempio ad un possibile aumento di aborti spontanei. Dal punto di vista numerico potrebbe essere una pista da seguire.
Lei ha sempre sostenuto il rischio di sottoporre le donne che aspettavano un bambino alla vaccinazione.
E mi hanno sempre trattato da pazzo e da visionario oltre che sospeso (l’allarme di Frajese sulla Bussola del 10 novembre 2021 ndr.). Ma chi parlava, o non studiava e quindi non sapeva le cose o era in malafede. Ma vede, non è tanto il tema dei possibili aborti spontanei che mi colpisce, pur essendo una tragedia sia ben chiaro.
E che cos’è?
Che si capisce ora come hanno trattato la popolazione da come hanno trattato le donne in gravidanza: senza uno straccio di studio. Se tratti così le persone più indifese, per la vita che portano in grembo, non stupiamoci di come abbiano trattato il resto della popolazione.
Da endocrinologo, che cosa ha potuto vedere dalla sua attività clinica?
Sono entrato in contatto con tante persone, ho avuto sottomano problemi di vario genere, transitori e permanenti, ho visto aborti spontanei. Hanno detto alle donne incinte di vaccinarsi, senza alcuna base scientifica secondo un approccio puramente fideistico.
Eppure, le campagne vaccinali stanno andando avanti.
L’FDA ha approvato i “nuovi vaccini” – si fa per dire – dopo un esperimento su soltanto otto topi, sugli uomini non è stato fatto nulla. Verranno iniettati alla popolazione come se la sicurezza ormai non servisse più a nulla.
Com’è la situazione attuale, alla vigilia dell’autunno?
Stiamo facendo la IV dose, in Cambogia siamo già alla quinta, si sta proseguendo con una visione orientata in un’unica direzione sull’efficacia e sulla sicurezza nonostante, nel frattempo, contro questa tesi sia stato pubblicato di tutto.
Da scienziato che cosa pensa?
Penso che non ci sia niente di scienza, qui. Qui c’è molto di fede, anzi di fideismo: iniettare una sostanza che può provocare grossi problemi di salute per proteggersi da un virus che non fa più paura non si può spiegare se non si entra nel campo dell’irrazionale e del fideismo.
Lei è candidato in Lazio con Italexit di Paragone, che cosa vorrebbe fare se venisse eletto?
Credo fermamente nell’istituzione di una commissione parlamentare indipendente di inchiesta. Ma dovrà essere indipendente perché è necessario che ci sia trasparenza sui dati e sulla loro lettura.
Che cosa significa?
Che dovranno farne parte professionisti che non hanno conflitti di interesse né devono aver collaborato con la passata gestione pandemica.
Anche il Comitato Ascoltami, che riunisce migliaia di danneggiati da vaccino ha chiesto una commissione indipendente…
Li ho incontrati e abbiamo aderito alla loro richiesta, anzi vorrei fare di più.
In particolare?
Vorrei che la farmacovigilanza attiva che hanno proposto sia anche retroattiva. Bisogna tornare indietro e capire che cosa è successo a tutte le persone che sono state danneggiate. Ma ritengo che ci debbano essere due commissioni: una sulla gestione del covid, dal lockdown all’utilizzo delle mascherine e una specifica sulla campagna vaccinale che indaghi su tutte quelle zone d’ombra che non son state chiarite, come ad esempio la genotossicità e la cancerogenicità.
Fonte articolo: https://lanuovabq.it/it/stop-inglese-a-vaccino-in-gravidanza-ora-indagate-in-italia