DI PATRICK COUTLIER
unz.com
Lo scontro dello scorso fine settimana a Portland è stata un’ulteriore prova che la Alt Right può avere una propria forza di campo – una novità nella politica americana recente. (Portland respinge un sospiro di soccorso dopo le proteste del fine settimana. Ma molte domande persistono sulla tattica della polizia: la polizia ha avuto tolleranza zero solo da un lato – i manifestanti che hanno gettato assorbenti macchiati di rosso agli ufficiali mentre mentre cantavano “tutti i poliziotti sono bastardi!”, di Karina Brown e Rachel Monhanan, Williamette Week, 6 giugno 2017 [questo è un titolo reale!]. Il che supporta la tesi di Peter Brimelow, redattore di VDARE.com, che scrisse dopo le rivolte dell’Inauguration Day, che “ci sarà sangue”. Il preludio alla guerra civile spagnola ci dà alcuni spunti sul nostro possibile futuro.
Gli Antifa (termine con cui ci riferiamo a comunisti ed anarchici di sinistra) di Portland avevano già apertamente minacciato di attaccare politici repubblicani. Hanno indotto le autorità cittadine ad annullare una manifestazione ed hanno provocato un’isterica campagna mediatica contro la destra: un recente omicidio ha indotto il sindaco a chiedere una sospensione contro gli Alt Right dei diritti del primo emendamento. Non sorprende che i funzionari repubblicani avessero pubblicamente detto di voler usare forze di sicurezza, che ovviamente i Main Stream Media hanno chiamato “milizie” [dopo attacco razziali, i repubblicani di].Portland dicono che il partito dovrebbe avvalersi di gruppi militanti, da Jason Wilson, The Guardian, 29 maggio 2017.
In un momento in cui una “comica” può pubblicare una foto con la testa mozzata del Presidente degli Stati Uniti, non è un’esagerazione dire che l’America sta per spaccarsi. David Hines, nel suo straordinario “Days of Rage” della serie Storify, ha scritto che il paese è già in una “guerra civile fredda” e sull’orlo della violenza. Ha criticamente evidenziato il ruolo che le istituzioni svolgono nel sostenere i terroristi domestici di sinistra. Ha sostenuto che la sinistra avrà almeno il vantaggio iniziale nella violenza organizzata.
I relatori conservatori sono stati regolarmente bloccati con violenza nei campus universitari, senza alcuna punizione per i rivoltosi. Gli Antifa invitano apertamente le persone a partecipare a gruppi armati come il John Brown Gun Club. Le conferenze di personaggi di destra sono vittime di minacce di bomba. L’MSM sta sempre dalla parte delle vittime. E quando Richard Spencer fu attaccato (ripetutamente) nel giorno dell’inaugurazione, i MSM gongolavano. Con la copertura adorante dei media, i guanti bianchi dalle autorità ed il forte sostegno istituzionale, gli Antifa stavano acquisendo fiducia e disponibilità a usare la violenza – o almeno fino a poco tempo fa.
Questo modello si è ripetuto nei secoli. In “200 Anni Insieme”, Alexander Solzhenitsyn ha descritto come i rivoluzionari comunisti nella Russia zarista vennero sostenuti dalle élite intellettuali. La loro giovane leadership, tra cui un numero significativo di ebrei, spesso proveniva dalle classi privilegiate. (Curiosamente il libro, disponibile in francese e tedesco, non è mai stato pubblicato in inglese, anche se ci sono delle traduzioni in rete).
Ora però sembra esserci una resistenza fisica da parte della destra americana. Forse il caso più importante è la battaglia di Berkeley, il mese scorso, quando una spontanea alleanza tra conservatori, sostenitori “Alt-Lite” della libertà di parola ed attivisti Alt-Right hanno combattuto e battuto un tentativo Antifa di arrestare una dimostrazione. I media riportano che questi sono rimasti storditi a vedere la reazione dei patrioti.
David Hines esorta un “divorzio nazionale” prima che le cose peggiorino. Io dico che questo lascerebbe alla sinistra una testa di ponte da cui poi potersi assicurare l’intero paese. Ed è anche improbabile che funzioni. È più probabile che ci sarà un conflitto su larga scala e che gruppi politici disposti ad usare la violenza crescano e siano più organizzati.
Uno degli esempi più probabili di come la polizia potrebbe collassare in un conflitto civile è la guerra civile spagnola. L’edizione di settembre-ottobre 2016 di Foreign Affairs, una pubblicazione del CFR, presentava una recensione di Sebastian Faber sul libro di Adam Hochschild “Spain in Our Hearts: Americans in the Spanish Civil War, 1936–1939”, che descriveva la Brigata Abraham Lincoln (o 15a Brigata Internazionale), una forza pro-comunista che combattè per la Repubblica come “truppe d’assalto”.
Come afferma Faber, l’attuale sindaco di San Francisco Gavin Newsom, ora candidato democratico in California, ha presentato un monumento al gruppo nel 2008 e ha proclamato: “Lo spirito della Brigata Abraham Lincoln ci ha lasciato una grande eredità”. Si possono trovare lodi a tale brigata anche nelle pubblicazioni di Conservatism Inc.
Molti “Lincolns” hanno continuato a sostenere i diritti civili ed altre cause di sinistra. Meno pubblicizzato, hanno sostenuto anche il comunismo. Non è difficile immaginare gli Snowflake dei “John Brown Gun Club” di oggi che diverranno le “Brigate Internazionali” di domani – e che riceveranno una copertura mediatica similmente adorante.
E per la destra? Se la guerra civile spagnola serve da modello per una seconda guerra civile americana, dovremmo esaminare i due principali gruppi paramilitari di destra in Spagna. Erano i Carlisti, un gruppo monarchico, i cui combattenti erano noti come requetés e considerati come i combattenti più fanatici sul lato nazionalista, e la Falange. Entrambe fornirono molta manodopera all’esercito nazionalista.
Alla vigilia della guerra civile spagnola, i falangisti contavano circa 40.000 uomini. I carlisti ne avevano almeno 6.000 a Pamplona, in Navarra, e si stima che in totale ne avessero almeno 10.000. Durante tutto il secondo giorno di guerra, i contadini conservatori si riversarono a Pamplona per entrare volontari nelle forze Carliste.
Nei primi giorni di combattimenti, i nazionalisti si affidarono molto a tali milizie, tanto che i soldati regolari erano spesso in inferiorità. All’inizio, i Carlisti conquistarono la Navarra. Una colonna di 1.400 uomini, principalmente requetés, marciò verso Saragozza, per rafforzare il presidio dell’esercito e prendere la città.
I Falangisti contribuirono alla difesa di Oviedo, nelle Asturie, resistendo all’assedio per mesi, fino a metà ottobre ’36. A Toledo, diedero almeno 200 uomini alla forza di 1.300 soldati che difendeva la Fortezza di Alcázar, che tenne fino a che Franco non la sollevò a fine settembre. Ad agosto, nella regione di Saragozza avevano almeno 2.000 uomini. Nella marcia su Madrid, i Falangisti diedero gran parte dei 20.000 uomini che attaccarono la città.
Senza queste milizie altamente motivate, sarebbe stato impossibile per i nazionalisti rovesciare il governo di sinistra; la ribellione sarebbe crollata la prima settimana.
Allo stesso modo, in caso di nuova guerra civile in America, potremmo vedere gruppi sia di sinistra che di destra organizzati localmente, con l’esercito disseminato (e probabilmente diviso).
Nella guerra civile spagnola, le milizie si organizzavano in fazioni e regioni politiche. Negli Stati Uniti, le milizie di destra potrebbero organizzarsi legalmente o quasi lungo linee costituzionali (o quella statale o quella federale). Ciò potrebbe discendere anche a livello di contea.
Naturalmente, vi è una grande differenza. Mentre MSM e governo tollerano o addirittura celebrano la violenza della sinistra organizzata, il martello è sempre pronto a cadere sulle forze di destra.
A livello individuale, i governi occidentali spesso usano “punizioni esemplari” per punire quelli di destra, mentre scrollano le spalle ai banditi di sinistra.
Per questo motivo, come ha previsto Hines, in caso di seconda guerra civile, potremmo aspettarci che la maggior parte delle vittime all’inizio sarà sul lato conservatore.
Infine, c’è un altro punto importante: la destra vinse la guerra civile. Franco costruì un grande monumento alla sua vittoria e alla fine il paese, salvato dal comunismo, divenne una democrazia. Eppure la sinistra spagnola sta votando per sconsacrare la sua tomba in nome del politicamente corretto.
Alla fine, la guerra è solo politica con altri mezzi, come disse il generale von Clausewitz. Tutte la guerre sono guerre di media.
E la battaglia realmente non finisce mai.
Fonte: www.unz.com
Link: http://www.unz.com/article/it-will-come-to-blood/
8.06.2017
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di HMG