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La Redazione

 

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Salvini ha sbracato, e ci riporterà il PD. Ecco come

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A cura di Davide
Il 26 Settembre 2018
176 Views

DI PAOLO BARNARD

paolobarnard.info

Matteo Salvini aveva un potenziale importante per l’Italia – fra cui le posizioni del no-euro e l’azione sul caos migranti – ma l’ha sacrificato sull’altare della sua slabbrata e miope ambizione personale, trascinandosi con sé il Paese.

L’atto finale e senza ritorno l’ha compiuto associandosi inequivocabilmente con Steve Bannon e Viktor Orban, un passo assai più compromettente della solita vicinanza col resto della truppa nazionalista europea. Adesso gli odierni Padroni del Vapore, da cui l’Italia dipende al 100% per aprir gli occhi al mattino, non si possono più permettere di avere a che fare con un leader così schierato e col suo governo, aprendo la strada al ritorno del Centrosinistra italiano con nel mezzo il PD. Le ragioni fanno parte di questo scritto. Antepongo però una breve specifica:

Un tale scenario è, per ogni singolo cittadino italiano, una tragedia, e per due motivi:

Primo motivo: il Populismo italiano, prima di Salvini e dei suoi inguardabili compari, aveva il potenziale di svilupparsi in una nuova frontiera della difesa dei nostri Diritti costituzionali macellati dalla UE, alla luce del disgustoso tradimento della sinistra Politically Correct svendutasi a puttana della rapina sociale che passa col nome di Eurozona. Ora Populismo, grazie alla fusione dei tre sopraccitati, è un’etichetta marcia, inavvicinabile e senza futuro. Secondo motivo: peggio del PD non esiste nulla in Italia, neppure Salvini, ma proprio lui ce li riporterà.

Vanno affrontati dei fatti visibili da Marte, e chi non ne ha la capacità smetta di leggere ora.

– La Lega nacque razzista, la sua dirigenza ha dovuto distanziarsene tirata per i capelli dal resto del mondo, ma nulla è mutato nel suo DNA né in quello della sua base elettorale.

– L’isteria migranti, con cui vince manipolando le frustrazioni e/o sofferenze di masse inconsapevoli e quindi sospinte a prendersela col primo nero a tiro, è il problema N. 300 dell’Italia. Come scrissi qui, chi falcia la nostra vita dei redditi, pensioni, aziende e lavoro è ben altro.

– I probabili successi a breve termine della Lega fra i Populismi europei nel 2019, che ora ispirano tronfie certezze storiche nell’elettorato verde, non significano nulla. In politica chi non sa guardare almeno al medio termine dei 5-10 anni è meglio che cambi mestiere. Fra 5-10 anni la ‘Troika’ populista Bannon, Salvini, Orban sarà nell’angolo del dimenticatoio esattamente per i motivi che compongono questo articolo.

– L’implacabile sobillare del padano nella direzione dell’ipertrofico allarme migranti ha appiccicato a questo governo una colossale etichetta di razzismo-xenofobia populista agli occhi di tutto il mondo, e ora non ce la leva più nessuno.

E qui arrivano i guai, un serpente di guai la cui coda fra solo pochi anni si chiamerà PD di nuovo a governarci. E’ obbligatorio, per capire cosa accadrà, iniziare da un punto che sembra distante da Roma.

Assieme a me vi sono di certo alcuni italiani che, non del tutto fagocitati dal pollitalico pollaio, si sono resi conto di come sono mutati gli interessi del Potere oggi, e per Potere s’intendono ovviamente gli Investitori internazionali. Come ho già scritto diverse volte, il Capitalismo che abbiamo sempre conosciuto, quello che viveva su un’umanità composta da un 20% di benestanti consumatori e da un 80% di schiavi che producono per loro, non esiste quasi più. E non solo.

Quell’80% di schiavi si sono evoluti, e hanno cambiato nome: da poveracci neri, marron, o gialli, adesso si chiamano Mercati Emergenti. E non solo.

Mentre prima le loro economie, al netto delle loro materie prime, valevano solo il prezzo delle loro schiene rotte dal lavoro, oggi valgono cifre inimmaginabili. Ecco un quadro:

Solamente Cina e India producono insieme 33 mila miliardi di dollari di beni e servizi, contro la rallentata UE con 21 mila miliardi e gli USA con 19,5. I sette Mercati Emergenti principali, cioè Brasile, Cina, India, Indonesia, Messico, Russia, e Turchia, hanno quasi raddoppiato il loro potere economico, mentre al contrario i Paesi del G7 stanno calando vistosamente nelle percentuali di PIL globale. Secondo uno studio della nota consultancy PwC Uk, nelle prime 32 economie dei prossimi quindici anni ben 20 saranno Mercati Emergenti, con Cina e India che sorpassano gli USA, e l’Italia fanalino di coda umiliata persino da Vietnam, Filippine, Korea del Sud, Iran e Pakistan. Oltre tutto, è già stato ampiamente previsto che proprio l’odierna crisi degli Emergenti già cova in sé l’usuale rimbalzo sia speculativo che in termini di produzione, con profitti cosmici per gli investitori.

Il punto: gli uomini con le scarpe da 5.000 dollari che stanno a Manhattan, Hong Kong, Davos, o a Francoforte sanno fare i loro conti coi soldi, e oggi, al contrario di solo pochi anni fa, non si possono più permettere di ‘offendere’ quelli neri, marron o gialli. L’accusa, o anche solamente il sospetto, di simpatie o contiguità con la parola razzismo è fra le ultime cose che vogliono al mondo. Basta un titolo sul Wall Street Journal che insinui quella vicinanza e loro ci smenano miliardi in pochi minuti. No, non deve succedere. Ripeto che “L’implacabile sobillare del padano nella direzione dell’ipertrofico allarme migranti ha appiccicato a questo governo una colossale etichetta di razzismo-xenofobia populista agli occhi di tutto il mondo, e ora non ce la leva più nessuno”. Unite i puntini e starete capendo cosa accadrà.

L’Italia è un Paese ancora ricco, con un notevolissimo bottino in assets privati, che ispira grandi appetiti fra gli investitori internazionali. Si pensi solo che Assogestioni, che ha il polso del risparmio delle famiglie italiane, ha registrato a metà 2016 il suo record storico di patrimonio con 1.857 miliardi, più dell’intero PIL nazionale. E’ quindi ovvio che i Mercati non rinunceranno a operare in Italia. Ma fosse stato solo per gli sbraiti nazionali a tinteggiature razziste populiste di Matteo Salvini, e delle sue folle nelle piazze o sui Social, è anche possibile pensare che gli investitori internazionali avrebbero solo esercitato prudenza con Roma. In altre parole: far affari ma con un basso profilo. Invece, come detto, tutto è cambiato per il peggio e senza rimedio dopo che Salvini si è associato inequivocabilmente, platealmente e sbracando del tutto con Steve Bannon e Viktor Orban. Un atto politico irresponsabile per il Paese.

I Mercati pianificano il loro futuro in politica non a 8 stupidi mesi (le europee) come fa l’esaltato fan-club leghista, ma a 10 o 30 anni. Ora gli investitori internazionali, dopo l’irrimediabile svolta di cui sopra e, ricordo ancora, con ¾ di occhio puntato a tenersi buoni i Mercati Emergenti dei ‘neri, marron e gialli’, stanno scegliendo l’unico loro possibile interlocutore rimastogli in Italia, quello che non rischia di finire sul Wall Steet Journal o Bloomberg come razzista populista: il Centrosinistra, che peraltro fu sempre il loro favorito per il motivo detto a inizio articolo. Il 5 Stelle è per il momento fuori dai loro radar, perché incatenato (e sottomesso risibilmente) alla Lega. A cosa credete che stiano lavorando in quest’epoca i Romano Prodi, Mario Monti, Corrado Passera o i Giovanni Bazoli e naturalmente Mattarella e Draghi con la loro enorme rete di contatti in finanza e nelle Powerhouse del mondo?

La storia delle spinte ai partiti da parte della lobbistica e dei Mercati, con finanziamenti, appoggi trasversali, lavori di persuasione mediatica, scolastica, accademica, e in particolare di terrorismo economico sugli elettori, l’ho lungamente descritta nella parte storica de Il Più Grande Crimine, impossibile ripeterla qui. Ne sarà beneficiario nei prossimi 5-10 anni il Centrosinistra, e tornerà a vincere. Basterebbero a questo fine anche solo le aste dei Titoli con cui si finanzia nostro Tesoro, perché sono loro a decidere chi governa o meno, e dunque se tu avrai una vita decente o invece una lunga miseria di fatiche. Quelle aste, di nuovo, le hanno totalmente in mano gli investitori internazionali di cui sopra, perché l’Italia, anche con Salvini e i suoi economisti in malafede, è incastonata nell’Eurozona senza che nessuno seriamente intenda togliervela.

E’ desolante nella sua stupidità l’elettorato gradasso tinto di verde nella sua convinzione che nessuno più fermerà il Populismo. Balle, loro stessi e per primi si squaglieranno al sole quando, per il motivo più che certo appena scritto nel paragrafo sopra, gli stolti Populismi europei mancheranno miseramente di ‘consegnargli il concreto’ nei portafogli. Avete presente i proverbiali topi che saltano dalla nave? Saranno nulla in confronto. Sappiamo bene di cosa è capace l’italiano medio nel suo genio supremo, il trasformismo.

Ho descritto quella che sarà una catastrofe a tutto tondo, e per essa dovrete solo ringraziare Matteo Salvini nella sua smisurata e miope ambizione a divenire Leader dei Populismi dell’UE assieme a due appestati di fama mondiale, in quella che sarà una slabbrata avventuretta europea di pochi anni destinata agli sberleffi della Storia.

Ma non è tutto. Ci sono i FAANG.

Sono ahimè pochissimi gli italiani che assieme a me si stanno rendendo conto che qualcosa di ancor più inaudito sta avvenendo alle spalle delle già epocali manovre post-Capitalismo sopra descritte. Please welcome i FAANG, cioè la dilagante conquista di ogni frammento di globo da parte delle tecnologie di Facebook (F), Apple (A), Amazon (A), Netflix (N), e Google (G) – ma non ci si dimentichi di Alibaba, Tencent, Huawei, dall’altra parte del Pianeta, e di migliaia di altri simili al seguito in ogni dove. Come ho già scritto in due anni di lavoro, i colossi TECH vanno man mano acquisendo niente meno che le Chiavi Private della vita sul Pianeta in ogni campo, dalla finanza alla Medicina alle comunicazioni; dai trasporti civili e commerciali all’energia alle materie prime; dagli alloggi alla Difesa al cibo stesso, e si potrebbe continuare all’infinito. Possono farlo perché sono loro, e non più il vecchio Capitalismo industriale, a brevettare quasi tutto ciò che di nuovo nasce sulla Terra da almeno 20 anni a questa parte. Ma di più:

Il loro strapotere è balzato oltre l’atmosfera con il dilagare della loro Artificial Intelligence (Machine Learning in particolare), perché, come epicamente detto dal fondatore di Google-DeepMind Demis Hassabis “Noi vogliamo padroneggiare l’intelligenza, e poi risolvere tutto il resto”. Questo fu geniale, perché davvero è solo l’intelligenza il motore dell’umanità e chi la controllerà con le TECH controllerà il mondo. Ma anche senza esplorare nei dettagli l’inimmaginabile nuovo potere dei FAANG e soci, chiunque oggi non viva nelle catacombe vede ogni giorno come la società e l’economia di ogni cm quadrato della Terra stiano vestendosi sempre più di FAANG.

E rieccoci al punto: per motivi che ho per primo divulgato al pubblico di casa, qui, qui e qui, i nuovi padroni TECH del Pianeta stanno correndo forsennatamente verso posizioni etiche sempre più avanzate, che piazzano in primo piano in ogni loro pubblica mossa, ricerca di laboratorio e prodotto. Fa parte del DNA della loro strategia di vendita globale. Occorrerebbe un saggio enorme per dare conto con esempi di questo, ma dovrebbe essere evidente a chiunque segua anche solo distrattamente il dibattito sulle TECH. Dunque se la parola “Ethics” è spalmata dappertutto fra i padroni del futuro, le parole “Racism” e la consociata “Populism” sono per essi letteralmente virus di peste bubbonica, e anche solo sfiorassero l’immagine aziendale di questi colossi gli farebbero perdere tali volumi d’affari da impietrire i loro AD.

Riapplicate su FAANG e soci quanto già detto sopra nel caso degli investitori internazionali, e ci risiamo: con un Salvini al governo che ora puzza internazionalmente del razzismo populista di Bannon-Orban, i padroni delle Chiavi Private della vita sul Pianeta in ogni campo sterzeranno molto alla larga dalla Roma giallo-verde, e indovinate su chi punteranno? Vi rendete conto di che razza di spinta politica si tratta? Più che spinta, è una certezza.

Concludo riprendendo il testimone da qui: “… il Populismo italiano, prima di Salvini e dei suoi inguardabili compari, aveva il potenziale di svilupparsi in una nuova frontiera della difesa dei nostri Diritti costituzionali macellati dalla UE, alla luce del disgustoso tradimento della sinistra Politically Correct. Ora è un’etichetta marcia, inavvicinabile e senza futuro”. La colpa è ben ferma sulle spalle di Matteo Salvini, “nella sua smisurata ambizione a divenire Leader dei Populismi dell’UE assieme a due appestati di fama mondiale, in quella che sarà una slabbrata avventuretta europea di pochi anni destinata agli sberleffi della Storia”. Mercati e FAANG sono ora costretti a riportarci il Peggior (P) Destino (D) possibile, nella camera a gas chiamata Eurozona.

Agli esagitati stupidi che “il trionfo sarà fra 8 mesi” (le europee), ricordo ancora che oggi il loro futuro è pianificato a 10 o 30 anni a partire da questo minuto da chi gli finanzia il 100% dell’ossigeno di cui vivono. E con quest’arma in mano, quelli difficilmente perdono. Che il volere del popolo sia infermabile è la più sonora balla mai raccontata ai popoli. Da chi? Dai populisti alla Salvini.

Paolo Barnard

Fonte: https://paolobarnard.info

Link: https://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=2108

26.09.2018

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