DI HS
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Come è noto
le opposizioni nei paesi gravitanti intorno alla Russia di Putin sono ampiamente manovrate; le varie rivoluzioni “arancioni”, “rosa” – ormai quelle rosse non vanno più di moda – ecc… ricevono soldi, sostegno, addestramento da Washington. I vari movimenti studenteschi e giovanili ricevono “lezioni” e manuali da OTPOR, l’organizzazione dei giovani oppositori al regime filorusso serbo di Milosevic, con
buoni agganci con organismi statunitensi. Naturalmente il tutto viene attuato per amore della “democrazia” di cui, naturalmente, gli americani hanno il monopolio e per il bene della “democrazia” bisogna colpire il tiranno russo, Putin. Come erano belli e democratici i tempi
in cui governava Eltsin! E’ certo chiaro che USA, buona parte dei paesi UE e Israele hanno scommesso sulla caduta di Putin per ragioni geopolitiche e strategiche. Il leader russo è troppo geloso della sovranità del suo paese, non accetta l’accerchiamento militare che la NATO
vorrebbe imporgli e rifiuta la “privatizzazione” del paese nelle mani di oligarchi mossi da mani straniere. E’ necessario, allora, abbatterlo per insediare un uomo più accondiscendente, disponibile
ad aprire le porte alle basi americane e NATO, a chiudere gli occhi sul saccheggio e sull’appropriazione di risorse e finanze. Inoltre l’uomo del Cremlino appoggia apertamente l’Iran che, avendo alle
spalle la Russia, ha maggiori probabilità di non essere attaccato che non l’Iraq di Saddam Hussein. Chi preme per il conflitto a Washington, a Londra, a Tel Aviv si sta torcendo ancora le mani…
Allora, come ho accennato, è necessario manovrare un’opposizione interna, russa dal sapore “democratico” (per distanziarsi dal tiranno!) finanziarla ed addestrarla e poi, raggiunto l’obiettivo, i grandi esportatori
di “democrazia” e civiltà, presenteranno, agli oppositori di ieri e potenti di oggi, un conto salato…Per i particolari su quanto sta succedendo in Russia e dintorni è utile leggersi la raccolta
di articoli di Blondet “Stare con Putin?” (ed. EFFEDIEFFE). A me preme mostrare i caratteri salienti di questi movimenti di opposizione studenteschi e giovanili nei paesi dell’est europeo gravitanti intorno
alla Russia e ne ho riscontrati tre:
1) ricevono molti soldi e sostegno dagli USA e da altri paesi occidentali ;
2) si pongono come obiettivo la conquista del potere ;
3) sono sempre “legalitari”, “democratici” e “non violenti” – anche se, per la verità, considerato quanto è successo in Georgia, su questo punto vi sarebbe molto da obiettare.
In questo modo raccolgono indubbiamente consensi. A questo punto è lecito porsi una
domanda: come mai nei paesi occidentali, neocapitalisti, filoamericani dell’area NATO, invece , i movimenti di opposizione, giovanili e studenteschi sono così “straccioni”, scalcinati e velleitari?
Un protagonista del Sessantotto, Adriano Sofri, l’ex leader di Lotta Continua, ha affermato ciò che, in fondo, tutti sospettavamo: i ragazzi del Sessantotto non volevano il potere; insomma lo slogan “l’immaginazione al potere” era veramente tale! Inoltre, non di rado, allora, come
oggi appaiono frange di violenti, di teppisti che non si capisce quale
scopo perseguano. Qualcuno può insinuare che, in fondo, là ci sono
regimi “tirannici” come quello di Putin, per cui le opposizioni
sono “democratiche” e , al contrario, da noi vigono le “democrazie”, c’è la “libertà” per cui , all’opposizione non possono che abitare “terroristi” ed “estremisti”, nel migliore dei casi
degli “illusi” e degli “utopisti”. Suvvia! Si può veramente
chiamare democratico un sistema in cui vige un duopolio partitico ove
entrambe le parti hanno aderito al credo neoliberista. E al di fuori
di quell’ideologia, non c’è cittadinanza ? Inoltre non tutti i
paesi condividono la gioiosa libertà democratica dell’Occidente…
Rimane il problema: perché le opposizioni e i movimenti nei paesi
occidentali non funzionano ? La risposta è sotto gli occhi di tutti
: coloro che manovrano i movimenti studenteschi , giovanili e di opposizione
contrari a Putin o al nazionalismo russo , sono gli stessi che manipolano
i gruppi studenteschi , giovanili e di opposizione nei paesi occidentali
negli USA come in Europa. Tanto devono essere belli , buoni e “democratici”
i primi , tanto devono essere brutti , sporchi , cattivi ed estremisti
i secondi. E’ un’affermazione forte , naturalmente , e mi si potrebbe
accusare di dietrologia. Colgo l’obiezione : vediamo di fare un po’
di storia…
Negli USA ,
nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta , vi furono indubbiamente
due notevoli e positive spinte alla partecipazione , alimentate dalla
volontà di migliorare la società americana: il Movimento per i diritti
civili che , negli Stati del sud , si batteva per la conquista di diritti
a favore dei cittadini di colore ; e il Movimento studentesco di Berkeley
dalle venature antiautoritarie. Da lì a poco tutto sarebbe confluito
nell’opposizione all’intervento militare in Vietnam con ripercussioni
sui movimenti giovanili di tutto il mondo (il Sessantotto). Naturalmente
, nel clima di Guerra Fredda , le alte sfere sospettarono immediatamente
che gli ambienti hippie , della Nuova Sinistra e pacifisti venissero
manovrati da agenti sovietici. Lo spionaggio di agenzie quali la CIA
e l’FBI nei confronti i cittadini americani divenne frenetico e c’è
da sorridere al pensiero che cantanti come Lennon e Morrison furono
sospettati di essere delle spie bolsceviche. Ben presto i direttori
di questi organismi si resero conto dell’assurdità di questi sospetti
e cambiarono strategia. La CIA avviò nel 1967 la ben nota operazione
CHAOS diretta da James Jesus Angleton. Quest’ultimo , durante l’ultima
guerra , era di stanza in Italia ed era noto per aver protetto il principe
neofascista Borghese , comandante della flottiglia X MAS di Salò da
cui nacque la rete paramilitare italiana della GLADIO , ancor oggi sospettata
di non essere del tutto estranea alla “strategia della tensione”
nel nostro paese. Altro grande amico e collaboratore fu il questore
Federico Umberto D’Amato , capo occulto dei servizi segreti del Ministero
degli Interni , piduista , uomo CIA in Italia , come da lui stesso ammesso
e sospettato di aver manovrato i cosiddetti “opposti estremismi”.
Non stupisce , quindi , che l’operazione CHAOS costituisse una gigantesca
provocazione ai fini di estremizzare la Nuova Sinistra , non solo negli
USA , ma anche nell’Europa di area NATO (Gran Bretagna , Francia
, Germania Federale , Italia e Spagna). Estremizzare e portare sul terreno
della violenza i nuovi movimenti per screditarli , ma non solo… Non
fu coinvolta solo la CIA , ma anche le altre agenzie americane come
l’FBI diretta da Hoover , responsabile dell’annientamento violento
delle Pantere Nere , furono coinvolte (operazione COINTELPRO)… Non
potè mancare l’Onnipotente NSA…
I servizi segreti
dei paesi di area NATO collaborarono naturalmente e non solo loro ;
strumento dell’operazione CHAOS nei paesi europei fu l’Aginter Press
, l’”internazionale nera” del terrorismo e della provocazione
sita a Lisbona , che un appunto del SID indicherà come mandante della
strage di piazza Fontana. Su tale struttura , forse riconducibile alla
STAY BEHIND , vige il segreto NATO. I fondatori , come tale Guerin Serac
erano legionari e militanti dell’organizzazione colonialista e di
estrema destra , OAS che si opponeva , ai tempi , all’indipendenza
dell’Algeria dalla Francia. Gli uomini dell’OAS teorizzarono la
“guerra non ortodossa” o a “bassa intensità” e , oltre a condurre
una guerra privata contro il generale De Gaulle , che ormai stava assecondando
il processo di indipendenza algerino , fornirono istruttori ed addestratori
nelle tecniche del terrorismo (bombe , omicidi selettivi , gambizzazioni
, ecc…). Il terrorismo italiano , dai “neri” ai “rossi”, degli
anni Settanta sembrava aver fatto proprie le lezioni dell’OAS. Anche
in Italia , dalla fine degli anni Sessanta , si tennero vari convegni
sul tema della “guerra a bassa intensità” , avanzato dagli uomini
dell’OAS , per affrontare il pericolo comunista mondiale. In genere
vi partecipavano uomini politici anticomunisti e collaboratori dei servizi
segreti. Il convegno dell’Istituto Pollio del 1965 , emanazione dello
Stato Maggiore dell’Esercito , viene generalmente considerato come
il vero inizio della “strategia della tensione”. Uno dei relatori
, il neofascista collaboratore del SIFAR Giannettini , poi coinvolto
nelle indagini sulla strage di piazza Fontana , ritenne utile sfruttare
le frange più estremiste del PCI.
Due aspetti
rilevanti ricorrono nelle strategie di “contenimento al comunismo”
degli anni Sessanta : 1) appurato come , in realtà , il blocco comunista
non fosse veramente tale ma che , al suo interno , si opponevano filosovietici
e “filocinesi” , si reputò opportuno appoggiare questi ultimi ,
più radicali contro i primi. Il nemico principale , d’altronde era
l’URSS e i partiti ad esso collegati. Prima e dopo il Sessantotto
i gruppuscoli filocinesi spuntarono come funghi e non è detto che fossero
tutti genuini ;
2) l’utilizzo
di manovalanza di estrema destra sempre disponibile alle operazioni
contro i “rossi” , anche di infiltrazione. Questi soggetti furono
istruiti e seguiti dai ”maestri” dell’OAS.
Non deve stupire
, quindi , che in questi anni , si scoprano strani connubi e matrimoni
fra l’estrema destra e l’estrema sinistra. Un movimento dell’estrema
destra francese con agganci nell’OAS , la Jeune Europe ebbe contatti
con alti esponenti del comunismo cinese. Il movimento propugnava una
pretestuosa terza via fra gli USA e l’URSS auspicando strane alleanze
fra nazionalisti europei e movimenti terzomondisti. Come conciliare
il colonialismo razzista con le lotte di liberazione nei “paesi invia
di sviluppo” ? Uomini dell’Aginter Press si infiltrarono nel partito
comunista svizzero filocinese ed entrarono in contatto con l’Ambasciata
cinese a Berna , l’unica rappresentanza della Cina in Europa. In Italia
D’Amato si servì dei militanti dell’organizzazione neofascista
Avanguardia Nazionale , camuffati da “cinesi” , per l’operazione
“Manifesti cinesi” , finalizzata a creare una frattura fra i comunisti
italiani. Nella battaglia di Valle Giulia giovani studenti universitari
di estrema destra e quelli estrema sinistra si unirono contro la polizia.
Prima che venissero alla luce le provocazioni , il Movimento Studentesco
raccoglieva anche studenti neofascisti. Per un certo periodo fu attivo
il cosiddetto movimento dei “nazimaoisti” , una propaggine di Avanguardia
Nazionale. Insomma infiltrazioni e “strane alleanze”…
Quel che accadde
in Francia , invece , è assai significativo : come accennato , l’OAS
dichiarò guerra a De Gaulle e cercò di assassinarlo , ma il generale
aveva altri nemici… Tra le altre cose De Gaulle aveva denunciato l’egemonia
degli americani e degli inglesi attaccando il processo di unificazione
europea in nome della sovranità nazionale e nel 1966 ritirò il paese
dal sistema militare integrato della NATO. Al contempo aprì relazioni
con l’URSS e criticò l’intervento militare israeliano della guerra
dei Sei Giorni adottando un profilo filoarabo. Non dovrebbe stupire
che l’OAS avesse rapporti con la CIA e il MOSSAD e che questi servizi
potessero aver supportato i progetti di assassinio dei terroristi. In
questo contesto vi sono testimonianze che corroborerebbero l’ipotesi
che il Maggio parigino , il clima da guerriglia urbana che ne scaturì
, il Sessantotto francese furono anche delle operazioni per costringere
De Gaulle a cambiare politica nazionale ed internazionale. I gauchisti
furono strumentalizzati : nel movimento vi erano ampie infiltrazioni
di agenti della CIA , poliziotti , militanti dell’estrema destra vicini
all’OAS e anche alcuni “gauchisti” di origine ebraica che poi
negli anni venturi si sarebbero distinti per le loro posizioni filoamericane
ed anticomuniste (Glucksmann , Levy , ecc…). Si voleva esasperare
il cittadino francese per premere affinché il generale desistesse da
suo atteggiamento. Così avvenne… Il Sessantotto francese , che si
era manifestato come un vortice , si dissolse come una bolla di sapone.
Negli anni successivi Parigi divenne l’asilo dei terroristi e degli
estremisti di estrema sinistra di tutta Europa e non solo , accolti
e protetti dall’”intelligenzia” francese di eguale estrazione.
Intelligenzia che , beninteso , non si azzardava più a compiere atti
di terrorismo ed estremismo in patria. La vicenda della scuola di lingue
parigina Hyperion sarà emblematica : offrirà protezione a militanti
“perseguitati” di mezza Europa sotto la probabile egida dei servizi
segreti della NATO. In ogni caso non può sfuggire come l’intensa
attività intesa ad alimentare l’estremismo e la violenza nella Nuova
Sinistra giovanile condotta dai servizi segreti di area NATO con la
supervisione di quelli americani come la CIA o la DIA non può essere
totalmente estranea all’insorgenza di quel terrorismo che si dispiegherà
per oltre un decennio nell’Europa occidentale (ETA , IRA , RAF , BR
, ecc…).
Accanto alla
proliferazione di gruppi e gruppuscoli “filocinesi” , trockisti
, anarcosituazionisti , spesso ostili al comunismo sovietico , si sviluppa
la cultura delle droghe e una sorta di ribellismo estremamente individualista
figlio delle controcultura underground di quegli anni. Anche in questo
caso i servizi segreti americani vi sono in qualche nodo coinvolti.
Un misterioso personaggio , sicuramente agente della CIA o di qualche
altra agenzia americana , tale Ronald Stark entrò in contatto con Leary
, il padre della controcultura delle droghe. Questo americano fu il
più grande produttore e spacciatore di allucinogeni ed LSD negli USA
e in Gran Bretagna. In Italia ebbe rapporti con personaggi legati alla
mafia – naturale per chi traffica droga – e con altri coinvolti
nella “strategia della tensione” e quando venne arrestato e tradotto
in carcere avvicinò brigatisti ed estremisti di sinistra. Anche in
Medio Oriente godeva di importanti amicizie nell’ambito del terrorismo
e dei traffici di droga.
Il sedicente
“gladiatore” Cavallaro che , anni fa , aveva anticipato le rivelazioni
sull’esistenza della struttura paramilitare atlantica e che gruppi
di estrema destra e di estrema sinistra venivano utilizzati per alimentare
un clima di caos e violenza in Italia ; rivelò l’esistenza di un’operazione
denominata BLUE MOON per la diffusione della droga negli ambienti giovanili.
Accanto alla
radicalizzazione e alla strumentalizzazione , il controllo : in quel
periodo l’USIS , (United States of Information Service) , l’istituto
americano , diretta emanazione delle ambasciate USA nei vari paesi ,
per la promozione e diffusione delle cultura americana , intratterrà
rapporti con la Nuova Sinistra. Già negli anni precedenti l’istituto
aveva promosso il dialogo con i partiti socialisti dei vari paesi europei
per “demarxistizzarli”. D’altronde , coloro che vissero gli anni
dei movimenti giovanili e il Sessantotto , hanno ammesso di essere
stati parecchio influenzati dalla cultura americana. L’antiamericanismo
del Sessantotto è un mito : l’opposizione all’intervento americano
in Vietnam gettava le basi proprio negli USA. Per quanto riguarda l’USIS
; si ritiene che esso venisse utilizzato per operazioni di guerra psicologica.
Non vorrei
fare di un’erba un fascio : il Sessantotto , i movimenti degli anni
Sessanta ebbero grandi meriti nella promozione dell’antiautoritarismo
nel clima repressivo di quegli anni , dei diritti sul luogo di lavoro
, delle minoranze , ecc… , tuttavia dare un giudizio complessivo è
arduo e non si può tacere dei fenomeni di estremizzazione , di provocazione
e di infiltramento. Forse aveva ragione il poeta Pasolini , fra i giovani
di estrema sinistra e i giovani di estrema destra non c’era più molta
differenza in un mondo che diventava sempre più omologante nel senso
consumista ed edonista. Non stupisce , quindi , che militanti della
Nuova Sinistra antiautoritari e libertari abbiano poi abbracciato quella
Nuova Destra neoliberista e neoconservatrice che appare ormai egemone.
Forse erano già molto integrati al sistema…
Se il Maggio
parigino e il Sessantotto francese erano diretti soprattutto contro
la politica del generale De Gaulle , la “strategia della tensione”
in Italia prendeva a bersaglio la politica di avvicinamento dei due
maggiori partiti , DC e PCI. Il culmine si raggiunse fra il 1976
e il 1978 quando si dispiegò il cosiddetto “movimento del Settantasette”
che raccoglieva le adesioni dei giovani esclusi e marginali. Il movimento
presentava elementi confusi e non molto conciliabili fra loro : individualismo
, anarchismo , anarcosindacalismo , marxismo , nichilismo , futurismo
, dadaismo , ribellismo , ripiegamento nel privato , edonismo consumista
, ecc… In sostanza non era possibile applicare le tradizionali categorie
di “destra” e “sinistra”. Inizialmente pacifico , venne poi
egemonizzato dalla cosiddetta “autonomia” che predicava la lotta
armata. Questo movimento “politico” era dichiaratamente e violentemente
contro il PCI. Nei cortei cominciarono a spuntare giovanissimi con le
pistole , la situazione spesso degenerava in guerriglia urbana con contorno
di morti sia fra le forze dell’ordine che fra i manifestanti. Curiosamente
, a questa recrudescenza , corrispondeva il punto più basso dell’azione
repressiva dello Stato , che sembrava più intento a lasciar incancrenire
la situazione. Gli interventi della polizia erano generalmente provocatori
, qualcuno poteva comparire camuffato da “autonomo” fra i manifestanti.
Il Ministro degli Interni Cossiga è senz’altro stato il peggiore
nella storia dell’Italia repubblicana. Questo periodo , poi , coincideva
con alcuni fatti e dinamiche che evolvevano verso una precisa direzione
:
1) lo smantellamento
dei più efficienti organismi antiterrorismo della polizia e dei carabinieri
;
2) l’egemonia
della loggia massonica P2 di Gelli sui gangli vitali dello Stato. La
P2 era ostile al compromesso storico fra DC e PCI e , secondo lo stesso
Cossiga , si trattava di un’espressione dell’oltranzismo atlantico
e sarebbe sorta nella base NATO di Napoli come una sorta di gruppo misto
militari e civil servants al servizio degli americani. Nel Piano di
Rinascita Democratica della P2 si invoca il pugno duro dello Stato contro
i “teppisti pseudopolitici” nelle piazze ;
3) il cambiamento
di strategia delle BR , ora sotto la guida di Moretti , con l’intensificazione
del ricorso all’assassinio e alle gambizzazioni. Risulterà che il
Moretti intratteneva rapporti con la citata scuola Hyperion ;
4) Da un articolo
dell’informatissimo giornalista piduista Pecorelli risultava la presenza
in Italia di un gruppo di marines americani con funzioni di “antiterrorismo”
, ma , in realtà non si è mai saputo qual è stato il loro contributo
dato che proprio in quegli anni terrorismo , caos e violenza sono aumentate
a dismisura.
Non stupisce
, quindi , quanto affermò il “gladiatore” Cavallaro circa la strumentalizzazione
degli estremisti di destra e degli estremisti di sinistra per alimentare
il caos e la violenza !
Qualche anno
più tardi la figlia di Gelli , il quale aveva un passato da spia per
il CIC , Counter Intelligence Corps della V Armata americana durante
l’occupazione e di informatore del SID , verrà sorpresa all’aeroporto
di Fiumicino con alcuni documenti interessanti : il Memorandum sulla
situazione italiana , il Piano di Rinascita Democratica già citato
e la copia di un manuale per i corpi speciali americani , il Field Manual
30 – 31 B. In esso si suggerisce l’infiltrazione e la strumentalizzazione
dei gruppi di estrema sinistra per condurre il porto operazioni “sporche”
o “coperte” di terrorismo , sabotaggio e sequestro. Tali azioni
avrebbero dovuto essere condotte in quei paesi dell’area NATO , quindi
alleati , ma piuttosto refrattari nella lotta contro il “comunismo”.
Insomma i “terroristi” avrebbero colpito per alimentare la percezione
di un pericolo , quello di una guerriglia appoggiata dai Paesi di Varsavia
, blando o inesistente., come auspicato dagli americani e dai loro più
stretti alleati anticomunisti. Nello stesso periodo “propagandisti”
legati al Centro di Studi Strategici di Georgetown come Ledeen o la
giornalista Sterling diffusero la certezza che dietro l’”euroterrorismo”
si celasse il Cremino. Anni dopo divenne chiaro come si trattasse di
pura guerra psicologica e propaganda. Si comprende così il ruolo di
coloro che fondarono l’Hyperion , la centrale dell’”euroterrorismo”
, i quali sostenevano la necessità di colpire le basi militari della
NATO. Costoro godevano , sicuramente , dell’amicizia di alcuni intellettuali
francesi , alcuni dei quali firmarono un manifesto per denunciare la
politica oppressiva dello Stato italiano governato da democristiani
e comunisti. In Francia trovarono asilo e rifugio molti protagonisti
del terrorismo e degli anni di piombo. Lo stesso prof. Negri , teorico
della cosiddetta “autonomia” , potè rifugiarsi in quel paese e
godere di amicizia e protezioni. Risulta poi che il professore dell’Università
abbia spesso viaggiato negli USA e ancor oggi viene letto e ascoltato
come fosse un maitre à penser.
L’epilogo
non poteva non essere tragico , il maggiore architetto del compromesso
storico e della solidarietà nazionale , il democristiano Aldo
Moro , venne sequestrato e assassinato dalle BR. Gli indizi verso una
pista atlantica o americana restano piuttosto pesanti… Il delitto
chiuse praticamente un ciclo e la “strategia della tensione” ; di
lì a poco si sarebbe rinnovata la conventio ad excludendum nei confronti
dei comunisti. Naturalmente , dopo l’assassinio di Moro , fu scatenata
la stretta repressiva che , nel giro di poco tempo cancellò i movimenti
extraparlamentari.
Facciamo un
salto nel tempo e arriviamo agli anni a cavallo fra i due secoli , quello
passato e quello presente. Qualsiasi residuo da guerra fredda è scomparso
; l’URSS è crollato definitivamente. Si impongono la globalizzazione
ad egemonia americana e occidentale , la supremazia internazionale dell’asse
USA – Gran Bretagna – Israele , il mercato , il neoliberismo
, il neoconservatorismo , con il corredo di una “deculturazione”
edonista e consumista necessaria a mantenere in piedi questo nuovo sistema
internazionale. “There’s no alternative !” apostrofò , ai tempi
, il Primo Ministro britannico Thatcher , quasi a sancire un nuovo ed
inedito dominio totalitario. Apparentemente inaspettato si affacciò
un “movimento dei movimenti” , di contestazione , denominato , prima
“Popolo di Seattle! , poi No Global o New Global. Se negli anni
Sessanta , il bersaglio dei movimenti giovanili di contestazione e del
Sessantotto erano l’autoritarismo dei rapporti sociali e la società
dei consumi , ora ci si scaglia contro la globalizzazione neoliberista
, contro le multinazionali e le corporations. In fondo si tratta della
stessa protesta , in contesti storici differenti , apparentemente ,
ora , con maggior consapevolezza. Nei primi anni il Popolo di Seattle
riscuote consensi e simpatie sempre più crescenti. I cittadini dei
paesi occidentali avvertono , comunque , che le tematiche trattate sono
veramente di interesse. E’ logico , quindi , che , dall’altra parte
, si cerchi di contenere , magari screditandolo , questo movimento inedito.
L’occasione si presenta con la riunione del G8 di Genova nel luglio
del 2001. Fra i manifestanti che protestano contro il consesso , ad
un cero punto , compare il cosiddetto Black Bloc. Giovani , spesso giovanissimi
, “autonomi” , casseurs , provenienti da centri sociali oltranzisti
, devastano e spaccano tutto ciò che ritengono simbolo o logo delle
multinazionali e delle corporations. Accanto a costoro i soliti provocatori
di professione , poliziotti infiltrati o appartenenti a qualche altra
struttura , neonazisti e militanti di estrema destra , ultrà da stadio
e cani sciolti. La polizia e i carabinieri lasciano fare finchè non
si scatena veramente la guerriglia urbana e ci scappa il morto , come
è noto a tutti. Le risposte repressive , addirittura truculente di
poliziotti e carabinieri fanno pensare ad un input dall’alto. Il risultato
, al di là di tutto . è che il movimento di contestazione alla globalizzazione
viene screditato agli occhi dei cittadini comuni , si sfalda e perde
i consensi. Il tema della violenza e della nonviolenza vengono imposti
e la parte più “moderata” viene sostanzialmente “istituzionalizzata”.
L’11 settembre segnerà una frattura : l’unica emergenza è quella
della lotta la terrorismo.
Per quanto
riguarda ciò che successe a Genova basti ricordare che si era insediato
il nuovo governo di centrodestra guidato da Berlusconi i cui esponenti
fecero di tutto per rendere il clima incandescente e che l’azione
repressiva fu applaudita dal Presidente USA Bush jr e dal Primo Ministro
britannico , il laburista Blair. Non dovrebbe essere difficile intuire
chi avesse voluto e perseguito questa rappresentazione della violenza
urbana.
Non è un caso
che , spesso , nelle manifestazioni sempre più sparute di protesta
in occasione dei consessi internazionali vengano spesso ripresi poliziotti
infiltrati o camuffati da “manifestanti violenti”.
Un caso a parte
meritano i riots dei quartieri emarginati e dei ghetti che , in parte
si differenziano dagli scontri fra polizia e giovani studenti universitari.
Penso a quel che avvenne a Los Angeles nel 1992 e l’anno scorso a
Parigi. In questi casi si scatena una violenta rabbia giovanile in seguito
ai soprusi delle forze dell’ordine e si degenera nella violenza urbana
con la partecipazione di bande giovanili. Sono fenomeni molto violenti
, tuttavia come si è acceso , il fuoco si spegne rapidamente. E ancora
i beneficiari sono coloro che invocavano “law and order” negli anni
Settanta e “zero tolerance” in tempi più recenti , parole d’ordine
care ai neoliberisti e ai neoconservatori che , come è noto , alimentano
la povertà nel mondo per poi coltivare le paure del cittadino comune
e dell’uomo della strada e lo incitano ad invocare il pugno duro verso
i reietti e coloro che non sono integrati nel sistema. All’epoca dei
fatti di Parigi Ministro degli Interni era Sarkozy , di idee non distanti
dal neoconservatorismo americano , ed oggi è Presidente. La violenza
e il caos hanno indubbiamente contribuito alla sua elezione…
E oggi ? Dopo
l’11 settembre 2001 , l’agenda internazionale è stata dominata
dai temi della “guerra al terrorismo” , della pericolosità dell’”islamismo”
, dello scontro di civiltà , ecc… Quanto ciò abbia contribuito a
modificare la mentalità in Occidente è sotto gli occhi di tutti…
E’ possibile che , quantomeno , l’”islamismo” abbia occupato
il posto riservato un tempo al pericolo della sovversione rossa e sovietica
? E che , nel nuovo contesto , vengano attuate operazioni simili a CHAOS
e CONNTELPRO ? Qualche tempo fa venne data la notizia di una operazione
P2OG , varata dal Dipartimento di Stato USA i cui contorni sono , però
, ancora sconosciuti , anche se permangono forti sospetti sull’esistenza
di un “islamismo” manipolato. D’altronde non è difficile capire
a chi ha giovato il clima del nuovo millennio…
Ma torniamo
a ciò che ci interessa : le strumentalizzazioni e le manipolazioni
dei movimenti che potremmo definire “anti istituzionali” , quelli
che sono stati apostrofati con l’etichetta di “nemico interno”
dell’Occidente. E’pacifico che gli innumerevoli servizi segreti
americani (DIA , CIA , FBI , NSA , ecc…) , quelli dei paesi di area
NATO , quelli israeliani anche in collaborazione fra loro e con i finanziamenti
delle grandi multinazionali e corporations avessero e agiscono tuttora
nel senso indicato. La manipolazione degli oppositori non è una novità
e il passato ci fornisce altri esempi , quel che è inedito è la varietà
di espedienti e la possibilità di utilizzare risorse in passato inimmaginabili.
Il monitoraggio e il controllo venivano e vengono esperiti in vario
modo. Si può infiacchire l’opposizione , diffondere l’apatia politica
o il disgusto per la politica stessa. il famoso slogan “settantasettino”
denso di contraddizioni “Il privato è politico”è stato uno dei
padri del cosiddetto riflusso e del rampantismo anni Ottanta. E nella
società dell’edonismo , del consumismo , dello spettacolo e del divertimento
esistono vari modi e strumenti per diffondere il disinteresse per la
politica. E’ possibile , come abbiamo visto , favorire la disgregazione
dei movimenti e degli ambienti giovanili con la diffusione delle droghe
ad esempio ( eroina , LSD e allucinogeni). Si può mettere una parte
del movimento contro un’altra , alimentando le divisioni o appoggiare
la parte “moderata” , ma può pure accadere il contrario. Si può
cercare di convertire o reclutare o istituzionalizzare. Le opzioni sono
infinitesimali…
Gran parte
di questo scritto è stato dedicato al tema della violenza “politica”.
Possiamo ravvisare che è difficile contestare come sia controproducente.
La ricerca dello scontro con la polizia , la guerriglia urbana , l’uso
delle molotov , i bastoni e le sassaiole , la devastazione degli esercizi
commerciali e della macchine , gli atti di vandalismo , il teppismo
gratuito , ecc… tutto contribuisce a screditare coloro a cui viene
attribuito… Il tutto si confonde con la delinquenza , il teppismo
, le bande giovanili , ecc… E poi è molto facile trascinare i più
giovani e giovanissimi nella spirale della violenza e del caos , essendo
molto più istintivi… L’utilizzo di infiltrati , delinquenti e provocatori
professionali fa il resto… I benefici per il Potere sono molteplici
: portare l’attenzione su un pericolo inesistente magari creare un
“nemico esterno” , colpire realmente i propri avversari politici
o modificarne la linea , lanciare le parole d’ordine del tipo “zero
tolerance” , e poi vi sono gli effetti che abbiamo visto ; lanciare
discredito sugli oppositori , dividere , istituzionalizzare una parte
, ecc…
Un discorso a parte và fatto per ciò che concerne il terrorismo vero e proprio
la lotta armata di singoli nuclei ristretti. Si è assistito ad uno spreco di vesti ideologiche negli ultimi quarant’anni: c’è il terrorismo di estrema sinistra e quello di estrema destra, quello “islamista”, gli anarchici, i nazionalisti, i razzisti, i maoisti, i marxisti leninisti, gli antiabortisti, i fondamentalisti cristiani, gli animalisti, gli ambientalisti , ecc…
Nella maggior parte dei casi il terrorismo è il frutto del nichilismo, non di un progetto politico. Il nichilista, rifiutando il mondo e convincendosi della sua irriformabilità, coltiva
la sua distruzione totale, innanzitutto nella sua coscienza. Quindi
il terrorismo e la violenza di piazza, nonostante le differenze; il
primo come parto di una visione per alcuni aspetti lucida e “moralistica”
mentre la seconda poggia spesso sulla rabbia “giovanile” presentano
un tratto comune , la sostanziale sensazione di impotenza.
E’, come abbiamo visto, singolare che i nemici “interni” dell’Occidente” assumano connotazioni “antidemocratiche” e violente mentre gli oppositori “interni” ai nemici dell’Occidente democratico appaiono sempre come sinceri democratici…
Che fare allora? Il rifiuto dei mezzi violenti di lotta mi sembra obbligatorio, tuttavia
anche il “pacifismo” assume connotati veramente di blanda opposizione.
Si veda il movimento pacifista di opposizione alla guerra in Iraq. La vera opposizione deve reggersi sulla forza di una denuncia chiara e senza sconti: dire che la guerra è un errore contiene un embrione
di giustificazione infondata nei fatti. Occorre poi dotarsi di una prospettiva di lungo periodo (ideologia) e la definizione degli obiettivi concreti e attuabili di breve periodo. Ormai è imprescindibile la tematica dell’egemonia della globalizzazione neoliberista. Per quanto riguarda le risorse, sono pochine e allora, alla mancanza di mezzi deve sopperire la fantasia.
Forse nel suo “piccolo”, l’ascesa di Grillo potrebbe indicare nuove vie e nuove “soluzioni”.
HS
Fonte: http://www.cloroalclero.com/
25.09.2007