La redazione non esercita un filtro sui commenti dei lettori, a meno di segnalazioni riguardo contenuti che violino le regole.

Precisa che gli unici proprietari e responsabili dei commenti sono gli autori degli stessi e che in nessun caso comedonchisciotte.org potrà essere considerato responsabile per commenti lesivi dei diritti di terzi.

La redazione informa che verranno immediatamente rimossi:

Messaggi che entrano automaticamente in coda di moderazione per essere approvati prima di pubblicarli o vengono sospesi dopo la pubblicazione:

Nota: se un commento entra in coda di moderazione (e quindi non appare immediatamente sul sito), è inutile e dannoso inviare di nuovo lo stesso commento, magari modificando qualcosa, perché, in questo caso, il sistema classifica l’utente come spammer e non mostra più nessun commento di quell’utente.
Quindi, cosa si deve fare quando un commento entra in coda di moderazione? bisogna solo aspettare che un moderatore veda il commento e lo approvi, non ci sono altre operazioni da fare, se non attendere.

Per qualsiasi informazione o comunicazione in merito, scrivere alla redazione dal modulo nella pagina dei Contatti

Una persona può avere un solo account utente registrato nel sito.

Commentare con utenti diversi è una pratica da trolls e vengono immediatamente bannati tutti gli utenti afferenti ad un’unica entità, senza preavviso.

SANZIONI IN CASO DI VIOLAZIONE DEL REGOLAMENTO STABILITE DALLA REDAZIONE CDC:

1) Primo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e cancellazione del commento.

2) Secondo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente ammonizione: l’account del commentatore verrà sospeso temporaneamente per 72 ore previo avviso individuale

3) Terzo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente blocco dell’account con l’impossibilità permanente di accedere al portale web

Consigliamo caldamente di leggere anche la pagina delle F.A.Q. le domande frequenti e la nostra Netiquette

La Redazione

 

I piu' letti degli ultimi 7 giorni

RISPOSTA A MILENA GABANELLI

blank
A cura di God
Il 11 Febbraio 2008
137 Views
137 Views

blankDI PAOLO BARNARD

Sono Paolo Barnard. Rispondo innanzi tutto agli spettatori di Report, che assieme a tanti altri italiani meritano verità, onestà, e finalmente pulizia in questo Paese. Poi anche alle righe della signora Gabanelli postate ieri alle ore 21,16.

Mi spiace che alcuni di voi si siano ritenuti soddisfatti dalle parole dell’autrice di Report, che non ha risposto a nessuno dei punti cruciali, a nessuno dei gravissimi fatti.

Milena Gabanelli scrive:

Per quel che riguarda la questione legale che lo coinvolge, sono convinta della bontà della sua inchiesta e penso che alla fine ci sarà una sentenza favorevole. Ci credo al punto tale da aver firmato a suo tempo un atto (che lui possiede e pure il suo avvocato) nel quale mi impegno a pagare di tasca mia anche la parte sua (di Barnard, nda) in caso di soccombenza. Non saprei che altro fare”.Quell’atto esiste solo nella fantasia della signora Gabanelli. Né io, né il mio legale Avv. Pier Luigi Costa di Bologna, ne abbiamo mai ricevuto una copia. Inoltre l’affermazione della sua esistenza da parte dell’autrice di Report è pienamente contraddetta dagli atti processuali da me resi pubblici, ove si legge: “Tribunale Ordinario di Roma, Sezione I Civile-G.U. dott. Rizzo- R.G.N. 83757/2004, Roma 30/6/2005: “Per tutto quanto argomentato la RAi-Radiotelevisione Italiana S.p.a. e la dott.ssa Milena Gabanelli chiedono che l’Illustrissimo Tribunale adìto voglia:…porre a carico del dott. Paolo Barnard ogni conseguenza risarcitoria…”.

Confermato di recente da: Tribunale Civile di Roma, Sezione Prima, Sentenza 10784 n. 5876 Cronologico, 18/5/2007: “la parte convenuta RAI-Gabanelli insisteva anche nelle richieste di cui alle note del 30/6/2005…”.

La generosa offerta della Gabanelli non esiste, e sarebbe comunque stata una vergogna, un tentativo di tacitare me mentre lei poteva di fronte ai suoi datori di lavoro mostrarsi pienamente in accordo con la loro sciagurata politica nei mie confronti. Che è quello che ha fatto e controfirmato in ogni atto processuale.

Milena Gabanelli scrive:
Gli autori furono messi a conoscenza della questione e tutti decisero di continuare “l’avventura” con Report.

Non è vero. Esistono redattori pronti a testimoniare di non aver mai sentito Milena Gabanelli pronunciare quell’avvertimento, soprattutto quando sollecitata a chiarire questioni in merito. Di sicuro non lo fece mai in mia presenza. Io non fui mai posto di fronte a una simile bivio, al contrario, mi fu sempre detto di stare tranquillo.

Milena Gabanelli scrive:

E’ bene sapere che quando si va in giudizio ognuno risponde per la parte che gli compete: gli autori rispondono del loro pezzo, la sottoscritta per tutti i pezzi (in qualità di responsabile del programma), la rai in quanto network che diffonde la messa in onda. Qualora il giudice dovesse stabilire che c’è stato dolo da parte dell’autore, a pagare saranno tutti i soggetti coinvolti (la rai, la sottoscritta, l’autore).”

Che a pagare possano eventualmente essere tutti non è in discussione, signora Gabanelli. Che lei e la RAI tentiate di mandare al macello uno solo, cioè Paolo Barnard, l’anello più debole della catena, e che vi siate lungamente accaniti in ciò come dimostrano i documenti processuali sopraccitati, e che la RAI abbia addirittura tentato di rivalersi su di me anche fuori dal processo, è ben altra cosa. Lascio ogni giudizio sulla sua condotta ai suoi spettatori. E taccio qui sul dolore personale che ho subito. Non è questo il contesto.

Milena Gabanelli scrive:

Certo, se su ogni puntata vieni trascinato in tribunale, alla fine può darsi che lasci la partita perchè non riesci più a reggere fisicamente. Ma questo non è colpa della rai di turno, bensì di un sistema giudiziario

No, la RAI ha responsabilità pesanti, nell’abbandono dei giornalisti collaboratori che tanto hanno fatto per i suoi palinsesti, come nel caso in oggetto. Noi ‘esterni’ siamo quelli col coraggio, quelli che lavorano dieci volte gli altri, quelli senza stipendio, quelli che non confezionano le narrative false dei TG1, TG2, TG3, che non sono pagati mensilmente per “rendere plausibile l’inimmaginabile” presso gli italiani. Noi siamo quelli usati e cestinati al primo problema. Io sono giornalista e prima di ogni altra cosa punto il dito verso il mio editore e i miei capi, e ne pagherò i prezzi. Lei Milena Gabanelli dovrebbe fare la stessa cosa e pubblicamente, per il bene del giornalismo italiano, se lei ne avesse il coraggio.

Milena Gabanelli scrive:

Paolo Barnard. E’ un professionista che stimo molto, ma purtroppo l’incompatibilità ad un certo punto era diventata ingestibile, e così a fine 2003 le strade si sono separate.”

Non è vero. La mia separazione dalla gente di Report fu a causa di una sordida storia di inumanità e di viltà che con questa mia denuncia non ha nulla a che fare. Mi addolora ancora di più che Milena Gabanelli la citi qui, del tutto fuori contesto.

Milena Gabanelli scrive:

Il lavoro che io e gli altri colleghi di report abbiamo deciso fin qui di fare non ce lo ha imposto nessuno. E’ un mestiere complesso che comporta molti rischi, anche sul piano personale. Si può decidere di correrli oppure no, dipende dalla capcità di tenuta, dal carattere e dagli obiettivi che ognuno di noi si da nella vita. Il resto sono polemiche che non portano da nessuna parte e sottragono inutilmente energie.”

Come dire ‘Se Paolo Barnard non ha i cosiddetti, cambi mestiere e non ci faccia perdere del tempo’. Non mi risulta che Bernardo Jovene, Sabrina Giannini, Stefania Rimini o altri a Report siano stati abbandonati come me, che la RAI e Milena Gabanelli si stiano accanendo in un’aula di tribunale per scaricargli colpe non loro, che la RAI li stia minacciando con ulteriori accanimenti legali, e che Milena Gabanelli sia rimasta zitta per 4 anni di fronte a una vergogna simile perpetrata nei loro confronti.

Milena Gabanelli, con le sue righe, tipicamente sguscia da una situazione indecente senza prendere una posizione morale, senza quel ‘coraggio’ che l’ha resa famosa, avallando di nuovo ciò che lei stessa e la RAI mi stanno facendo. Avallando oltre tutto il peggior precariato nel giornalismo (sic).

In questo modo prolifera la censura da me denunciata, che così tanti colleghi finiscono per subire, una censura che sottrae a voi spettatori, a voi, il diritto di sapere quello che gli avvocati da una parte o dall’altra non vogliono che voi sappiate.

Ci sono cose, signora Gabanelli, su cui si deve prendere posizione, costi quel che costi. Io lo faccio qui e ora e le dico: Lei e la RAI siete responsabili di una condotta ignobile, troppo diffusa fra gli editori di questo povero Paese. Lei più della RAI, perché lei dovrebbe essere il volto del ‘coraggio televisivo’ per definizione.

Verrò travolto dalle vostre querele, a tutela del vostro ‘buon nome’, ma ho deciso di mettermele alle spalle. Io prendo posizione di fronte a questa censura con cui lei Gabanelli è in palese collusione, e il mio coraggio è comunque una piccola cosa, perché c’è chi ha preso posizione di fronte a una camera di tortura in Cile o di fronte a un Merkava in Palestina. Il vero coraggio è loro, non mio.

Né lei né la RAI mi zittirete mai.

Paolo Barnard
11.02.2008

ISCRIVETEVI AI NOSTRI CANALI
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003

CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video

CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org

Notifica di
12 Commenti
vecchi
nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments

FORUM DEI LETTORI

RSS Come Don Chisciotte Forum – Argomenti recenti



blank