DI HANA ABDUL ILAH AL BAYATY
BRussels Tribunal
Quando ho dichiarato che è nato un nuovo Mondo Arabo nel corso dell’aggressione Israeliana al Libano, qualcuno ha dubitato o ha deciso di dubitare delle mie parole. Da quando gli USA hanno dichiarato che avrebbero attaccato l’Iraq, e fin da quando ho cominciato a lavorare assieme al Brussells Tribunal sulla questione Irachena, ho osservato la lotta della popolazione Araba in favore della pace, la giustizia e la democrazia. È visibile un netto crescendo nella lotta di massa che è in atto nel mondo Arabo, in ogni singolo paese e complessivamente in tutta la regione. Quali sono le realtà di questa battaglia che annuncia l’affermarsi di un nuovo mondo Arabo?Nessuno può negare che l’unità Araba è stata ben rappresentata dai massici movimenti d’opinione e dai gruppi di attivisti che sono emersi in tutta la regione e che hanno sostenuto la resistenza di Hizbullah allo stato Sionista. Numerose dimostrazioni hanno visto la partecipazione di centinaia di migliaia di persone in tutta la regione, senza alcun riguardo del loro background politico, della loro identità etnica o di quella religiosa. Le correnti politiche Pan-Arabe, i sindacati professionali Pan-Arabi e le organizzazioni dei lavoratori hanno rilasciato numerose dichiarazioni con le quali hanno espresso in maniera inequivocabile il loro sostegno in favore della resistenza mentre le più diverse organizzazioni della società civile hanno richiesto azioni di disobbedienza civile. Numerosi eventi culturali sono stati organizzati per esprimere la propria solidarietà nei confronti della resistenza civile e di quella armata Libanese. Anche la posizione espressa dalla Diaspora Araba che è presente in America Latina e in Europa è stata netta senza fare concessione ad alcun compromesso. Non è stata Hizbullah che ha dato vita a questa espressione di unità, anche se ha contribuito a crearla per mezzo della sua presa di posizione e della sua politica, entrambe condotte in maniera non settaria. Questa unità è il risultato di un fenomeno che si è sviluppato nel mondo Arabo per mezzo della lotta condotta dalla resistenza in Iraq e in Palestina contro i distruttivi piani imperiali Israelo-Statunitensi.
Questa unità del mondo Arabo a sostegno di Hizbullah ha definitivamente sepolto i piani Israelo-Statunitensi come ha distrutto i miti sui quali si erano basati [ossia le falsità secondo le quali gli Arabi non sono in grado di dar vita a movimenti democratici, che Israele è invincibile, e che niente esiste che sia in grado di unire gli Arabi], esponendone la relativa natura imperiale. Gli Arabi sono sempre più consapevoli – nonostante i tentativi di dividere la nazione Araba – che la gente di questa regione è unita dalla propria identità e dai propri interessi Arabo-Musulmani. Il loro interesse risiede nella loro unità. È solo attraverso la creazione di un mercato unificato, comune e integrato all’interno di uno spazio socio culturale pienamente democratico che possono svilupparsi economicamente, politicamente e culturalmente, ed essere in grado di vivere dignitosamente, nonché partecipare e contribuire allo sviluppo della civilizzazione del mondo.
Nella realtà dei fatti, i piani Israelo-Statunitensi, che sono basati sulla logica del dividere gli Arabi all’interno di un solo paese o di creare tensioni fra diversi paesi, sono falliti. Se prendiamo come esempio l’Iraq, è possibile testimoniare i seguenti sviluppi: Primo, la politica di incantare alcuni gruppi della resistenza Irachena o dei suoi sostenitori allo scopo di dividerli e di isolare la resistenza è fallita completamente. Nonostante le ripetute dichiarazioni di Jalal Talabani, i gruppi della resistenza sono uniti nella loro posizione; Secondo, la politica di dividere i movimenti Iracheni in Sciiti, Sanniti e Kurdi, sta crollando in mille pezzi e ampi movimenti d’opinione insistono sull’unità dell’Iraq. Un numero sempre più ampio di gruppi che provengono dal sud del paese si uniscono alla battaglia contro l’occupazione e il suo governo. Quando hanno a che fare con la questione che riguarda il futuro dell’Iraq, si comportano in maniera crescente come Iracheni piuttosto che come Sciiti, Sanniti, Curdi, ecc. Esempi di tutto questo comprendono l’unità dei Turkmeni, degli Assiri e degli Arabi sul destino di Kirkuk; l’allargamento della solidarietà tribale; il diffondersi di richieste per la costituzione di un ampio fronte politico nazionale; le dimostrazioni che si sono svolte nel nord del paese, le sempre più unitarie posizioni espresse nei confronti dell’occupazione, le ricchezze petrolifere dell’Iraq, etc.
Possiamo osservare lo stesso fenomeno in Libano dove forze secolari come il Partito Comunista Libanese hanno sostenuto Hizbullah, le organizzazioni della società civile hanno dichiarato il paese aperto alla resistenza civile per esprimere la propria solidarietà nei confronti di Hizbullah e del Sud del paese, mentre le voci settarie sono state ridotte al silenzio nel corso dell’assalto di Israele. I Cristiani hanno organizzato numerose celebrazioni religiose durante le quali hanno pregato per la vittoria di Hizbullah, e i Sanniti hanno dichiarato irrilevante la distinzione fra Sciiti e Sanniti. Questo tipo di unità non si manifestava in maniera tanto evidente dal 1956 e preannuncia una nuova era nella politica regionale. All’inizio dell’ultima crisi, alcuni governi Arabi hanno dubitato o hanno criticato Hizbullah, ma hanno poi velocemente cambiato posizione quando le strade Arabe hanno espresso una forte solidarietà con il Libano. Non è importante stabilire se questi governi hanno cambiato tono perchè sono stati costretti a farlo o perchè avevano paura della reazione da parte della loro gente, il netto cambio di direzione dimostra il fallimento dei piani Israelo-Statunitensi anche nei confronti degli alleati più vicini.
Inoltre, la società civile internazionale è stata testimone dell’evidente disprezzo per le vite umane della stato Sionista; essa ha visto Israele bombardare e radere al suolo l’intera infrastruttura di un paese, uccidendo moltissimi civili. L’unità del mondo Arabo ha aiutato l’opinione pubblica internazionale e la sinistra Statunitense ed Europea a capire che le forze sviluppate dalle società Arabe che resistono all’aggressione, indifferentemente dalle loro rispettive ideologie, sono anti-imperialiste. La sinistra ha capito che queste forze avevano un interesse nell’unirsi contro i piani coloniali-imperiali Israelo-Statunitensi. Poiché i nazionalisti difendono il controllo sovrano sulle risorse naturali, è un dovere per gli Islamisti combattere l’occupazione straniera, e le persone di sinistra sono ideologicamente opposte ad una sfrenata globalizzazione neo-liberale. Questa comprensione è stata espressa dalla rapida mobilitazione in molte città occidentali, tra cui Londra, Washington, Parigi e Berlino, che condannavano l’aggressione Israeliana. L’adozione, da parte di 71 Partiti Comunisti, di una dichiarazione che condannava lo stato Sionista dimostra la stessa tendenza. Gli appelli per i boicottaggi culturali ed economici di Israele hanno avuto eco in tutto il mondo. E importanti figure morali, personaggi pubblici e intellettuali, tra cui Eduardo Galeano, Harold Pinter e Ken Loach, tra gli altri, hanno preso delle rapide e chiare posizioni di principio in solidarietà con il popolo Libanese. La voce del movimento contro la guerra si è radicalizzata. Laddove, fino ad ora, le persone di sinistra nel mondo non avevano espresso un inequivoco supporto per la resistenza Irachena, esse si sono sentite certe nel sostenere Hizbullah nonostante il suo carattere religioso.
La lotta per l’unità nella regione non finirà mai, poiché è l’interesse sociale, economico e geo-politico della gente. Quando si caratterizza l’identità delle persone di questa regione come arabo-musulmana, essa non è né etnica né religiosa, ma piuttosto culturale, geo-politica e di civiltà. E’ una realtà che non può essere alterata. E’ grazie ai Libanesi che hanno difeso i loro diritti nazionali anziché i concetti settari che tutte le tendenze dei movimenti politici patriotici presenti nella regione sono converse nel supporto a questa identità, includendo Islamisti, Sciiti, Sanniti, Nasseristi, nazionalisti, Baathisti di vario genere, comunisti o persone di sinistra. Questa unità ha distrutto il mito che ci sia un conflitto di interessi tra persone di fedi differenti: per esempio i Cristiani contro i Musulmani; che le forze laiche e quelle religiose siano opposte; che le differenti comunità della regione (Arabi, Turcomanni, Curdi, Assiri, etc) non condividano un interesse comune e un futuro comune, o che Sanniti e Sciiti non possano essere alleati. Infatti, dal 1991, la strategia Statunitense è consistita nel sostenere le minoranze in un dato paese in modo da controllarlo tutto. Questa strategia ha avuto il suo apice in Afghanistan, Iraq e Sudan. Ma mentre in Libano funzionò nel 1982, questa volta non l’ha fatto. I Cristiani del Libano hanno scoperto i metodi statunitensi. Questo è il nuovo mondo arabo: interessi nazionali prima delle affiliazioni settarie.
Nessuno nel mondo arabo può più difendere la Pax Americana. Attaccando il Libano, Israele ha distrutto l’idea della possibilità di vivere in pace con il popolo Arabo e la possibilità di un’opzione a due stati in Palestina. Come aveva previsto Amr Moussam, il processo di pace è morto. Quando si è testimoni della bellicosità dello Stato Sionista, la sua prontezza a bombardare le infrastrutture civili Libanesi, l’uso di armi non convenzionali, l’uccisione di moltissimi civili… come si potrebbe sostenere un’entità Palestinese disarmata fianco a fianco con un Israele aggressivo e armato di tutto punto? L’unica posizione difendibile è una Palestina Araba che consista di uno stato laico e democratico per i cittadini di tutta la Palestina, dopo il ritorno dei rifugiati Palestinesi alle loro case secondo la risoluzione ONU 194. Con l’aggressione israeliana contro il Libano e i Palestinesi, e la sua continua occupazione di terre Arabe, non c’è dubbio che Israele non accetterà mai o renderà possibile la soluzione dei due stati in Palestina, proposta sin dal 1973 dalla comunità internazionale.
La guerra al Libano ha dimostrato agli Arabi che l’unica possibilità per difendersi e per costruire una vita democratica e sviluppata è unirsi secondo le tre resistenze – Irachena, Palestinese e Libanese.
L’autore è membro del Comitato Esecutivo del BRussells Tribunal (www.brusselstribunal.org)
Versione originale
Hana Abdul Ilah Al Bayaty
Fonte: http://www.brusselstribunal.org/
Link: http://www.brusselstribunal.org/home.htm#Objective
09.09.2006
Versione italiana
Fonte: http://www.radiokcentrale.it/
Link: http://www.radiokcentrale.it/articolinuovaera/itapiece190.htm
Traduzione a cura di Melektro & di Carlo Martini per www.radioforpeace.info
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