RAVENNA. Conosciutissimo in città, non solo per il lavoro che svolgeva al 118 ma anche per le doti canore, nel tardo pomeriggio di ieri Gabriele Gazzani è deceduto. Ricoverato da alcuni giorni nel reparto di pneumologia dell’ospedale “Santa Maria delle Croci” dopo essere risultato positivo al coronavirus, le sue condizioni si sono improvvisamente aggravate innescando la crisi respiratoria che gli è stata fatale.
La notizia della sua morte in poco tempo si è subito diffusa; moltissimi i messaggi di cordoglio da parte dei colleghi sui social, increduli e affranti per l’accaduto. In tanti ne hanno ricordato la professionalità sul lavoro. «Eri sempre pronto ad aiutare tutti, un esempio da imitare», «Non meritavi di andare via così presto, canta per noi Gabri» e «Addio Garby, è stato un piacere averti conosciuto» alcuni dei messaggi postati a caldo di chi lo aveva conosciuto, come collega o come amico. Gazzani dopo diversi anni alla Pubblica Assistenza come operatore in centrale operativa, aveva vinto il concorso al 118 e poco prima che scoppiasse la pandemia aveva preso servizio come autista di ambulanze.
Vaccinato, di recente era risultato positivo e a causa delle sue condizioni era stato ricoverato. Pur con un supporto per la ventilazione, non era in terapia intensiva e non era intubato, ma nel pomeriggio di ieri il suo quadro clinico è improvvisamente peggiorato. Un dramma nel dramma per la famiglia; anche il fratello infatti è ricoverato nello stesso reparto. Gazzani, 60 anni, si era avvicinato al canto quando era ancora adolescente, iniziando a cantare a soli 15 anni. La carriera artistica lo aveva portato a frequentare spesso le balere della Riviera romagnola, ma tra gli anni ‘80 e ‘90 si esibì anche in Olanda e Spagna con il suo repertorio che affondava nella musica leggera italiana dagli anni ‘60.
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