DI ANDREA ZHOK
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Il mediatore al ribasso Tsipras era ancora troppo poco ‘market-friendly’ (dopo tutto non hanno ancora venduto il Partenone), ma ora i mercati gioiscono perché immaginano ulteriori golose privatizzazioni promesse da Mitsotakis.
Giù, giù, fino a quando la Grecia sarà diventata una semplice espressione geografica (il sogno di tutti i ‘no borders’, che si tratti di muovere liberamente capitali o forza-lavoro).
La Grecia è diventata la cavia di laboratorio che l’euroliberismo vuole mostrare al mondo come esempio di virtù, il luogo ideale dove si mostra come ballano bene i mercati sulla salma di un paese.
(Ricorda tanto l’euforia dei mercati dopo la conquista del potere da parte di Pinochet in Cile, altro grande laboratorio storico del liberismo).
Il punto di fondo è che è un grave errore pensare che il recente allentamento delle pressioni ‘mercatiste’ in Europa sia segno di un ‘ravvedimento’. Hanno semplicemente preso uno spavento prima delle elezioni europee. Ora, passata la paura, il progetto di riduzione dell’Europa ad un Suk globale riprenderà lena, perché si tratta di una fede, di un intento ideologico, non pragmatico, e gli intenti ideologici si distruggono solo con un’egemonia culturale diversa.
Andrea Zhok
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8.07.2019