FONTE: THESAKER.IS
“È difficile parlare con chi confonde Austria con Australia. Ma non possiamo farci niente; questo è il livello culturale del politico americano medio. Per quanto riguarda il popolo, l’America è veramente una grande nazione se i suoi cittadini riescono a sopportare una tale ignoranza.” Vladimir Putin
Wow. Anche se ho appena scritto un articolo sul livello di frustrazione e, francamente, disprezzo che i russi sentono verso i loro omologhi americani, queste parole di Putin sono veramente uno schiaffo in faccia pesante, ancorché occultato dai media mainstream. Posso solo ripetere quanto detto nel mio precedente articolo: non ho mai sentito niente di simile al tipo di retorica che viene oggi dalla Russia.
E comunque, Putin ha confermato quel che ho scritto ieri quando ha detto: “Gli americani avevano il diritto di ridurre il numero dei nostri uffici diplomatici. Farlo nel modo incivile con cui l’hanno fatto è però un’altra cosa”. Se gli americani avessero semplicemente chiuso alcune strutture diplomatiche russe, i russi l’avrebbero accettato. Ma Trump e chi lo circonda hanno deciso di umiliare Mosca pubblicamente, finendo invece per rendersi ridicoli. Ieri, un altro politico russo ben noto, Sergei Markov, ha detto che la leadership americana è fatta di “pigmei amorali”!
Dire che i russi non sono impressionati dalla tracotanza di Trump è un eufemismo.
Putin ha inoltre posto una trappola a Washington quando ha detto: “Chiederò al nostro Ministero degli Esteri di sporgere denuncia. Vedremo quanto funziona bene il così tanto osannato sistema giudiziario americano”. Una mossa molto abile perché pone gli Stati Uniti in una lose-lose situation: se i tribunali danno ragione ai russi allora Trump passa da bullo; se danno ragione agli Stati Uniti la reputazione della giustizia americana va in rovina.
Un’altra trappola di Putin per Trump: ha detto di voler presentare una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che autorizzi il dispiegamento di un contingente ONU per proteggere i peacekeepers dell’OSCE lungo la linea di demarcazione nel Donbass, ma solo dopo aver “disimpegnato le parti e rimosso le attrezzature pesanti. Questo non può esser fatto senza contatti diretti con i rappresentanti della Repubblica Popolare di Donetsk e della Repubblica Popolare di Lugansk”. Se gli americani dicono di no sembrerebbero ipocriti, se dicono di sì condonerebbero un processo che potrebbe trasformare l’attuale linea di demarcazione in qualcosa di simile al confine de-facto tra la zona occupata dalla Turchia ed il resto del Cipro, una cosa del tutto inaccettabile per i neocon ed i loro alleati Ukronazi a Kiev.
Ma la vera storia è il cambiamento della retorica russa. Non verrà carpita dagli occidentali che da tempo hanno rinunciato a prendere seriamente ciò che dicono i politici e che sono abituati alle buffonate dei loro leader. Ma in una cultura in cui le parole contano (e che comprende tutta l’Asia) questo cambiamento di tono verrà immediatamente percepito per quel che è: l’equivalente di un medioevale schiaffo in faccia, un palese segno di disprezzo e di mancanza di rispetto.
Trump potrebbe essere ricordato come il Presidente che ha sprecato un’occasione storica per cambiare in meglio il nostro intero pianeta e che invece, con la sua codardia, incapacità politica e la sua spettacolare sottomissione alla “palude” che aveva promesso di bonificare è finito per essere un incapace, come prima di lui Obama.
Fonte: https://thesaker.is/
Link: https://thesaker.is/putin-it-is-difficult-to-talk-to-people-who-confuse-austria-and-australia/
5.09.2017
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di HMG