DI MIKE WHITNEY
Uruknet
“L’uccisione, il rapimento e la repressione dei Palestinesi da parte delle forze armate israeliane non risponde ad alcuna logica o ragione; più propriamente, queste pratiche si beffano del credo ebraico”
Dichiarazione Ufficiale della Comunità Ebraica Iraniana
Le foto degli edifici distrutti, delle centrali elettriche in fiamme e dei ponti esplosi raccontano solo metà della storia di terrorismo di guerra praticato da Israele sul popolo di Gaza. Ciò che è assente dalle immagini è il suono stridente degli F-16 che volano giorno e notte sopra la testa generando un rumore simile ad un’esplosione ogni volta che superano il muro del suono, frantumando le finestre e terrorizzano i bambini. Israele ha ottenuto uno straordinario successo nella sua guerra psicologica contro i Palestinesi; richiedendo un alto prezzo a coloro cui questa guerra è stata indirizzata, i bambini Palestinesi. John Pilger fa notare in un suo recente articolo “La Guerra contro i Bambini”:“Il dottor Khalid Dahlan, uno psichiatra che dirige un progetto per la salute di una comunità di bambini, mi ha detto, ‘I dati statistici, che io personalmente reputo intollerabili, sono che il 99,4% dei bambini dai noi studiati soffre di un trauma… il 99.2% ha subito un bombardamento della propria casa; il 97.5% è stato esposto ai gas lacrimogeni; il 96.6% testimone di un omicidio, un terzo ha visto membri della propria famiglia o vicini di casa feriti o uccisi”.
I rilevamenti del dottor Dahlan coincidono con altri studi che dimostrano come almeno il 72,8% dei bambini nei territori occupati soffra di forme di trauma causate dall’esposizione accidentale ad esplosioni e violenza. Il risultato è stato una costante crescita del numero di bambini che soffre di Sindrome da Stress Post-Traumatico a lungo termine, una condizione che può avere un effetto distruttivo sullo sviluppo mentale e creare adulti eccessivamente nervosi, svantaggiati e depressi. Come Pilger afferma, “Questi bambini soffrono di incubi ricorrenti, ‘terrori notturni’ e la dicotomia di dover vivere in questa situazione.”
I bombardamenti acustici di Israele fanno parte di una guerra psicologica più ampia che ha come obiettivo diretto i bambini: non ha altro scopo possibile. Le esplosioni non hanno nessun valore militare eccetto attaccare la fragile psiche dei più vulnerabili e sensibili. Come indica la ricerca, il piano di Israele ha ottenuto un successo eccellente. In realtà, Israele è così soddisfatto del risultato della sua guerra di terrore psicologico da aver sviluppato le ” bombe acustiche” con l’ intento di creare paura e traumi diffusi.
Questa nuova arma è stata adottata a Gaza generando “aborti e bambini traumatizzati”. Israele è consapevole di questi effetti e continua ad usare tale arma indipendentemente dalla sofferenza umana che causa.
Pensate soltanto ai soldi che si potrebbero risparmiare se i Palestinesi potessero essere mantenuti inermi attraverso la produzione di un costante stato di apprensione.
Questa sembra essere la motivazione della leadership israeliana, che continua ad esplorare le frontiere degli armamenti psico-ansiolitici.
Quale altra possibile ragione ci potrebbe essere per le bombe acustiche?
Le implicazioni morali nel prendere di mira i bambini con armamenti che provocano danni mentali sono profonde e allarmanti. Secondo me, è straordinariamente simile alla depravazione degli atti del l’11 settembre.
Forse, li eccede perfino. Dopo tutto, esiste un crimine più mostruoso di far intenzionalmente male ai bambini?
Nelle ultime settimane abbiamo assistito a numerosi incidenti nei quali sono stati uccisi o feriti dei bambini ad opera di bombe o missili israeliani. Il più ampiamente discusso di questi è stato l’attacco sulla spiaggia di Gaza dove un’intera famiglia è stata uccisa istantaneamente lasciando sola una bambina palestinese che è divenuta il simbolo dell’ingiustizia e dell’insensibilità israeliana.
Come Pilger fa notare,
“Per i Palestinesi, una guerra contro i loro bambini non è affatto qualcosa di nuovo. Uno studio sul campo del 2004 pubblicato dal British Medical Journal riportava che, nei precedenti 4 anni, ‘Due terzi dei 621 bambini uccisi (da Israele) ai posti di blocco, sulla strada per la scuola, nelle loro case, sono morti per ferite da piccole armi da fuoco, dirette in oltre metà dei casi alla testa, al collo ed al petto – ferite da cecchini”.
E’ irrilevante se gli Israeliani supportino una politica che ha come bersaglio i bambini. Come indicano le “bombe acustiche”, di fatto questa politica esiste. Inoltre, come suggeriscono le “ferite da cecchini” su 400 bambini, l’uccisione di quest’ultimi è, come minimo, tollerata e considerata inevitabile conseguenza dell’occupazione.
Questo è completamente inaccettabile.
Come può una nazione allontanarsi tanto dai propri principi fondamentali che i bambini sono sacrificati volentieri come prezzo per conseguire ambizioni territoriali? Questo è veramente l’ammontare della sofferenza umana.
Israele dovrebbe reagire al militarismo e al razzismo fanatico dei suoi leader e fare ciò che può per fermare questa evidente catastrofe. Le “bombe acustiche” posso essere un efficiente strumento per soggiogare gli occupati, ma sono anche uno straziante ricordo della rammaricante caduta nello squallore morale di Israele. Se la “Più Grande Israele” sarà costruita sulle vite di bambini innocenti, il costo è troppo alto. Sarebbe preferibile per gli Israeliani riaffermare l’impegno ai valori fondamentali contemplati dalla propria religione, una religione di pace che insegna la tolleranza, l’umanità e la giustizia. Fermate questo assalto su donne e bambini, ritirate le truppe da Gaza e tornate al tavolo delle trattative. Questo è il solo modo in cui possiamo risolvere questo conflitto ed allontanare un’intera regione dall’orlo del disastro.
Mike Whitney
Fonte: http://www.uruknet.info
Link: http://www.uruknet.info/?p=24375
04.07.2006
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MANRICO TOSCHI