Introduzione di Divoll
La cultura della morte si sta espandendo, come tutte le altre conquiste della nostra meravigliosa civiltà overtonica, travestita da cosa buona, progressista, razionale, umana perfino. E se, agli inzi, il suicidio medicalmente assistito, l’eutanasia, questo magico ponte tra le sofferenze e l’eterno riposo, era accessibile solo al malato inguaribile o terminale, oggi il diritto è più inclusivo, apre la strada a un numero sempre più vasto di persone. Persone disabili, persone depresse, persone sole, persone nate male, persone invecchiate male, persone povere. Persone superflue. Ed ecco la soluzione perfetta, semplice, pulita, economica, funzionale. Già vista, forse, negli anni ’30 – ’40 del secolo passato, ma che importa, chi se ne ricorda? Non è forse vero che una cosa nuova è solo una cosa vecchia ben dimenticata? Cambiare sistema produttivo, economico, sociale, aumentare i posti di lavoro, assicurare un reddito temporaneo a chi ha perso un impiego e ne cerca un altro, offrire prestiti senza interessi, sconti su bollette, trasporti, assistenza domestica a studenti e pensionati? Roba da preistoria, che oltre tutto è complicata, costa cara e rischia di diminuire di qualche milione i profitti di multinazionali e miliardari. E, soprattutto, mantiene alto il numero della popolazione mondiale, sia mai, che a Davos ci perdono il sonno. Una puturina e via. Problema risolto. Gratis.
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“Possiamo solo aiutarti a morire”: in Canada invece di un sostegno ai poveri e ai malati viene offerta l’eutanasia
Di Andrèi Barànov, kp.ru
VOLETE UN AIUTO A MORIRE?
All’inizio di dicembre si è verificato un evento in Canada che, in altri paesi, avrebbe scioccato qualsiasi persona normale. La famosa atleta paralimpica Christine Gaultier ha testimoniato [sul proprio caso] in parlamento. Ex militare, rimasta gravemente ferita durante un’esercitazione e costretta, da allora, su una sedia a rotelle, non si è abbandonata alla disperazione, ma ha ripreso a fare sport ed è persino riuscita a vincere l’oro alle Paralimpiadi del 2016 in due discipline contemporaneamente. Poco dopo il suo trionfo, Christine ha chiesto al Canadian Veterans Affairs di installare un paranco elettrico per sedie a rotelle a casa sua, per non dover sempre fare affidamento sull’aiuto di altre persone. Ma col passare degli anni, l’attrezzo non si è mai materializzato e, quando Gautier ne ha rinnovato la richiesta, si è sentita rispondere: «Signora, se lei è davvero alle strette, possiamo aiutarla a morire volontariamente».
Non si è trattato di uno scherzo di assistenti sociali cinici, perché questi agivano… nell’ambito della legge. Come si è poi venuti a sapere, Christine non è la prima ad aver ricevuto una simile offerta. Sette anni fa, l’eutanasia è stata ufficialmente autorizzata in Canada, cioé, si può ricevere un’iniezione letale di spontanea volontà. approvata in base alla “legge sull’assistenza medica per raggiungere la morte” (MAID).
All’inizio, l’iniezione letale era stata approvata per coloro che soffrono di una malattia terminale e di forti dolori, ma successivamente il MAID è stato esteso ai disabili e a persone con disturbi cronici. Richiedere l’eutanasia è facile, si deve solo scaricare un modulo speciale da Internet, compilarlo e firmare, apponendo la data. Il firmatario deve quindi sottoporsi a un breve esame sulla necessità di ottenere l’eutanasia e può morire lo stesso giorno. Senza lungaggini, per così dire…
Il caso di Gauthier ha fatto scalpore e ha perfino ricevuto un’ udienza in Parlamento, perché ci si era dimenticati di un piccolo dettaglio: la donna non aveva alcuna intenzione di dire addio alla vita. Ai benintenzionati del servizio per i veterani, ha detto “Non posso credere che siate disposti a farmi un’iniezione che mi aiuterà a morire, ma non a darmi gli strumenti necessari per vivere”. Perfino il primo ministro canadese Justin Trudeau ha considerato questo caso come un’evidente esagerazione.
LA “SELEZIONE INNATURALE” FA RISPARMIARE
Purtroppo, in Canada centinaia di rinunce volontarie alla vita non ricevono altrettanto risalto. Ma dietro ogni caso si cela una terribile tragedia personale. E uno dei motivi principali per l’auto-condanna a morte è la povertà.
I poveri, tra cui molti disabili, possono contare solo sul programma statale di assicurazione sociale. Ma il paese della foglia d’acero spende in assistenza sociale meno di tutti gli altri paesi sviluppati. Inoltre, il tempo di attesa per i trattamenti sanitari statali può estendersi per anni. In parlamento ormai dicono apertamente che la «selezione innaturale», a cui la legge MAID ha dato luce verde, ha già permesso di risparmiare quasi 88 milioni di dollari all’anno, mentre l’iniezione letale costa solo 2.327 dollari. Una bella differenza!
PERSONE CON PROBLEMI MENTALI, PREPARATEVI
Ma i maestri degli affari mortali in Canada non intendono riposare sugli allori. Da marzo del prossimo anno [2023], un altro dei gruppi più poveri della popolazione avrà accesso al «servizio»: le persone con disturbi mentali. Tra i poveri, tali malattie si ritrovano spesso in una forma avanzata e questo farà sì che molti di loro scelgano di regolare i conti con la vita. Lo psichiatra Sisko van Veen spiega in un’intervista al quotidiano canadese National Post che la depressione, come altri disturbi mentali, non si può vedere su uno schermo. “In psichiatria, tutto ciò che hai a disposizione è la storia del paziente, ciò che vedi con i tuoi occhi, ciò che senti e ciò che la famiglia ti racconta», dice van Veen. È quindi molto difficile, se non impossibile, determinare il momento in cui la sofferenza mentale diventa intollerabile e incurabile.
I nazisti in Germania si erano impegnati a fondo nell’eliminazione dei «disabili mentali» e questa pratica venne condannata al processo di Norimberga con un articolo di legge apposito. Cosa che non imbarazza i legislatori canadesi, a quanto pare. «Una volta che la società accetti la morte designata da un medico come risposta accettabile alla sofferenza umana, non ci sono più freni», questo il verdetto sulla legge per l’eutanasia dell’eminente avvocato canadese Wesley Smith.
Secondo la legge sull’eutanasia in Canada, entrata in vigore dal giugno 2016, solo i cittadini di età superiore ai 18 anni possono accedervi. Per ora è anche necessario che siano mentalmente sani, ma da marzo 2023 questo requisito verrà rimosso. Se nel 2016 mille e diciotto cittadini canadesi hanno interrotto la vita avvalendosi dell’eutanasia, nel 2021 erano già saliti a 10.064. Un record terribile e assoluto.
In Russia, l’eutanasia è vietata mentre è legalizzata nei Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Australia e in alcuni stati degli USA. In altri paesi esiste una forma di “eutanasia passiva”, quando un medico interrompe l’assistenza a un paziente terminale dietro sua richiesta.
Di Andrèi Barànov, kp.ru
Andrej Barànov. Giornalista, vicedirettore del dipartimento di politica internazionale del quotidiano Komsomolskaya Pravda.
Fonte: https://www.kp.ru/daily/27486/4695873/?ysclid=lcqe8577vd374461216
21.12.2022
Traduzione dalla lingua russa di Divoll per ComeDonChisciotte.org