Il quindicenne è ricoverato all’ospedale Santa Chiara dal 29 settembre scorso. Da quando è andato al pronto soccorso.
E’ stato suo padre ad accorgersi che qualcosa nel suo figlio “sanissimo e sportivo” non andava. Dopo qualche giorno, è arrivata la diagnosi, piastrinopenia autoimmune. Per il papà, che lo segue sempre, insieme alla mamma, “è stata indotta dal vaccino. Anche perché i medici ci hanno chiesto il lotto del vaccino che è stato somministrato per segnalare la reazione avversa”.
L’adolescente contrae il Covid a ottobre 2020. Quando viene data la possibilità di coprire la sua fascia, i genitori si informano dal medico di famiglia. “Il 10 agosto fa l’unica dose del Moderna”. Poi prosegue la sua vita. A fine settembre, il padre lo vede “stanco”. “Mio figlio pratica atletica, un giorno è rientrato dagli allenamenti, aveva un livido lungo dal polso fino alla spalla. Mi sono insospettito. Gli ho chiesto se per caso avesse il mal di gola. Quando ha aperto la bocca, sono rimasto scioccato: aveva protuberanze e petecchie, anche sulla lingua. Il medico ci ha suggerito di andare al Pronto soccorso per avere una diagnosi più veloce”.
E’ il 29 settembre. A oggi, il ragazzo è ancora ricoverato. “Le piastrine erano a 1.000 (il minimo è 150.000). A gennaio scorso erano a 240mila. Non ha mai avuto altri problemi. Non ha malattie genetiche. Io ho pensato subito a una correlazione, ma sembrava che dicessi un’eresia, poi, dopo una settimana, ci sono venuti a chiedere il lotto del vaccino. Ringrazio molto l’ospedale di Pisa con i suoi professionisti che stanno facendo il possibile per mio figlio. Il suo sistema immunitario deve essere come resettato, ci vorrà tempo, aspettiamo che arrivi il giorno in cui possiamo riportarlo a casa. Ci alterniamo e la nostra famiglia, al momento, è molto provata. Siamo distrutti, valuteremo eventuali azioni”. Un caso che medici e infermieri stanno seguendo con attenzione per l’età del ragazzo e la delicatezza della situazione.
Abbiamo chiesto all’infettivologo, professor Marco Falcone dell’Unità operativa di Malattie Infettive dell’Aoup, una spiegazione non sul caso specifico, di cui non conosce i dettagli e non ha studiato la storia e le cartelle cliniche, ma, in generale, sulle reazioni avverse.
“Non bisogna mai minimizzare, mi auguro che il ragazzo guarisca quanto prima – spiega – Ma sono circa tre miliardi nel mondo le persone vaccinate. Le reazioni avverse sono rarissime ma esistono. Così come accade per tutte le medicine e i farmaci che assumiamo. Ci sono studi che hanno preso a confronto un numero di persone vaccinate e uno stesso numero di persone prima del Covid: ecco, prendiamo per esempio miocarditi e trombosi, il tasso di incidenza di questi eventi era più alto per il gruppo pre-virus che non per quello vaccinato. Non è facile determinare un rapporto di causalità e la vicinanza temporale può essere solo casuale. Ci sono molte malattie che colpiscono persone, anche giovani, come questa, indipendentemente dal vaccino e hanno un’eziologia sconosciuta, per questo è ancora più difficile stabilire una eventuale correlazione con il vaccino. Faccio i miei migliori auguri al ragazzo e alla famiglia”.
Fonte articolo: https://www.lanazione.it/pisa/cronaca/mio-figlio-ricoverato-dopo-il-vaccino-crollate-le-piastrine-prima-stava-benissimo-1.6896377