DI ERIC MARGOLIS
Toronto Sun
Mentre soldati canadesi, statunitensi e britannici continuano a morire in Afghanistan, è ora che venga raccontata la verità su questa piccola guerra orribile.
Molto di quel che ci è stato detto fino ad ora dai nostri media è falso, illusorio o grossolanamente sciovinista.
L’autorevole think tank europeo Senlis Council, che si concentra sull’Afghanistan, ha appena riportato che i Talebani si stanno “riprendendo l’Afghanistan” o ora controllano la metà meridionale di quella nazione. Secondo il Senlis, l’Afghanistan meridionale sta soffrendo “una crisi umanitaria di fame e povertà”.
“Le politiche statunitensi in Afghanistan hanno ricreato il paradiso sicuro per il terrorismo che l’invasione del 2001 mirava a distruggere”, ha scoperto il Senlis.
Le affermazioni per cui ritirare le guarnigioni dall’Afghanistan o dall’Iraq lascerà un certo vuoto che sarà riempito da estremisti sono prive di senso. Metà dell’Afghanistan e un terzo dell’Iraq sono già ampiamente controllati da forze di resistenza anti-occidentali.
Se non fosse per l’onnipotente potere aereo statunitense, le forze Usa e della NATO sarebbero velocemente allontanate dall’area.
La scorsa settimana, i comandanti canadesi e britannici si sono vantati di star per annientare forze talebane “circondate” a Panjwai e Zahri. Si sono gloriati di aver già ucciso “una stima di 500 Talebani”.
Dopo una tempesta di bombardamenti e fuoco d’artiglieria, i comandanti britannici e canadesi hanno ammesso “siamo rimasti sorpresi che il nemico se ne fosse andato”. Sorpresi?
“Good Morning, Afghanistan!”. Non ricorda forse le infruttuose missioni cerca-e-distruggi della Guerra in Vietnam e gli inflazionati conteggi delle vittime? I comandanti della NATO non sanno forse che ogni loro mossa è telegrafata in anticipo alle forze talebane?
Gli ufficiali canadesi che hanno rilasciato tali bizzarre affermazioni credevano davvero che i veterani guerriglieri talebani sarebbero stati così stupidi da sedere e aspettare di venir distrutti dal potere aereo statunitense?
I politici britannici e canadesi e statunitensi dicono di essere sorpresi dall’intensificarsi della resistenza talebana. Devono accusare solo la loro ignoranza.
Attaccare i Pashtun, rinomati per xenofobia, spirito bellicoso e amore dell’indipendenza, è da folli. I Pashtun sono la maggioranza etnica dell’Afghanistan; è impossibile la stabilità nazionale a lungo termine senza la loro cooperazione.
Quel che l’Occidente chiama “Talebani” è invece una crescente coalizione di combattenti talebani guidati dal mullah Dadullah, da altri clan di guerrieri tribali Pashtun, e dalle forze nazionaliste di resistenza sotto Jalalladin Hakkani e l’ex primo ministro Gulbadin Hekmatyar. Molti sono ex mujahadeen, chiamati un tempo “combattenti per la libertà” dall’Occidente, e marchiati “terroristi” dai Sovietici.
L’agenzia anti-droga delle Nazioni Uniti riporta che il narco-stato Afghanistan fornisce ora il 92% dell’eroina mondiale. La produzione è aumentata del 20 % solo nello scorso anno. Chi è responsabile? Gli Stati Uniti e la NATO. Washington, Ottawa e Londra non possono continuare a pretendere che sia un problema di qualcun altro. I soldi della droga alimentano l’economia afghana e mantengono i signori della guerra locali fedeli al regime di Kabul instaurato dagli Stati Uniti.
L’influenza russa
L’Afghanistan del nord è diventato una sfera di influenza della Russia e del suo alleato locale, l’Alleanza del Nord Uzbeka- Tajik (guidata da noti criminali di guerra e leader del vecchio partito comunista afghano).
Gli Stati Uniti e i loro alleati non vinceranno la guerra in
Afghanistan. Saranno fortunati, per il modo in cui vanno le cose, a non perderlo nella stessa umiliante maniera dei Sovietici nel 1989.
Il sempre più profondo coinvolgimento di Ottawa in un conflitto in cui manca ogni interesse nazionale – salvo far piacere a Washington e vendere cianfrusaglie – compromette la sicurezza del Canada.
Le truppe occidentali non stanno combattendo il “terrorismo” in
Afghanistan, come afferma il primo ministro Stephen Harper. Stanno combattendo il popolo afghano. Ogni nuovo civile ucciso, e ogni
villaggio bombardato, genera nuovi nemici per l’Occidente.
Versione originale
Eric Margolis
Fonte: http://www.fyitoronto.com/
Link: http://www.fyitoronto.com/News/Columnists/Margolis_Eric/2006/09/17/1852269.html
17.09.2006
Versione italiana
Fonte: http://www.radiokcentrale.it
Link: http://www.radiokcentrale.it/articolinuovaera/itapiece193.htm
Traduzione a cura di Carlo Martini per www.radioforpeace.info