PD renziano mostra la faccia berlusconiana al secondo giro

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DI STEFANO ALI’

ilcappellopensatore.it

Ieri Di Maio ha liberato il furetto nella tana dei topi e il PD renziano mostra la sua faccia berlusconiana.

Era già chiaro dalle dichiarazioni dell’altro ieri, ma i media hanno finto di non capire. Ora le reazioni scomposte del PD renziano e di Forza Italia sull’argomento “conflitto di interessi” mostrano una unica faccia: Berlusconi.

Lo avevo già scritto. I media hanno travisato e creato una situazione inesistente.

Hanno fatto credere che il Movimento 5 Stelle stesse rinunciando a tutte le sue battaglie storiche, quando le dichiarazioni di Di Maio erano state esplicitamente in senso contrario.

Per togliere ogni dubbio, le dichiarazioni di ieri sono state ancora più chiare. Mancavano solo le slide, ma nessuna novità. Ha solo ribadito quanto aveva già detto lo scorso 24 aprile.

Le dichiarazioni di Di Maio

Ieri Di Maio ha parlato in stampatello.

Ha ribadito che reddito e pensione di cittadinanza restano una priorità assoluta quale strumento di lotta alla povertà.

E poi ha continuato:
Non sarà un Governo di continuità col passato […]
Non si può chiedere al Movimento 5 Stelle di negare le battaglie storiche […]
Credo che non sia il caso di fossilizzarsi sull’idea di difendere per partito preso tutto l’operato del governo degli ultimi anni […]
Il 4 marzo sono uscite fuori delle richieste sul problema dei pensionati rispetto alla Legge Fornero, sul problema del precariato rispetto alle leggi sul lavoro, sui problemi legati a insegnanti che devono fare 1.000 chilometri per andare a lavorare, sulle grandi opere inutili…

Infine ha aggiunto.
Credo che sia venuto il momento di metter mano a questo continuo conflitto di interessi che c’è sull’informazione privata italiana e credo che sia arrivato anche il momento, quindi, di dire che un politico non può possedere organi di informazione.

Salvini dice che lui sta fermo li ad aspettare che il tentativo con il PD fallisca. Se aspetta insieme a Berlusconi, a quella fermata potranno solo e comunque fare le ragnatele.

Se Berlusconi è imprescindibile per Salvini e per la Meloni, provino loro a riformare Giustizia, processo penale, prescrizione, conflitto di interessi, falso in bilancio eccetera insieme a Forza Italia.

Magari con Ghedini al Ministero della Giustizia.

Il furetto nella tana dei topi: le reazioni scomposte del PD renziano e di Forza Italia

Immediate le reazioni scomposte del PD Renziano e di Forza Italia.

E non stupisce che il PD renziano aggredisca la volontà di mettere mano al conflitto di interessi.

E non stupisce neppure che il PD renziano, Forza Italia e lo stesso Berlusconi utilizzino i medesimi argomenti.

Da un articolo del “Corriere”, pare che la corrente renziana del PD e Forza Italia ormai abbiano pure unificato il linguaggio comunicativo.

Ma Renata Polverini era già stata artefice di un delizioso siparietto con il dem Emanuele Fiano quella stessa mattina a Coffee Break, una trasmissione di La7.

Polverini: Governo del Presidente del Centro Destra con le forze responsabili
Fiano: Quali sarebbero?
Polverini: Quelle che hanno esperienza di Governo. Mi riferisco anche al tuo partito
Fiano: sorride e tace.

Qui lo spezzone del video

In buona sostanza, il “renzusconi” è stato stanato con le sue truppe cammellate.

Che succede adesso?

Nel PD

Inevitabilmente la direzione PD del 3 maggio sarà, finalmente, l’occasione per un dibattito sulle ragioni della sconfitta elettorale.

Renzi ha evitato che accadesse, presentando finte dimissioni.

Il punto è, però, che è dimissionario e non potrà monopolizzare la discussione, né chiuderla a suo piacimento e i temi posti da Di Maio sono esattamente i temi che hanno portato alla sconfitta del PD.

Il PD renziano non ha ancora metabolizzato la sconfitta al referendum sul tentato stravolgimento della Costituzione e non ha consentito che si aprissero discussioni sulle politiche del lavoro, delle pensioni, della finanza, delle banche. Tutti temi non ancora discussi, anche se qualcuno ha tentato.

Adesso Di Maio ha posto la questione in modo forte. Il PD deve scegliere se riconoscere che la sconfitta elettorale è stata determinata dalle politiche sbagliate o continuare dritto sulla strada dell’abisso.

E dopo aver discusso delle politiche degli ultimi Governi, dovranno pure decidere se seguire Renzi nel suo accordo con Berlusconi o meno.

Perché che l’accordo ci sia, ormai è assolutamente chiaro come la luce del sole.

Nel Centro destra

Qui la situazione è più complessa.

Tralascio di considerare Forza Italia. Non è un partito, ma l’estensione di Silvio Berlusconi, quindi per Forza Italia l’unica soluzione è sempre e comunque l’accordo con il PD renziano.

La Lega

Occorre operare un distinguo.

Nella Lega coesistono due anime: quella berlusconiana (Maroni-Bossi) e quella salviniana.

A cavallo delle due non sta Matteo Salvini, ma Giancarlo Giorgetti.

È questa la ragione per cui Berlusconi ha il suo canale privilegiato con Giorgetti.

E non solo. I due concordano sul fatto che Salvini debba esprimere il “leader”. Perché non è e non sarà Matteo Salvini il candidato alla Presidenza del Consiglio.

Anzi, come già scritto qui e qui, il candidato ideale per l’accordo Berlusconi-Renzi è proprio Giancarlo Giorgetti.

Due Leghe, quindi. E delle due, la Lega maroniana è da considerare una estensione di Forza Italia.

Anche se Salvini facesse un Governo con il Movimento 5 Stelle, è assai probabile che una fetta della Lega segua Berlusconi.

Però è ovvio che – adesso che l’accordo esistente fra Berlusconi, Renzi e una parte della Lega è venuto allo scoperto – è probabile che anche da quelle parti ci sia la resa dei conti finale.

Certo, è anche assai probabile che molti fra i nuovi eletti di Forza Italia possano trovare riferimento in Salvini, piuttosto che in un ottuagenario che pensa solo alle sue aziende, ma non è detto che “le entrate coprano le uscite”.

Fratelli d’Italia

L’ormai evidente accordo fra Berlusconi e Renzi mette in serie difficoltà anche Giorgia Meloni.

Un eventuale Governo basato sul patto Berlusconi-Renzi sconfesserebbe tutte le promesse fatte in campagna elettorale. Adotterebbe le politiche dei Governi Monti, Letta, Renzi che Berlusconi ha avallato e sostenuto.

Anche da quelle parti, quindi, si riflette.

E quindi?

E quindi la “bomba di profondità” lanciata da Di Maio ha reso il quadro politico incredibilmente chiaro e semplificato. Non ci sono tre schieramenti, ma due.

Da un lato c’è il “Patto del Nazareno 2.0” e dall’altro lato c’è la possibilità di cambiamento.

Ora ciascuno dovrà scegliere da che parte stare. Tutte le forze politiche sono chiamate a scegliere. Tutte!

Chiudo con una citazione:

«Si parla molto di chi va a sinistra o a destra, ma il decisivo è andare avanti e andare avanti vuol dire andare verso la giustizia sociale.» (Alcide De Gasperi, Discorso tenuto a Milano il 23 aprile 1949).

 

Stefano Alì

Fonte: www.ilcappellopensatore.it/

Link: http://ilcappellopensatore.it/2018/04/pd-renziano-berlusconiano/

27.04.2018

 

 

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