DI LINO ROSSI
La Voce d’Italia
Ovvero: predicare male e razzolare malissimo
A pag. 81, nel capitolo “La moneta”, recita: “Le banche centrali sono, per la moneta, il moderno principe. La storia della loro collocazione istituzionale è la traccia lasciata dal dibattito intorno ai principi dell’ordinamento monetario. E’ quasi ininterrotto dall’avvento della moneta fiduciaria, il prevalere della preoccupazione che la creazione monetaria sia eccessiva, piuttosto che insufficiente. Il migrare della funzione di battere moneta dalla sfera del principe a quella privata, poi di nuovo a quella pubblica, quindi a una condizione di autonomia istituzionale, riflette la ricerca di una collocazione che tenga il torchio dei biglietti al riparo dell’influenza di chi abbia interesse di servirsene per finanziarsi senza costo. In un regime di moneta fiduciaria, l’indipendenza della banca centrale ha un significato preciso: colui che crea la moneta non deve dipendere da chi la spende, sia esso l’impresa o un qualsivoglia pubblico potere.”Certo sig. Ministro, ma non dovrebbe neanche dipendere dalle istituzioni bancarie private…
Per evitare che una parte politica si avvantaggi sulle altre dando a Cesare ciò che è di Cesare si fa in modo che ciò che è di Cesare vada a Mammona, ovvero al sistema bancario.
Con questo giochino il Popolo Sovrano subisce il gioco delle tre carte, e questo non è bello per chi giura fedeltà alla Costituzione.
Se la banca centrale deve essere “autonoma” dal potere politico lo deve essere anche dal sistema bancario.
Gli interessi del sistema bancario, a parità di massa monetaria M3, sono di avere la Base Monetaria contenuta con una bassissima Riserva Obbligatoria (1).
Gli interessi del Popolo Sovrano, a parità di massa monetaria M3, sono di avere la Base Monetaria (BM) elevata con una Riserva Obbligatoria (RO) dell’ordine del 20-30%.
Come sono oggi questi parametri?
La nostra BM è circa il 7% del PIL mentre quella della Svizzera è circa il 14% (2).
La RO va dallo zero al 2% mentre fino agli anni ’80 era oltre il 20%.
Vien da sospettare che un occhio di riguardo per il sistema bancario le banche centrali ce l’abbiano; addirittura ce lo conferma l’ing. Carlo De Benedetti (3).
Se poi si va a vedere la lista dei “partecipanti” al capitale di Bankitalia (4) si comprende anche il motivo di tanta attenzione.
Ora invece esaminiamo un personaggio che in questa circostanza ha predicato bene, ma che razzola sempre malissimo (ma forse in questo caso è stato frainteso).
Mario Draghi, il Governatore di Bankitalia, è bravissimo a dare lezioni (5).
Impeccabilmente recita: “Più un paese cresce e più un paese è in condizione di ripagare il proprio debito”.
Bravo! Bravissimo! Infatti non s’è mai visto che un Paese manifatturiero risolva il problema del debito pubblico restituendo il capitale (l’ha fatto la Russia proprio perché ha quel popò di materie prime che tutti conosciamo). Un paese manifatturiero risolve il problema del debito pubblico elevando il PIL (6 e 7). Nel XX° secolo noi italiani abbiamo fatto questo percorso almeno 2 volte: nel primo e nel secondo dopoguerra (8).
Allora, Governatore, se è così intelligente da arrivare a comprendere che “Più un paese cresce e più un paese è in condizione di ripagare il proprio debito” perché voleva destinare il tesoretto alla riduzione del debito pubblico? (9)
Come pensa che potremo elevare il PIL? Andando a Lourdes o a Fatima?
Non sarebbe logico farci aumentare il PIL facendoci fare quel mare di opere pubbliche già progettate e non finanziate? Oppure pagando quelle imprese che hanno già effettuato i lavori ma che non vengono pagate? Cosa ci guadagnerà il nostro Paese facendole fallire? Che qualche multinazionale le acquisterà per due lenticchie?
Francamente questo disgustoso giochino non è divertente e soprattutto è monotono: accà nisciuno è fesso!
Ma Lei, Governatore, non ha giurato fedeltà alla Costituzione e deve solo rispondere del Suo operato ai partecipanti Bankitalia…
Ovviamente facendo opere pubbliche senza elevare la BM si fa la fine di Berlusconi: non si risolve nulla. Il motivo è semplice: la BM è non onerosa mentre il debito ordinario lo è. Fare opere pubbliche con il debito ordinario significa lavorare per ingrassare le banche. Facendole con l’aumento della BM significa lavorare per la collettività. Chi è che ci fa lavorare poco e quel poco di lavoro che ci consente di effettuare ce lo fa dedicare a Mammona? Non lo dirò certamente io…
Lino Rossi
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(1) http://comedonchisciotte.org/controinformazione/
modules.php?name=News&file=article&sid=3817
(2) http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=1425
(3) http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=3980
(4) http://www.bancaditalia.it/bancaditalia/funzgov/gov/
partecipanti/Partecipanti.pdf
(5) http://movisol.org/07news214.htm
(6) http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=1372
(7) http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=1776
(8) http://www.delpt.unina.it/stof/15_pdf/15_5.pdf
(9) http://blog.panorama.it/economia/2007/05/15/
draghi-il-tesoretto-va-usato-per-abbattere-il-debito/
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