DI LINO ROSSI
Soldi Online
Erano parecchi
anni che assistevamo affascinati alle splendide performances delle banche:
utili fantastici, assets poderosi, acquisti di palazzi prestigiosi,
costruzione di grattacieli (quasi più alti della Mole Antonelliana).
Quasi tutto
il resto della società era sempre più depresso: tagli occupazionali,
lavori precari, fallimenti, commesse sempre più rarefatte e difficili,
finanche tagli alle spese alimentari.
Le banche erano
diventate straricche, in realtà, alle nostre spalle, superando ogni
ragionevole limite legato all’economia reale. Neanche se avessimo avuto
delle prospere colonie negli altri pianeti del sistema solare avremmo
potuto continuare a mantenerle con i loro fantastici profitti.Questi eventi
non erano ovviamente determinati dal destino crudele, ma erano l’inevitabile
conseguenza di scelte ideologiche ben precise che i nostri legislatori
hanno adottato negli ultimi decenni, come se avessero legiferato sotto
dettatura dei più ottusi e miopi banchieri:
- il divorzio da bankitalia
(1); - la rinuncia alla
determinazione della riserva obbligatoria; - la nuova legge bancaria
con l’abrogazione dei presidi anticrisi adottati negli anni ’30; - la delega del potere
monetario ad istituzioni non facilmente influenzabili, sensibilissime
alle esigenze della Deutsche Bundesbank ed insolenti nei confronti delle
istanze francesi ed italiane; - l’adozione incondizionata
di ideologie finanziarie assurde, come ad esempio quella che vaneggia
il lavoro altrui al nostro servizio (2), perorata perfino da un nostro
Presidente della Repubblica in carica.
Siamo passati
dalla fede nel Padre Eterno a quella nella mano invisibile del libero
mercato e nei suoi sacerdoti deliranti.
Trattandosi
di ideologie squilibrate non potevano che fallire, come effettivamente
è successo. Come poteva finire diversamente?
- non è virtuoso
buttare via i nostri prodotti alimentari per consumare quelli che vengono
dall’altra parte del mondo; - non è virtuoso
chiudere i nostri stabilimenti industriali per trasferire il know-how
nei luoghi a basso costo di mano d’opera; - non è virtuoso
consentire ai nostri industriali di lasciare nei paradisi fiscali le
entrate determinate dalla vendita all’estero dei loro prodotti made
in far est; - non è virtuoso
far finanziare gli enti locali facendogli sottoscrivere dei contratti
con degli strumenti finanziari esoterici; - non è virtuoso
promuovere il consumo mediante l’eccesso di debito.
L’ideologia
dello sviluppo mediante indebitamento si può sorreggere solo nei momenti
di forte crescita economica; quando si arriva alla stagnazione o alla
recessione il debito deve essere sostituito dagli aumenti di base monetaria
(3). Solo in questo modo l’economia si può riavviare.
Cosa succede
in questi casi?
Succede che
i consumi si avviano non tanto perché le persone si indebitano, ma
perché guadagnano a sufficienza. Le banche hanno ovviamente, nell’immediato,
meno opportunità di guadagno, ma la nuova crescita favorirebbe ben
presto anche loro, questa volta però in maniera “sana” e “sostenibile”,
magari guadagnando anche un angolo di paradiso per non praticare lo
strozzinaggio.
La prospettiva
per la risoluzione di questa crisi potrebbe essere lusinghiera, ma …
purtroppo TUTTI i protagonisti non fanno altro che dichiarare la loro
intenzione di nutrire i “cancri”.
I crolli finanziari
dovevano essere l’occasione per prendere atto degli errori ideologici
e correggere il tiro; la finanza doveva ritornare ad essere uno strumento
per l’economia reale e non il contrario.
Le banche non
possono avere bilanci superiori a quelli degli Stati più importanti;
queste situazioni sono patologiche e vanno rimosse. Effettivamente la
mano invisibile del libero mercato in questa caso ci avrebbe aiutato
in questa virtuosa rimozione: una volta liberato il campo dalle “metastasi”
bancarie si sarebbe potuto finalmente ripartire.
Né più né
meno di ciò che ha fatto Mussolini negli anni ’30: far fallire le banche
“bollite”, rilevarle per due lenticchie ed avviare un poderoso piano
di opere pubbliche alzando la Base Monetaria (debito non oneroso).
Come è stato
fatto, per la BM, in tutto il mondo “capitalistico” nel secondo
dopoguerra fino agli anni ’70: modularla in funzione delle esigenze,
così come tutt’oggi viene fatto in Svizzera, la quale ha BM doppia
rispetto a noi (4 e 5). Evidentemente gli elvetici sono assai più pragmatici
dei nostri rappresentanti, decisamente troppo ideologizzati.
Ora invece
assistiamo a questa incredibile decisione: con la scusa di tutelare
i risparmiatori si alimentano le “metastasi” e si condannano all’inedia
le cellule sane; il risultato non può che essere l’ulteriore deterioramento
del corpo sociale.
Il recente
intervento di Roubini (6) è sconvolgente; con questa frase – “bisogna
salvare Wall Street per salvare Main Street” – e soprattutto
con l’assordante silenzio sulla questione centrale della Politica
Monetaria (3), certifica che l’establishment non ha nessuna intenzione
di risolvere la crisi. Nessuno, neanche Roubini, parla di aumento della
Riserva Obbligatoria!!! Devono continuare a prosperare i paradisi fiscali
e gli hedge fund, addirittura finanziati da noi!!!
Il mostruoso
sistema bancario si nutre delle stesse risorse delle quali dovrebbe
nutrirsi la società sana, ma in quantità assai superiori a quelle
disponibili.
La probabilità
di salvare contemporaneamente le banche “bollite”, con i loro assets
fasulli, e la società, È NULLA: o crepano loro o crepa la società.
Che fare?
I media e la
politica sono tutti sotto il controllo delle “metastasi”. L’unica
azione che si può fare è interrompere qualsiasi rapporto finanziario
con le banche che non dichiarano e dimostrano la reale qualità dei
loro assets, orientandoci verso banche trasparenti e locali.
Lasciando in
circolazione dei cadaveri infetti non potranno che diffondersi delle
malattie. Bisogna seppellirli e non certamente rifocillarli.
Lino Rossi
- http://www.disinformazione.it/divorzio_stato_bankitalia.htm
- http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=2169
- http://www.soldionline.it/saperinvestire/economia-e-societa/come-dovrebbe-funzionare-la-politica-monetaria
- http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=1425
- http://www.bis.org/review/r041202a.pdf
”More than national pride would be hurt by such an
“euroization” of the Swiss economy. For one thing, such a development
would entail the loss of seigniorage income. With a monetary base of
about 40 billion francs (26 billion euros), that is about 5’700 francs
(3’700 euros) per person, seigniorage in our case is far from trivial.
But even more seriously, the loss of monetary autonomy caused by a displacement
of the Swiss franc by the euro would prevent the SNB
from creating liquidity in case of need.” - http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/economia/crisi-7/risposte-roubini/risposte-roubini.html
Lino Rossi
Fonte: http://www.soldionline.it/
Link: http://www.soldionline.it/saperinvestire/economia-e-societa/mors-tua-vita-mea
02.01.2009