John Elmer
johnhelmer.net
Gli attacchi missilistici ucraini su Sebastopoli di domenica pomeriggio – cinque missili americani ATACMS con testate a grappolo – hanno suscitato una reazione assai esplicita da parte dei blogger militari indipendenti russi, seguita quattro ore dopo da un comunicato ufficiale del Ministero della Difesa. Il comunicato del Cremlino, emesso un’ora dopo quello del Ministero della Difesa, all’approssimarsi della sera di domenica, non era dello stesso tono.
Una salva di cinque missili ATACMS (Army Tactical Missile System) è stata intercettata sopra la spiaggia di Uchkuevka a Sebastopoli poco dopo mezzogiorno. Per festeggiare i 30 gradi di sole e la festa della Trinità ortodossa, c’era un gran numero di persone in acqua e sulla spiaggia. I missili sono stati intercettati e fatti esplodere in aria, ma le schegge delle testate hanno colpito la spiaggia. Secondo l’ultimo bilancio, quattro persone sono rimaste uccise, di cui due bambini; 151 persone, tra cui 27 bambini, sono rimaste ferite; 82 sono state ricoverate in ospedale, di cui 13 in gravi condizioni.
Boris Rozhin, redattore capo del blog militare Colonnello Cassad, si trovava a Sebastopoli e ha riferito da uno degli ospedali in cui sono state portate le vittime. I suoi resoconti sono iniziati alle 12:23 ora locale e sono proseguiti per quasi dodici ore.
Rozhin è uno dei corrispondenti di guerra russi indipendenti che chiedono al Cremlino di rimuovere il limite posto all’attacco dei droni dell’US Air Force (USAF) e di altri velivoli della NATO che operano sul Mar Nero, in acque internazionali al largo della Crimea, per fornire i dati di volo, le rotte per sfuggire alle unità di difesa aerea russe e le coordinate dei bersagli agli equipaggi di terra americani e ucraini che gestiscono le batterie ATACMS.
I rapporti russi indicano che il punto di lancio per l’attacco alla spiaggia di Sebastopoli era Nikolaev, sulla terraferma ucraina. Se così fosse, la gittata dei missili era di almeno 300 chilometri, più lunga di quanto ammesso pubblicamente dagli Stati Uniti. Ciò significa anche che, per arrivare ad una difesa efficace contro il ripetersi di tali attacchi contro i civili, la proposta di zona demilitarizzata russa per l’Ucraina, o “zona sanitaria” come l’ha definita Putin, dovrà estendersi da Nikolaev verso ovest fino a Kiev.
Rozhin ha accusato esplicitamente gli Stati Uniti con un linguaggio ripetuto da altri blogger militari. Intendono dire, come hanno ripetuto nelle ultime settimane, che i droni dell’USAF utilizzati per il coordinamento degli attacchi su Sebastopoli dovrebbero essere distrutti.
Poco dopo le 1600 ora di Mosca di domenica, il Ministero della Difesa russo ha emesso il suo bollettino. Il testo, auto-tradotto in inglese, recita:
Si noti che il Ministero, e lo Stato Maggiore, identificano gli Stati Uniti come direttamente coinvolti nell’operazione di attacco missilistico. Tuttavia, iniziano definendo l’attacco come “terroristico”, non come un atto di guerra. Il testo della dichiarazione evita anche di identificare i droni dell’USAF e altri sistemi di guerra elettronica aerea al largo della Crimea. Si parla invece di “intelligence satellitare”.
Si tratta di riferimenti ideologici, non militari. Nel caso dell’Ucraina, la distinzione tra atti di terrorismo e operazioni belliche è una politica del Cremlino. Definendo tali attacchi, compreso l’attentato al Crocus City Hall di Mosca a marzo, terrorismo ma non guerra, ne consegue che l’Operazione militare speciale non è, in realtà, una guerra e che le tattiche e la strategia di guerra russa dovrebbero limitarsi alla rappresaglia, non alla sconfitta e alla smilitarizzazione degli Stati Uniti e della NATO sul campo di battaglia ucraino.
Alle 17.15 il Cremlino ha diffuso un comunicato: “Il Presidente ha contattato il Governo e i militari a seguito dell’attacco delle Forze armate ucraine contro Sebastopoli“. Il comunicato, diviso in due paragrafi, affermava che: “Vladimir Putin è stato in contatto con alti funzionari dei ministeri e delle agenzie sociali del governo e con le istituzioni sanitarie su base continuativa, considerando l’urgenza di fornire assistenza alle vittime dell’attacco. Il Presidente ha anche interagito con i militari. Le forze armate ucraine hanno preso di mira Sebastopoli con un attacco missilistico intenzionale nel pomeriggio del 23 giugno, utilizzando cinque missili tattici ATACMS di fabbricazione statunitense. L’attacco ha provocato almeno 124 feriti di varia gravità, tra cui 27 bambini“.
La dichiarazione del presidente è stata rilasciata dal Cremlino, a Mosca. Putin, che era tornato dalla sua visita in Corea del Nord e Vietnam il 20 giugno, è rimasto nella zona di Mosca.
Mentre si preparava a lasciare il Vietnam il 20 giugno, a Putin è stato chiesto da un giornalista di Kommersant cosa intendesse con le sue minacce di attaccare le fonti statunitensi e della NATO degli attacchi missilistici e dei droni ucraini contro obiettivi russi in Crimea, nel Donbass e nelle regioni dell’entroterra. “Andrei Kolesnikov, Kommersant. L’uso di armi occidentali a lungo raggio può essere considerato un atto di aggressione? In generale, il bombardamento di Belgorod e del territorio russo può essere considerato un atto di aggressione? Vladimir Putin: La questione richiede ulteriori indagini, ma ci siamo quasi. La stiamo esaminando. Con cosa abbiamo a che fare in questo caso? Chi fornisce queste armi ritiene di non essere in guerra con noi. Come ho già detto, anche a Pyongyang, ci riserviamo il diritto di fornire le nostre armi ad altre regioni del mondo. Non escluderei questa possibilità in termini di accordi con la Repubblica Popolare Democratica di Corea. Possiamo adottare la stessa posizione anche sulla questione della destinazione di queste armi. Prendiamo ad esempio l’Occidente. Forniscono armi all’Ucraina, dicendo: Non siamo noi a controllarle, quindi il modo in cui l’Ucraina le usa non ci riguarda. Perché non possiamo adottare la stessa posizione e dire che forniamo qualcosa a qualcuno ma che non abbiamo alcun controllo su ciò che accade dopo? Lasciamo che ci pensino loro. Pertanto, in questa fase, il nostro obiettivo primario è quello di difenderci da questi attacchi“.
Il 22 giugno Putin aveva deposto una corona di fiori presso la Tomba del Milite Ignoto a Mosca (immagine di copertina). Aveva poi tenuto un discorso al Cremlino ai nuovi diplomati delle accademie militari e dei servizi di sicurezza. Putin aveva promesso più armi e nuove tecnologie. “Lasciatemi sottolineare che l’efficacia dell’intero lavoro di rafforzamento delle capacità di difesa della Russia dipende direttamente dagli ufficiali – voi e i vostri colleghi. Presto guiderete le unità militari e, credo, farete ogni sforzo per padroneggiare armi ed equipaggiamenti avanzati, per addestrare perfettamente il personale, e sarete anche un esempio di professionalità, disciplina, decenza e coraggio personale per i vostri compagni“.
La distinzione militare tra l’attacco di Sebastopoli e quelli successivi a Makhachkala e Derbent, in Daghestan, quando una sinagoga, una chiesa e le forze di polizia sono state attaccate da un gruppo di sei uomini daghestani, è stata oscurata dalla stampa russa. Tutti gli aggressori sono stati uccisi; anche otto uomini delle forze di sicurezza russe e due civili, uno dei quali era un sacerdote ortodosso, sono morti e altri 16 sono rimasti feriti.
A sinistra: uno dei terroristi morto a Derbent, Daghestan, riportato da Rozhin. A destra, “Attacchi terroristici nel Caucaso”, relazione sintetica di Mikhail Zvinchuk di Rybar.
Mentre si svolgevano gli eventi in Daghestan, Rozhin e altri blogger militari riferivano di un nuovo raid aereo ucraino sulla Crimea. “Il nemico ha bombardato la Crimea occidentale. Sono state colpite le postazioni di difesa aerea nella zona di Yevpatoria. L’RQ-4 Global Hawk ha lavorato in mare come fa di solito, in totale sicurezza. Le chiacchiere sul fatto che saranno seriamente disturbati rimangono al momento solo chiacchiere” – inviato alle 23:22. https://t.me/s/boris_rozhin/
Mikhail Zvinchuk, che dirige il blog militare Rybar, ha riferito poco prima della mezzanotte di domenica: “La notte precedente, secondo alcuni rapporti, nella parte occidentale della Crimea sono stati osservati fino a 15 droni, alcuni dei quali sono stati abbattuti. Ancora una volta, durante l’attacco, un drone americano RQ-4B era in volo, il che solleva ancora una volta la questione dell’opportunità di distruggere l’aviazione occidentale, che dirige l’AFU [Forze armate ucraine] verso i territori e i residenti russi”.
Dmitry Medvedev, ex presidente e ora vicesegretario del Consiglio di sicurezza, è stato quasi altrettanto chiaro. Alle 20:22 di domenica sera ha rilasciato questa dichiarazione su Telegram: “I bastardi degli Stati Uniti forniscono a Bandera razzi con carica a grappolo e contribuiscono a guidarli sul bersaglio. I bastardi di Kiev scelgono come obiettivo una spiaggia con persone pacifiche e premono il pulsante. Entrambi bruceranno all’inferno. Speriamo non solo nel fuoco sacro, ma anche prima, in quello in terra. Non si è trattato di un’azione militare, ma di un vile ed efferato attacco terroristico contro il nostro popolo, commesso durante una festa ortodossa. Così come il massacro in Daghestan, inscenato da estremisti. Pertanto, ora tutti loro – le autorità americane, il regime di Bandera e i folli fanatici – per noi sono tutti uguali“.
John Elmer
Fonte: johnhelmer.net
Link: https://johnhelmer.net/between-the-kremlin-cup-and-the-general-staff-lip-after-sundays-attacks/#more-90043
23.06.2024
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org