Sono sgomenti i pazienti dello studio del gruppo di medicina generale della Croce Bianca nel quartiere di San Massimo all’Adige. Lunedì mattina alle 7 è morto per Covid il loro medico di base Edward Haiek, 65 anni. Lo ha annunciato su Facebook il suo collega del gruppo medico Sad Hiasat: «Sono spiacente dover comunicare – ha scritto – che il dottore Haiek ci ha lasciati, che riposi in pace, ha pagato a caro prezzo la sua professione per accontentare tutti». A seguire molti commenti di condoglianze e incredulità. «Ho postato la notizia – precisa il dottor Hiasat – perché tantissimi pazienti continuavano a chiedere come stava il loro medico. Lo chiedevano soprattutto a me, poiché in sua assenza fungevo io da guardia medica per rilasciare le ricette ai suoi pazienti. Era una persona super straordinaria, dedita ai suoi malati, ha continuato a visitare positivi, ne abbiamo visti tantissimi in questo periodo, era difficile scampare al contagio».
Le origini israeliane
Nato a Nazareth in Israele, l’11 settembre 1956, era arrivato a Verona nel 1979. Qui aveva conseguito la laurea in medicina con specializzazione in ginecologia. Quando si è ammalato il dottor Haiek? «È avvenuto prima di Natale, il 23 dicembre, poi si è aggravato ed è stato portato all’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, dove è rimasto intubato in terapia intensiva 40 giorni, quando è morto.- continua il dottor Hiasat – Pensiamo possa essere stata la variante Delta a colpirlo. Il mio collega era molto stimato, era coscienzioso, vaccinato e regolarmente iscritto all’ordine dei medici di Verona». Anche i familiari ci tengono a far sapere che il dottore era vaccinato con tre dosi e che esercitava anche il ruolo di medico vaccinatore nello studio della Croce Bianca, ma nonostante l’immunizzazione è deceduto perché «il cuore non ha retto all’essere rimasto intubato 40 giorni».
La famiglia
Il medico era sposato e lascia tre figli. Quella di Haiek è l’ennesima croce di camici bianchi, in prima linea da due anni contro il terribile virus che ha ucciso solo in Italia oltre 150 mila persone. E fino a due giorni fa erano 369 i medici morti nel Paese, cinque di questi veronesi. Ora sono diventati sei e il numero complessivo cresce ad almeno 370 con questa triste scomparsa. Metà di loro erano medici di base. Il primo medico di famiglia a morire sulla prima linea del territorio veronese è stato il dottor Leonardo Tarallo, che esercitava a Terrazzo, mancato a soli 61 anni il 17 gennaio 2021, a pochi giorni dall’arrivo dei vaccini in cui credeva fermamente. La moglie Enza Gallitano, proprio in questi giorni ha lanciato un appello ai no-vax perché si sottopongano alla vaccinazione, «perché il sacrificio di tanti medici non sia stato vano». Medici che da eroi nel primo anno di pandemia, ora rischiano pure di vedere dimenticato il loro impegno nella battaglia contro il Covid dalle più alte Istituzioni: il Senato, infatti, ha bocciato l’emendamento che prevedeva un ristoro alle famiglie per la perdita dei loro cari rimasti in camice bianco fino alla fine.