L’Ucraina sta per dire addio alla sua terra

AVVISO PER I LETTORI: Abbiamo cambiato il nostro indirizzo Telegram. Per restare aggiornato su tutti gli ultimi nostri articoli iscriviti al nostro canale ufficiale Telegram .

FONTE: FONDSK. RU

L’Ucraina ha finalmente ottenuto il benestare del FMI per la consegna della tranche da un miliardo di dollari nell’ambito del programma di prestito quadriennale. Le agenzie di stampa ucraine e i media strombazzano di questa incredibile vittoria che chiamano concessione di finanziamento, per far in modo che l’uomo della strada continui a preservare fiducia: “L’estero ci aiuta! L’Ovest è con noi!”.

“Il Consiglio d’amministrazione del FMI ha approvato la decisione di destinare all’Ucraina un miliardo di dollari. Questo è un successivo riconoscimento per le riforme ucraine”, scrive felicemente sulla sua pagina Facebook, Peter Poroshenko. Da qualche tempo, i prestiti del FMI all’Ucraina “indipendente” sono considerati il bene più grande e la prova che il paese procede sulla retta via. Le riforme, in questo senso, denotano l’adempimento alle richieste del creditore.

Undici riforme, di cui fino ad oggi ne sono state attuate tre, tra cui la nazionalizzazione di PrivatBank (http://www.fondsk.ru/news/2016/12/22/nacionalizacija-privatbanka-ekonomicheskoe-ozdorovlenie-ili-ocherednoe-ograblenie-43261.html ), che per l’Ucraina si è dimostrata assai svantaggiosa: il “buco” nel capitale della banca al momento della nazionalizzazione era di circa 5,5 miliardi di dollari, in aggiunta, oltre il 97% dei crediti ricevuti erano legati agli azionisti.

In altre parole, accogliendo la richiesta del Fondo Monetario Internazionale, il governo ucraino ha spostato la salvezza di PrivatBank sulle spalle dei lavoratori (contribuenti). Queste sono le “riforme”: Kolomojskij e Bogolyubov hanno sventrato la banca, lo Stato ha ricevuto una sacca di debiti, e a pagare è stata la popolazione attiva.

L’Ucraina ha inoltre soddisfatto le richieste per la dichiarazione dei redditi elettronica dei dipendenti pubblici e l’aumento delle tariffe del gas per la popolazione.

Per ottenere 1,9 miliardi di dollari a maggio, lo Stato ucraino è stato obbligato ad accettare la nuova legislazione sulle pensioni entro i prossimi due mesi (che sarà introdotta nel 2018); inoltre al posto della Polizia tributaria dovrà istituire un nuovo servizio civile sotto il controllo del Ministero delle Finanze per indagare sui crimini finanziari contro lo Stato (cioè, a supervisionare le azioni degli inquirenti “civili” sarà il dicastero incaricato delle finanze pubbliche), ampliare i poteri del Bureau nazionale anticorruzione (NABU) fino a conferirgli il compito di formare la propria rete di agenti, per ottenere l’accesso alla corrispondenza dei cittadini e dei sistemi informatici.

E la ciliegina sulla torta: la vendita di terreni ( http://www.fondsk.ru/news/2017/03/07/grojsman-zajavil-chto-zemlu-prodadut-v-interesah-ukrainy-43643.html ). Il Parlamento si è dato l’obbligo di risolvere questa questione prima della fine di maggio, l’adozione della legge sull’uso dei  terreni agricoli   “che preveda il compimento della moratoria sulla vendita dei terreni, dalla fine del 2017, consentendo in tal modo il diritto di vendere la terra, sia di proprietà pubblica sia privata”.

Ucraini, volete ottenere 1,9 miliardi di dollari per pagare i vecchi debiti? Allora dite addio alla terra, e poi bisognerà ancora rimborsare al FMI i soldi con gli interessi. Si tratta di “un successivo riconoscimento delle riforme ucraine” del quale Poroshenko ne va tanto orgoglioso.

Sembra che lo Stato ucraino sia giunto alla linea del traguardo (in ogni caso, per 25 anni la vendita della terra, durante tutti i governi e i presidenti dell’Ucraina era considerata cosa impossibile, paragonabile alla perdita totale della sovranità). Il FMI non desidera più tirar per le lunghe la questione sulla revoca della moratoria per la vendita dei terreni agricoli ucraini, altrimenti non concederà il denaro.

Tuttavia, gentilmente, l’occidente ha concesso ai cittadini ucraini l’arbitraggio presso la Corte anticorruzione, che dovrà iniziare i lavori nel marzo 2018 (in precedenza si è ipotizzato che il diritto di giudicare gli ucraini corrotti fosse riservato solo agli stranieri). Questa è sicuramente una “vittoria”!

Ma per l’estate gli ucraini sono in attesa di un nuovo pacchetto di riforme sui servizi municipali, dove, in sostanza, si dovrà pagare di più, per avere di meno. Anche questo è richiesto dal FMI e la dirigenza ucraina esegue diligentemente, altrimenti il ​​prossimo miliardo non verrà concesso.

Dei 17,5 miliardi di dollari di prestito, previsti dal programma del Fondo Monetario Internazionale EFF (Extended Fund Facility), l’Ucraina, dal 2015, ha ricevuto 7,7 miliardi di dollari, come riportato dall’Agenzia delle Nazioni Unite. Il prossimo miliardo di credito sarà elargito all’Ucraina, in quanto i suoi abitanti hanno potuto rallegrarsi per gli stipendi delle dichiarazioni elettroniche dei funzionari e pagare di più per il gas; un altro 1,9 miliardo di dollari per l’assenso a vendere la terra e infine per inasprire la legislazione sulle pensioni. Fino al 2019 c’è ancora un sacco di tempo, non una volta e neppure per due, gli ucraini dovranno ancora stringere la cinghia per scambiare il proprio Paese con collanine di vetro. In altre parole, per dei prestiti.

Di tale avviso era il sindaco di Kiev Klitschko quando disse: “È tempo di preparare il terreno”.

 

 

Fonte: www.fondsk.ru

Link:  http://www.fondsk.ru/news/2017/04/04/ukraine-predstoit-poproschatsja-s-zemlej-43774.html

4.04.2017

 

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da ELISEO BERTOLASI

Potrebbe piacerti anche
Notifica di
15 Commenti
vecchi
nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments
15
0
È il momento di condividere le tue opinionix