DI TYLER DURDEN
Con la Russia che continua a fare dumping con il dollaro USA e compra oro, come non ha mai fatto negli ultimi decenni, sembra che sia scritto sui muri quello che pensa il Cremlino sulle possibilità di distensione nelle dolorose relazioni USA-Russia.
E con la Russia che sta chiaramente cercando di mettere fine al suo vincolo monetario con quel tipo di “ovest” che pensa solo in dollari, c’è una sola alternativa: la Cina. Ecco perché probabilmente non sorprenderà il fatto che diverse banche russe abbiano aderito al China International Payments System (CIPS), anche noto come “SWIFT” cinese, per semplificare le operazioni tra i due paesi, come riferisce un alto funzionario della Banca Centrale di Russia (CBR).
“Per quanto riguarda la cooperazione sui sistemi di pagamento, diverse banche sono già collegate al CIPS, consentendo di rendere più facili la procedure dei pagamenti di routine” ha detto Vladimir Shapovalov, Capo di una divisione che si occupa dei regolatori esteri del dipartimento di cooperazione internazionale della CBR, durante il forum internazionale russo-cinese.
Nel frattempo, come scrive RT il regolatore spera che, a sua volta, le controparti cinesi presteranno maggiore attenzione alla alternativa SWIFT russa, lo SPFS (Sistema per il trasferimento di messaggi finanziari) che “potrà consentire ulteriori incrementi al commercio bilaterale”..
Come scrive RT, la Russia ha dato ampia dimostrazione ai suoi partner stranieri, tra cui la Cina, che la rete SPFS – creata nel 2014 in risposta alle minacce USA di buttar fuori la Russia dallo SWIFT – ha terminato il periodo di sperimentazione della sua versione per l’export alla fine dello scorso anno. La prima operazione di questo sistema che ha coinvolto una impresa non bancaria è stata effettuata nel dicembre 2017 dalla imprese petrolifera russa Rosneft. In questo processo sono già stati coinvolti circa 500 partecipanti, tra cui importanti istituzioni finanziarie e società russe. Ma c’è anche l’Europa che contempla possibili alternative allo SWIFT per continuare a sostenere il regime iraniano alla luce della sua esclusione dal sistema monetario basato sul dollaro, dopo che sono state rinnovate le sanzioni di Trump all’Iran.
Certo sarebbe un duro colpo per lo status del dollaro USA, come valuta di riserva, se Bruxelles dovesse annunciare che anche la UE , si unirà alla alternativa cinese o russa che si oppone alla egemonia del dollaro, un processo che si basa sulla diminuzione della necessità di riserve in dollari USA …
… cosa che già sta accadendo.
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Fonte: https://www.zerohedge.com
31.03.2019
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