LINCIANDO SADDAM (PARTI V-VIII)

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DI GABRIELE ZAMPARINI
The Cat’s Dream

PARTE V – LE NAZIONI UNITE E L’APPELLO DEGLI AVVOCATI DI SADDAM

Le Nazioni Unite hanno riportato:

Oggi un esperto in diritti umani e sistemi legali delle Nazioni Unite si è appellato al Governo Iracheno perché iniziasse un’indagine indipendente sull’omicidio di un avvocato che lavorava nel team difensivo dell’ex presidente Saddam Hussein (…). Leandro Despouy, il relatore speciale delle Nazioni Unite per l’indipendenza dei giudici e degli avvocati, ha detto (…) “Questo è il terzo omicidio di un membro del team difensivo di Saddam Hussein dalla partenza del processo, nell’ottobre dello scorso anno” (…)

AGGIORNAMENTO: A seguito, lettera del Presidente Saddam Hussein al popolo statunitense In questa luce, la dichiarazione diceva che il relatore speciale ha reiterato le sue critiche all’Alto Tribunale Iracheno, precisamente che la giurisdizione sia limitata a certi gruppi di individui, che sia stato stabilito in un contesto di occupazione armata, che violi il diritto ad essere processato da un tribunale imparziale e sotto tali condizioni sia autorizzato ad imporre la pena di morte. “Il relatore speciale desidera ripetere il suo sostegno all’istituzione di un tribunale internazionale per assicurare che lo spettro di crimini barbarici commessi in Iraq sia perseguito in maniera imparziale ed indipendente, in pieno rispetto del diritto alla verità di tutte le vittime della comunità internazionale nel suo insieme”, diceva la dichiarazione.

Esperto di diritti umani delle Nazioni Unite chiede un’indagine sull’omicidio dell’avvocato difensore di Saddam Hussein

Gli avvocati della difesa hanno già chiesto, il 21 dicembre 2005, nel RAPPORTO PRELIMINARE CHE METTE IN DISCUSIONE LA LEGALITA’ DELLA CORTE SPECIALE:

CONCLUSIONE

1. La Corte Speciale creata da una legislazione che è stata promulgata da una forza occupante straniera in violazione dei suoi obblighi secondo il diritto internazionale e nazionale non può essere reputata legale e si dovrebbe accettarla come illegale nel nome della promozione del predominio della legge in Iraq.

2. Gli avvocati difensori chiedono inoltre che:

3. Tutte le ulteriori udienze della Corte speciale siano interrotte finché non sia stata istituita una Corte legale e legittima;

4. Che si determini un programma per la discussione orale su questo tema preliminare; e

5. Che si determini un programma per la presentazione di documenti scritti che debbano consegnare sia la difesa che l’accusa sul tema della legittimità della Corte speciale e della sua compatibilità sia con il diritto nazionale che internazionale.

La mozione che mette in discussione la legittimità della corte

Sono certo che NOI TUTTI nel movimento contro la guerra e contro l’occupazione SOSTERREMO l’appello delle Nazioni Unite!

Fonte: http://www.thecatsdream.com
Link: http://www.thecatsdream.com/blog/2006/06/lynchng-saddam-part-5-united-nations.htm
27.06.2006

PARTE VI – PIU’ GUARDI, MENO SAI

“(…) non può esserci dubbio che dietro tutte le azioni di questa corte di giustizia, ossia il mio caso, dietro il mio arresto e l’interrogatorio di oggi, ci sia una grande organizzazione al lavoro. Un’organizzazione che non solo impiega guardie corrotte, ispettori zotici, ed Examing Magistrates di cui il meglio che si possa dire è che riconoscono i propri limiti, ma i quali hanno anche a propria disposizione una gerarchia giudiziaria di alto, anzi del più alto rango, con un seguito numeroso ed indispensabile di servitori, cancellieri, poliziotti, ed altri assistenti, forse persino boia, io non rifuggo da quel mondo. E il significato di questa grande organizzazione, gentiluomini? (…)” – Franza Kafka, Il Processo

Pochi anni fa il giornalista, regista e attivista mediatico Danny Schechter scrisse un libro il cui titolo – Più guardi, meno sai – è perfetto per sintetizzare le informazioni che otteniamo dai nostri media mainstream sul processo del Prigioniero di Guerra Saddam Hussein. (Notate: le parole “informazioni”, “nostri media mainstream” e processo devono essere lette in corsivo).

“Il secondo processo di Saddam Hussein, per genocidio contro i Curdi nell’Iraq settentrionale durante gli anni ’80 inizierà il 21 agosto, hanno detto gli avvocati dell’accusa al Tribunale Speciale” (1), ci informa la Reuters la mattina di giovedì 27 giugno 2006 alle 8:01 del mattino. Dopo poche ore, lo stesso giorno, nel tardo pomeriggio alle 5:24 PM la Reuters ci dice che Esperti forensi hanno scoperto le carte d’identità tra le presunte vittime di Saddam Hussein nelle fosse comuni, che gli accusatori iracheni sperano offriranno una prova schiacciante nel suo processo per genocidio contro i Curdi” (2). Aspettate 56 minuti e giovedì 27 giugno 2006 alle 6:20 PM la Reuters riporta:

WASHINGTON (Reuters) – Giustiziare Saddam Hussein alimenterà ulteriore violenza settaria in Iraq, ha detto giovedì un avvocato statunitense del deposto leader iracheno.

“Tale esecuzione infiammerebbe un paese che si sta già incenerendo”, ha detto l’ex procuratore generale degli Stati Uniti Ramsey Clark. “Spero che il popolo statunitense possa realizzare che se mai c’è un tempo per appellarsi alla fine delle esecuzioni, è in questo caso” (…).

Clark, un veterano difensore in casi impopolari di alto-profilo, ha parlato alla conferenza stampa per evidenziare il suo appello per una migliore protezione agli avvocati di Saddam, tre dei quali sono stati uccisi da quando il processo iracheno ha avuto inizio, ad ottobre. Il terzo è stato ucciso mercoledì (3).

A questo punto, il circo dei media ha tutte le notizie adatte ad essere pubblicate

E’ interessante notare che un particolare aspetto della stessa conferenza stampa non è stato riportato dalla Reuters:

(CNSNews.com) – Giovedì Un avvocato difensore di Saddam Hussein nell’Alta Corte Penale Irachena ha accusato il governo degli Stati Uniti di intimidire ed intralciare gli sforzi del team difensore del del deposto dittatore iracheno.

Curtis Doebbler, uno degli avvocati internazionali che rappresentano Saffad, ha detto che c’è “uno sforzo intenzionale… dal governo degli Stati Uniti per intimidirci e cercare di impedirci persino di raggiungere il tribunale, e ancor peggio nel fornire una difesa”.

Doebbler si è aggiunto a Ramsey Clark, membro della difesa di Saddam, in una conferenza stampa a Washington D.C. Per criticare quel che chiamano il fallimento dell’amministrazione Bush nel fornire un’adeguata sicurezza per gli avvocati della difesa e le loro famiglie in Iraq (4).

Questo blog ha già pubblicato ed esaminato i media di sinistra britannici:

– La CONCLUSIONE del RAPPORTO PRELIMINARE CHE METTE IN DISCUSIONE LA LEGALITA’ DELLA CORTE SPECIALE presentato il 21 dicembre 2005 dai avvocati del team di difesa; e

L’appello delle Nazioni Unite con le dichiarazioni di Leandro Despouy, il relatore speciale delle Nazioni Unite per l’indipendenza dei giudici e degli avvocati. (5)

Il più grande scandalo del nostro tempo, il crimine internazionale supremo, l’invasione-occupazione dell’Iraq, è stato nascosto dietro una spessa rete di bugie e propaganda. Il processo del Presidente prigioniero di guerra Saddam Hussein sta al centro di questa rete e “… non può essere dubbio che dietro tutte le azioni di questo… [processo]… ci sia una grande organizzazione al lavoro… E il significato di questa grande organizzazione, gentiluomini?

NOTE

1) Second Saddam trial to start August 21: prosecutor, Reuters, giovedì 27 giugno 2006; 8:01 AM

2) Experts say key evidence against Saddam in graves, Reuters, giovedì 27 giugno 2006; 5:24 PM

3) Saddam death would worsen Iraq violence: lawyer, Reuters, giovedì 27 giugno 2006; 6:20 PM

4) Attorney Says US Intimidating Saddam Hussein’s Lawyers, Nathan Burchfiel, CNSNews.com, 28 giugno 2006

5) Lynchng Saddam – Part 5: United Nations and Saddam’s Lawyers’ call, Gabriele Zamparini, The Cat’s Blog, giovedì 27 giugno 2006

Fonte: http://www.thecatsdream.com/
Link: http://www.thecatsdream.com/blog/2006/06/lynching-saddam-part-6-more-you-watch.htm
29.06.2006

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PARTE 7 – IL MITO DEI DIRITTI UMANI

“Abbiamo cercato di addestrare gli Iracheni ai diritti umani. Abbiamo organizzato per gli Iracheni conferenze sui diritti umani insieme a tutte le ONG. Abbiamo provato a fare del nostro meglio per far entrare i diritti umani nella psiche Irachena. Penso che li vogliamo aiutare” – Ann Clwyd, Inviata per i Diritti Umani in Iraq del Primo Ministro Britannico Blair, Newsnight, BBC 2, 15 Novembre 2005

PARTE 1 – HUMAN RIGHTS WATCH E L’ INVASIONE DELL’ IRAQ

Questi sono alcuni estratti da “War in Iraq: Not a Humanitarian Intervention” [Guerra in Iraq, non un intervento umanitario, ndt], scritto nel gennaio 2004 dal direttore esecutivo di Human Rights Watch Kenneth Roth:

“Al contrario le forze della coalizione guidata dagli Stati Uniti hanno giustificato l’ invasione dell’Iraq su diversi terreni, uno solo dei quali – a confronto uno dei minori – era umanitario. Il Consiglio di Sicurezza non ha approvato l’invasione, e il governo Iracheno, essendo in gioco la sua esistenza, vi si oppose violentemente. Inoltre, mentre gli interventi in Africa erano affari modesti, la guerra in Iraq è stata massiccia, coinvolgendo una estesa campagna di bombardamenti e qualcosa come 150.000 truppe di terra.(…) Human Rights Watch solitamente non prende posizione sulla questione se uno stato debba o no entrare in guerra. Le questioni coinvolte vanno di solito oltre il nostro scopo, e una posizione di neutralità massimizza la nostra capacità di fare pressione su tutte le parti in conflitto perché evitino di danneggiare i non combattenti. L’unica eccezione che facciamo è nelle situazioni estreme che richiedono un intervento umanitario. Dato che la guerra in Iraq non era principalmente rivolta a salvare il popolo Iracheno da stragi di massa, e poiché nessuna di tali stragi era allora in corso o imminente, Human Rights Watch allora non ha preso posizione pro o contro la guerra.”(1)[grassetto aggiunto]

A parte gli argomenti di HRW per giustificare i cosiddetti “interventi umanitari“(sic!) [in altre parole quando a delle persone sarebbe permesso di uccidere delle persone per salvare delle persone, se capisco bene…ma forse mi sbaglio] è interessante capire la posizione di HRW sull’ invasione dell’ Iraq:

a) “Il Consiglio di Sicurezza non ha approvato l’invasione”

Il significato di queste poche parole è stato evidenziato già molte volte ma evidentemente non abbastanza.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale “I POPOLI DELLE NAZIONI UNITE HANNO DECISO di salvare le future generazioni dal flagello della guerra…e di riaffermare la lealtà ai diritti umani fondamentali, alla dignità e al valore degli essere umani, agli uguali diritti…di nazioni grandi e piccole e di stabilire le condizioni sotto cui possono essere mantenuti la giustizia e il rispetto per gli obblighi provenienti dai trattati e da altre fonti di legge internazionale…E PER QUESTI SCOPI di praticare la tolleranza e di vivere insieme in pace gli uni con gli altri da buoni vicini, e di unire le nostre forze per mantenere la pace e la sicurezza internazionale, e per assicurare, tramite l’accettazione dei principi e l’istituzione di metodi, che le forze armate non debbano essere usate tranne che per il comune interesse…”(2)

Il 20 Marzo 2003 i governi degli Stati Uniti e del Regno Unito hanno rotto il loro solenne giuramento [come avevano già fatto con il bombardamento dell’ Afghanistan nel 2001 e con la campagna di bombardamento NATO del 1999 nei Balcani] con l’invasione dello stato sovrano dell’ Iraq, “un atto illegale contrario alla carta delle Nazioni Unite” secondo il Segretario Generale dell’ ONU Kofi Annan.(3) Le tenebre che hanno portato al popolo Iracheno hanno già massacrato centinaia di migliaia di vite umane e contaminato quella terra con rifiuti chimici e nucleari per i migliaia di anni a venire.

Il crimine perpetrato dall alleanza di Bush e Blair è “il crimine internazionale supremo che differisce dagli altri crimini di guerra [Abu Ghraib, Falluja, haditha, ecc] solo perché contiene in se stesso la malvagità sommata di tutti”.(4)

b) “Human Rights Watch solitamente non prende posizione sulla questione se uno stato debba o no entrare in guerra…l’ unica eccezione…l’intervento umanitario… Human Rights Watch allora non ha preso posizione pro o contro la guerra”

In altre parole, poiché dopo attenta considerazione HRW escluse che l’invasione dell’ Iraq guidata dagli Usa potesse essere un “intervento umanitario”, Human Rights Watch “allora non ha preso posizione pro o contro la guerra”quel“crimine internazionale supremo che differisce dagli altri crimini di guerra [Abu Ghraib, Falluja, haditha, ecc] solo perché contiene in se stesso la malvagità sommata di tutti.”

E’ forse questa l’ultima moda per una Filosofia dei Diritti Umaniper il Nuovo Mondo della “Guerra al Terrore” e delle “Guerre Preventive”? Sembra che il XXI sarà un secolo interessante … forse l’ultimo?

Parte 2. HUMAN RIGHTS WATCH E SADDAM HUSSEIN

La posizione ufficiale di HRW sull’invasione dell’ Iraq deve essere completata con la posizione ufficiale di Human Rights Watch su Saddam Hussein. “Ci si può solo rallegrare della cattura di Saddam Hussein. Poche persone meritano maggiormente un processo e una condanna. Le forze Usa meritano un riconoscimento per avere arrestato il dittatore deposto così che i suoi crimini possano essere presentati e condannati in un’aula di giustizia, piuttosto che averlo ucciso in combattimento.”(5)[grassetto aggiunto]

Quelle forze Usa che – secondo Kenneth Roth di HRW- “meritano un riconoscimento” sono le stesse forze USA che sono responsabili, secondo il Segretario Generale dell’ ONU Kofi Annan, per “un atto illegale contrario alla carta dell’ ONU”, per usare le parole di Norimberga, “il crimine internazionale supremo che differisce dagli altri crimini di guerra [Abu Ghraib, Falluja, haditha, ecc] solo perché contiene in se stesso la malvagità sommata di tutti”

Kenneth Roth di Human Rights Watch alla fine del suo articolo del dicembre 2003 scrive: “I governi dovrebbero incoraggiare Washington a permettere ad un tribunale a guida internazionale di giudicare Saddam Hussein e i suoi compari. Il popolo Iracheno lo merita.” (Ibid.)

Human Rights Watch ha scritto molto sul Processo a Saddam Hussein :

L’ Iraq sotto il governo di Saddam Hussein ha assistito a crimini estremamente seri contro i diritti umani. Human Rights Watch ha documentato genocidio, crimini contro l’umanità, e crimini di guerra nei suoi numerosi resoconti investigativi sull’Iraq attraverso gli anni. Ma ora che Saddam Hussein è stato compreso appieno, la domanda è diventata più urgente: come verranno perseguiti i crimini del passato? Human Rights Watch raccomanda che un tribunale misto locale e internazionale giudichi Saddam Hussein.

Saddam Hussein’s Trial

Bringing Justice for the Human Rights Crimes in Iraq’s Past

HRW, December 2003

[Il Processo a Saddam Hussein.
Portare giustizia per i crimini contro i diritti umani del passato dell’ Iraq. HRW
dicembre 2003, ndt]

***

Nel dicembre 2003, le forze Usa in Iraq hanno catturato il leader Iracheno Saddam Hussein. Il 9 Gennaio gli Stati Uniti hanno dichiarato ufficialmente che egli era prigioniero di guerra secondo la Convenzione di Ginevra del 1949. La decisione ha sollevato un gran numero di questioni sul diritto umanitario internazionale, anche noto come legge di guerra.

Saddam Hussein as a P.O.W.
Q & A on the Prisoner-of-War Status of Saddam Hussein

HRW, January 22, 2004

[Saddam Hussein come prigioniero di guerra.
Domande e Risposte sullo status di prigioniero di guerra Saddam Hussein.
HRW, 22 gennaio 2004, ndt]

***

Human Rights Watch vuole che Saddam Hussein sia processato? Certamente. E non solo Saddam Hussein- anche altri membri importanti del Partito Ba’ath. Human Rights Watch ha speso molti anni a documentare i crimini del regime di Saddam Hussein. Abbiamo chiesto ripetutamente negli anni che i perpetratori di grandi crimini in Iraq, crimini contro l’umanità, e crimini di guerra, fossero perseguiti. Questi processi sono importanti non solo perché il loro successo influenzerà il futuro aspetto della giustizia in Iraq, ma anche perché potrebbe essere l’unica forma di giustizia che avranno le vittime del regime di Saddam Hussein. Data la scala assoluta delle atrocità, molti parenti delle vittime potrebbero non avere mai risposte e non trovare mai i resti dei loro cari. Questo processo potrebbe essere l’unico genere di conclusione che riceveranno.

The Trial of Saddam Hussein: Q-and-A

HRW, November 2004

[Il Processo a Saddam Hussein: Domande e Risposte
HRW, novembre 2004, ndt]

***

BAGHDAD – Per assicurare giustizia a centinaia di migliaia di vittime Irachene e alle loro famiglie, i processi a Saddam Hussein e ad altri ex funzionari iracheni deve essere equo, ha detto oggi Human Rights Watch all’apertura dei processi a Baghdad

Iraq: Saddam Trial Under Scrutiny
HRW, OCTOBER 19, 2005

[Iraq: il Processo a Saddam sotto Esame
HRW, 19 ottobre 2005, ndt]

***

(New York, 27 Gennaio 2006) – L’interferenza del governo con l’indipendenza dei giudici nel processo a Saddam Hussein e ai sette co-imputati minaccia l’equità del procedimento, ha detto oggi Human Rights Watch. La ripresa del processo è programmata per domenica a Baghdad.

Iraq: Saddam Hussein Trial At Risk
Government Undermines Independence of Judges

[Iraq: il Processo a Saddam Hussein è a rischio.
Il governo minaccia l’indipendenza dei giudici, ndt]

e finalmente il 27 Giugno 2006 HRW afferma: “Il brutale omicidio dell’avvocato iracheno Khamis Al-Obeidi, del collegio difensivo dell’ ex Presidente Iracheno Saddam Hussein, sottolinea l’urgente bisogno che l’Alto Tribunale Iracheno a Baghdad protegga gli avvocati della difesa, ha affermato oggi Human Rights Watch. Il non fare ciò mette a rischio la capacità del tribunale di condurre processi equi.”
Iraq: Court Must Act to Protect Defense Counsel, Iraqi High Tribunal Has Neglected Defense Lawyer Security, HRW, June 27, 2006 [Iraq: la Corte deve agire per proteggere il collegio difensivo, l’ Alto Tribunale Iracheno ha negato sicurezza agli avvocati della difesa, HRW, 27 giugno 2006, ndt]

E’ interessante che l’affermazione di HRW non citi che il 23 giugno 2006 Leandro Despouy, il relatore speciale delle Nazioni Unite per l’indipendenza di giudici e avvocati, abbia rilasciato una dichiarazione che tra le altre cose dice:

“Il relatore speciale desidera reiterare il suo appoggio alla creazione di un tribunale internazionale per assicurare che l’intero spettro di barbari crimini commessi in Iraq sia perseguito in un modo imparziale, indipendente e completo, in pieno rispetto del diritto alla verità di tutte le vittime e dell’intera comunità internazionale”.(6)[grassetto aggiunto]

Ho mandato una e-mail a HRW il 27 Giugno con l’intero testo del comunicato stampa “UN rights expert calls for probe into killing of Saddam Hussein’s defence lawyer” [“L’esperto di diritti umani dell’ ONU chiede un’ indagine sull’omicidio dell’ avvocato difensivo di Saddam Hussein” n.d.t.] dell’ ONU del 23 Giugno e ho chiesto se HRW aveva qualche commento da fare su ciò. Nessuna risposta…

P.S. Appena ricevuto da Amnesty International:

Da: ……. @amnesty.org.uk
Data: Thu, 29 Jun 2006 15:18:25 +0100

A: “The Cat’s Dream”

Oggetto: Re: Domanda

Caro Gabriele Zamparini,

Grazie per la sua email riguardante i commenti di Amnesty International sul processo a Saddam Hussein.

Attualmente non abbiamo una dichiarazione più recente che riguardi il processo, comunque stiamo monitorando il processo e ogni informazione e commento aggiornato sarà disponibile sul nostro sito nella sezione ‘library’. Le invio un link per informazioni:(link). Qui troverà un archivio di gran parte dei rapporti, comunicati stampa e azioni urgenti pubblicati dal 1996 a oggi.

Grazie molte per il suo interesse nel nostro lavoro.
Gentili saluti

XXX XXX

Supporter Care Team

Amnesty International UK

Tel: 020 7033 1777

Amnesty International UK

The Human Rights Action Centre

17-25 New Inn Yard

London

EC2A 3EA

Da: The Cat’s Dream

Data: 27/06/2006 13:51

A: Amnesty International

Oggetto: Re Domanda

Gentile Signore/a,

Vorrei chiedere se Amnesty ha qualche commento da fare sui recenti sviluppi del processo a Saddam Hussein e sul seguente appello da parte di Leandro Despouy, il Rappresentante Speciale delle Nazioni Unite per l’indipendenza di giudici e avvocati (vedere sotto, per favore)

Grazie

Gentili saluti,

Gabriele Zamparini

NOTE:

1) War in Iraq: Not a Humanitarian Intervention, Ken Roth, Human Rights Watch, gennaio 2004

2) Carta delle Nazioni Unite – Preambolo

3) “Iraq war illegal, says Annan”,sito web della BBC News, giovedì 16 settembre 2004

4) Verdetto del Tribunale Militare Internazionale per il processo dei maggiori criminali di guerra Tedeschi, Norimberga, Germania 1946

5) Try Saddam in an international court, Kenneth Roth, International Herald Tribune, 15 dicembre 2003

6) UN rights expert calls for probe into killing of Saddam Hussein’s defence lawyer, UN News Centre, 23 giugno 2006

Fonte: http://www.thecatsdream.com
Link: http://www.thecatsdream.com/blog/2006/06/lynching-saddam-part-7-myth-of-human.htm
30.06.2006

PARTE 8 – “SUBITO DOPO LA SENTENZA DELLA CORTE”

Il Primo Ministro Fantoccio Nouri al-Maliki, l’uomo scelto dai Padri Fondatori del Nuovo Iraq, Bloody George e Bloody Tony (Bloody = Sanguinoso, ndt) per guidare la Nuova Democrazia appena accolta dalla Comunità Internazionale delle iene e degli avvoltoi (1), ha recentemente detto che il cosiddetto “processo” a Saddam Hussein “non richiederà molto tempo, e la sua esecuzione per i crimini che ha commesso arriverà subito dopo la sentenza della corte”.(2)

Mostrando rispetto per tale noto Processo Democratico voluto dai suoi padroni “Maliki ha sottolineato che, se il Presidente Iracheno Jalal Talabani si rifiutasse di firmare la condanna a morte, ciò verrebbe fatto dai suoi due vicepresidenti”

Questo è il cosiddetto Governo Iracheno (sic!) che secondo l’ ONU e le maggiori ONG occidentali per i diritti umani dovrebbe indagare sul rapimento, la tortura e la brutale uccisione di tre avvocati di Saddam Hussein e fornire sicurezza ai sopravvissuti nel collegio difensivo di Saddam Hussein.

Il Primo Ministro Fantoccio della Zona Verde, Maliki può venire a sapere con solo un paio di minuti di anticipo quando e come compariranno davanti a lui presidenti e primi ministri provenienti dall’estero, ma sicuramente non ha dubbi sul fatto che “Non c’è resistenza in Iraq, ma terrorismo politico guidato dal partito Baath che possiede denaro ed esperienza e può mobilitare estremisti ed usarli… Vi è anche il terrorismo di bande che sono ingaggiate per rubare e uccidere.”

Maliki, i suoi teppisti e i suoi padroni possono contare sull’ omertà[in italiano nel testo originale, ndt] e la complicità di quella Comunità Internazionale (sic!) che ha saccheggiato l’Iraq nell’ invasione più barbara, selvaggia e spietata dei nostri tempi.

Eppure, in questo buio panorama di giungla planetaria, è anche triste vedere gran parte del movimento occidentale contro la guerra perso dietro a questo o a quel particolare crimine di guerra ma completamente indifferente al destino dell’ Iraq e del suo presidente legittimo.

Qualunque sia la motivazione dietro opinioni personali e politiche sul suo regime, Saddam Hussein e il suo barbaro linciaggio sono esattamente al centro di questo scandalo internazionale, la “guerra di aggressione [invasione e occupazione dell’ Iraq, che] costituisce un crimine contro la pace, per il quale vi è responsabilità secondo il diritto internazionale.”(3)

La “guerra di aggressione” è un ALBERO AVVELENATO e TUTTI I SUOI FRUTTI devono essere respinti, secondo l’ art. 1 della Carta delle Nazioni Unite:

Articolo 1 – Gli scopi delle Nazioni Unite sono:

1.Mantenere la pace e la sicurezza internazionale, e a questo scopo: prendere efficaci misure collettive per la prevenzione e la rimozione di minacce alla pace e per la soppressione di atti di aggressione o di altre violazioni della pace e compiere con mezzi pacifici, e in conformità con i principi della giustizia e della legge internazionale, accordi e risoluzioni di dispute internazionali o di situazioni che possano portare alla rottura della pace.

2. Sviluppare relazioni amichevoli tra le nazioni, basate sul rispetto per il principio dei pari diritti e dell’ auto-determinazione dei popoli, e prendere altre misure appropriate per rafforzare la pace universale;

3. Raggiungere la cooperazione internazionale nella soluzione dei problemi internazionali di carattere economico, sociale, culturale o umanitario e nel promuovere e incoraggiare il rispetto per i diritti umani e per le libertà fondamentali di tutti senza distinzione di razza, sesso, linguaggio e religione; e

4. Divenire centro per armonizzare le azioni delle nazioni volte al raggiungimento di questi fini comuni.

Invece di perpetuare e appoggiare il colonialismo, dobbiamo finalmente applicare a noi stessi i principi del diritto internazionale come cura contro il nostro razzismo endemico. E’ COMPITO DEL POPOLO IRACHENO decidere il destino del SUO STESSO PAESE insieme al destino del SUO STESSO PRESIDENTE Saddam Hussein. Ciò potrà essere compiuto solamente quando il Popolo Iracheno riprenderà IL SUO STESSO PAESE dalle mani degli invasori stranieri che hanno commesso il “crimine contro la pace”, la “guerra di aggressione” contro l’ Iraq. La RESISTENZA IRACHENA è riconosciuta dal diritto internazionale ed è il solo soggetto che possa legittimamente esercitare la SOVRANITA’ SULL’ IRAQ. Noi tutti del movimento contro la guerra e l’occupazione dobbiamo APPOGGIARE la GIUSTA LOTTA DEL POPOLO IRACHENO per la libertà e l’indipendenza CONTRO l’ invasione-occupazione illegali guidate dagli Usa di uno stato membro della NOSTRA Comunità e portare davanti alla Giustizia i responsabili di questo “crimine contro la pace”

In questo contesto, il linciaggio del Presidente Iracheno Saddam Hussein, sta avvenendo circondato da un assordante, colpevole silenzio.

NOTE

1) The International Community of hyenas and vultures sulla cosiddetta “Guerra in Iraq” secondo il diritto internazionale, Gabriele Zamparini, The Cat’s Blog, 7 luglio 2006

2) Maliki: Saddam’s execution is imminent, UPI, 5 luglio 2006

3) Assemblea Generale delle Nazioni Unite, RISOLUZIONE 2625 (XXV), 24 ottobre 1970

Fonte: http://www.thecatsdream.com/
Link: http://www.thecatsdream.com/blog/2006/07/lynching-saddam-part-8-just-after.htm
09.07.2006

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da CARLO MARTINI (Parti 5 & 6) e ALCE NERO (Parti 7 & 8)

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