LETTERA AI GENITORI SULLA NUOVA INFLUENZA

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DI EUGENIO SERRAVALLE
Specialista in Pediatria Preventiva, Puericultura-Patologia Neonatale

Cari genitori,

ogni giorno parliamo della nuova influenza, e mi chiedete se sia utile e
sicuro vaccinare i bambini.

La
mia risposta è NO! Un ‘no’ motivato e ponderato, frutto delle
analisi delle conoscenze fornite dalla letteratura medica internazionale.
Un ‘no’ controcorrente perché molti organismi pubblici, alcune
società scientifiche e i mezzi di comunicazione trasmettono messaggi
differenti:

avranno le loro ragioni.

Influenza
stagionale e influenza A/H1N1: alcuni dati a confronto

L’epidemia,
iniziata in Messico nel 2009, è di modesta gravità: il virus A/H1N1
si è dimostrato meno aggressivo della comune influenza stagionale.
Si manifesta come qualsiasi forma influenzale: febbre, mal di testa,
dolori muscolari, nausea, diarrea tosse. Non sarà l’unica patologia
che colpirà i bambini in questo inverno, e non sarà facile distinguerla
dai circa 500 (tra tipi e sottotipi) virus capaci di infettare i bambini.
I test rapidi per identificare il virus dell’influenza A hanno poca
sensibilità (dal 10 al 60%). Il test quindi non garantisce con certezza
se si tratti di influenza A/H1N1.

     Sembra
però essere un virus molto contagioso, ed è stato dichiarato
lo stato di pandemia. La sola parola-pandemia-fa paura. Ma questa definizione
è stata appositamente modificata, facendo scomparire il criterio della
gravità, cioè della mortalità che la malattia può provocare. La
nuova influenza può colpire più persone, pare, ma provoca meno morti
di qualunque altra influenza trascorsa. La mortalità, ossia il numero
di persone morte rispetto ai casi segnalati, registrata finora nei paesi
dove l’A/H1N1 è circolato ampiamente è dello 0,3% in Europa e dello
0,4% negli USA. In realtà potrebbe essere ancora inferiore. Perché
generalmente i casi con sintomi lievi sfuggono alla sorveglianza (e
quindi i contagiati possono essere molti di più), ed alcuni decessi
possono essere dovuti ad altre cause e non al virus (anche se ad esso
viene data la responsabilità).
 

     Non
deve meravigliare: purtroppo si può, e si muore, di influenza, se si
soffre di una patologia cronica, di una malformazione organica, di una
malattia immunitaria, o se si è anziani.
 

     Le
cifre variano in base alla fonte dei dati. Per esempio in Gran Bretagna
sono stati registrati 30 morti su centomila casi e negli USA solo 302
su un milione di casi. Nell’inverno australe (che coincide con l’estate
in Italia) in Argentina sono morte circa 350 persone, in Cile 128 ed
in Nuova Zelanda 16. Quasi alla fine dell’inverno australe, sinora
nel mondo intero si sono avuti 2501 decessi. Per fare un paragone, si
calcola che in Spagna, durante un inverno “normale” i decessi per
influenza stagionale sono circa 1500-3000.
 

     La
mortalità per influenza A riguarda prevalentemente persone di
età minore di 65 anni, in quanto i soggetti di età superiore
sembrano avere un certo grado di protezione, a seguito di epidemie passate
dovute a virus simili.

     Il
90% dei decessi per influenza stagionale riguarda persone sopra i 65
anni di età, l’influenza A colpisce invece prevalentemente persone
di età inferiore (solo il 10% dei casi mortali si colloca nella fascia
di età sopra i 65 anni). Ma, in numero assoluto, l’influenza A provoca
pochi decessi tra i giovani; negli USA ogni anno muoiono per influenza
stagionale circa 3600 persone sotto i 65 anni, mentre finora ne sono
morte 324 nella stessa fascia di età per influenza A. In Australia
ogni anno per l’influenza stagionale muoiono circa 310 persone sotto
i di 65 anni. A inverno ormai terminato, ne sono morte 132 per influenza
A, di cui circa 119 sotto i 65 anni.
 
 

     Perchè 
allora il panico?

      

     Quanto
successo nei Paesi dell’Emisfero australe ci rassicura: l’influenza
A semplicemente arriva a colpire (leggermente) molte persone. Eppure
i mezzi di informazione hanno creato il panico. E’ un tipico esempio
di “invenzione delle malattie” (disease mongering). Non si tratta
della prima volta. Nel 2005 l’Organizzazione Mondiale della Sanità
(OMS) aveva previsto fino a sette milioni di morti per l’influenza
aviaria. Alla fine i morti furono 262. Si tratto’ di un gravissimo
errore prognostico?

     Secondo
una delle maggiori banche di affari del mondo (JP Morgan) l’attuale
vendita di farmaci anti-influenzali e di vaccini muoverebbe un giro
di oltre 10 miliardi di dollari.
 
 

     I
medicinali funzionano?
 

     Non
esiste alcun trattamento preventivo: i farmaci antivirali, Oseltamivir
(Tamiflu) e Zanamivir (Relenza), non prevengono la malattia e su individui
già ammalati l’azione dimostrata di questi farmaci è di poter
accorciare di mezza giornata la durata dei sintomi dell’influenza.
Ne’ va dimenticato che gli antivirali possono causare effetti collaterali
importanti. Il 18% dei bambini in età scolare del Regno Unito, a cui
è stato somministrato l’Oseltamivir contro l’A/H1N1, ha presentato
sintomi neuropsichiatrici e il 40% sintomi gastroenterici.
 
 

     …E
i vaccini?
 

     I
vaccini contro il nuovo virus A/H1N1 sono ancora in fase di sperimentazione.
Nessuno è in grado di sapere se e quanto saranno efficaci e sicuri,
ma vengono pubblicizzati, con gran clamore. Basta che il virus cambi
(per mutazione, o per riassortimento con altri virus) per rendere inefficace
il vaccino già messo a punto. Sulla sicurezza sia l’Organizzazione
mondiale della sanità (OMS) che l’Agenzia del farmaco europea (EMEA)
dichiarano necessaria un’attenta sorveglianza. Alcuni vaccini sono
allestiti con tecnologie nuove e saranno testati su poche centinaia
di bambini e adulti volontari, e soltanto per pochi giorni.

     Il
vaccino che meglio conosciamo, quello contro l’influenza stagionale,
sappiamo che ha un’efficacia del 33% tra bambini e adolescenti e che
è assolutamente inutile nei minori di due anni. Esistono anche dubbi
circa la sua efficacia negli adulti e negli anziani.
 

     Non
conosciamo la sicurezza del vaccino per l’influenza A, ma ricordiamo
che nel 1976 negli USA fu prodotto un vaccino simile, anche allora con
una gran fretta per un pericolo di pandemia, ed il risultato fu un’epidemia
di reazioni avverse gravi (sindrome di Guillan-Barrè, una malattia
neurologica), per cui la campagna di vaccinazione fu subito sospesa.
La fretta non è mai utile, tanto più per fermare un’influenza come
quella A, la cui mortalità è così bassa. Conviene non ripetere l’errore
del 1976.
 

     Un’altra
motivazione a favore della vaccinazione è il cercare di ridurre la
circolazione del virus A/H1N1 per diminuire le opportunità di ricombinazione
con altri sottotipi. Ma attualmente non esistono strumenti o modelli
teorici per prevedere una eventuale evoluzione pericolosa del virus.
Sul piano teorico, proprio la vaccinazione di massa potrebbe indurre
il virus a mutare in una forma più aggressiva.
 

     Come
curarsi?

      

     Per
curare l’influenza A occorrono: riposo, una buona idratazione, una
alimentazione adeguata, una igiene corretta. Non si deve tossire davanti
agli altri senza riparare naso e bocca, bisogna evitare di toccarsi
il naso, la bocca, gli occhi, facili vie di accesso dei virus, occorre
lavarsi le mani spesso ed accuratamente con acqua e sapone. Non è dimostrato
che l’uso di mascherine serva a limitare la propagazione dell’epidemia.
 

     Se
decidete comunque per la vaccinazione, vi verrà richiesto di firmare
il “consenso informato”, una informativa sui rischi. Leggetelo bene,
prima di decidere, chiedete informazioni scritte sui benefici e i rischi.
Chiedete e chiediamo insieme, per tutti i vaccinati, che sia attivato
un programma di sorveglianza attivo, capace davvero di registrare e
trattare i gravi problemi di salute che possono presentarsi dopo la
vaccinazione. Chiedete e chiediamo che si prevedano risorse economiche
per l’indennizzo ai danneggiati.

     Chiediamo
di non speculare sulla salute e sulla paura.
 

 

Pisa 6 settembre 2009

 

Per la stesura della lettera ho utilizzato quanto scritto dal Dr J. Gérvas:

http://www.equipocesca.org/Gripe

https://mail.sns.it/Redirect/www.equipocesca.org/Gripe

http://www.equipocesca.org/wp-content/uploads/2009/08/gripe-a-paciencia-y-tranquilidad-9.doc

https://mail.sns.it/Redirect/www.equipocesca.org/wp-content/uploads/2009/08/gripe-a-paciencia-y-tranquilidad-9.doc.


e la Lettera aperta sulla nuova influenza dell’Associazione Culturale Pediatri.

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