Aiuta anzitutto Silvio Berlusconi, e quindi va benissimo a Matteo Renzi. La sola idea di partorire una legge elettorale a pochi mesi dal voto non condivisa da tutti è una carognata, avallata ovviamente da Gentiloni e autorizzata dalla Sfinge quirinalica. Porre la fiducia è un ulteriore atto di protervia del Sire Goffo di Rignano. I falchi di Forza Italia, che avevano gridato contro l’Italicum, ora esultano per il Rosatellum Bis: la famosa coerenza dei berlusconiani. Sul Pd renziano non c’è davvero più nulla da dire: sul piano nazionale (a livello comunale e regionale le eccezioni ci sono), è sempre più deplorevole e sommamente irricevibile.

Il Rosatellum è una legge che nasce con due soli intenti: ammazzare i 5 Stelle, e già che ci siamo la sinistra e la Meloni. Più ancora: garantire nel 2018 una Grosse Koalition che unisca Berlusconi, Berlusconi (cioè Renzi) e niente (cioè Ap). Tutto ciò dimostra che votare è tutto sommato inutile, perché il “no” fragoroso del 4 dicembre ha provocato effetti paragonabili a quelli di Pino Quartullo nella cinematografia mondiale: non ci hanno neanche ascoltato.

Tutto è come prima, anzi forse persino peggio. In un tale schifo, che alimenta il distacco generale – e giustificatissimo – dalla politica e che conferma come gli italiani si infervorino tantissimo per un modulo sbagliato di Ventura ma se ne freghino se la democrazia va a farsi benedire, emerge nitidamente una figura leggendaria: Matteo Salvini. Mesi e anni a spararle grosse, tra felpe orrende e ruspe a caso, per poi divenire uno zerbino come tanti di Berlusconi&Berluschino in cambio di due cadreghe. Il giorno in cui hanno distribuito la coerenza, e credo anche le palle, probabilmente era assente perché impegnato in una gara di rutti.

Complimenti.