L’economista americano Paul Craig Roberts: “Gli Stati Uniti non sono più una democrazia”

L'intervista all'esperto è di Geopolitical Forecast e risale al 2 maggio scorso.

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Traduzione di Costantino Ceoldo per ComeDonChisciotte.org

geofor.ru

Il comitato editoriale di GEOFOR ha chiesto a Paul Craig Roberts, presidente dell’Institute for Political Economy, USA, dottore in economia e sottosegretario al Tesoro degli Stati Uniti nell’amministrazione Reagan, di commentare l’accusa a Donald Trump e di scoprire se potrebbe portare all’effettiva incarcerazione dell’ex presidente e come influenzerebbe le elezioni presidenziali del 2024.

GEOFOR: Signor Roberts, all’inizio del XX secolo, Eugene V. Debs si era già candidato alla presidenza degli Stati Uniti mentre era in carcere. Nel XXI secolo si sta cercando di escludere Donald Trump dalla corsa presidenziale in tutti i modi possibili. In che misura l’indagine in corso lo ostacolerà nel suo tentativo di occupare lo Studio Ovale e a quali conseguenze può portare il desiderio di Alvin Bragg di mettere l’ex presidente dietro le sbarre?

Paul C. Roberts: “Se i Democratici pensassero di poter sconfiggere Trump alle prossime elezioni presidenziali, non si darebbero tanto da fare per impedirgli di fare campagna elettorale. I Democratici sanno che Trump ha vinto la rielezione e che le elezioni gli sono state rubate nei cosiddetti “swing states”, dove i Democratici controllano le grandi città e quindi controllano le procedure elettorali e il conteggio dei voti. Poiché Biden ha attualmente solo il 37% dei consensi, i Democratici sanno di non poter rubare nuovamente le elezioni.

Il piano dei Democratici è quello di tenere Trump legato alle procedure giudiziarie in modo che non possa fare campagna elettorale. I Democratici sanno, e molti esperti avvocati ed ex procuratori glielo hanno detto, che non hanno un vero caso. Ma New York è totalmente in mano ai Democratici ed è molto corrotta. È persino possibile che una giuria di New York condanni Trump sulla base dell’astio personale che i Democratici provano nei confronti di Trump. Tuttavia, la condanna verrebbe annullata. Inoltre, è impossibile per uno Stato mettere in prigione un ex presidente. La legge federale prevede che gli ex presidenti siano protetti da agenti dei Servizi Segreti e gli agenti dei Servizi Segreti non possono essere messi in prigione.

Bragg è un procuratore dello Stato di New York. Accusa Trump ai sensi della legge dello Stato di New York, di aver dichiarato erroneamente il pagamento ad una pornostar che gli aveva estorto [del denaro con] la minaccia di fare accuse pubbliche durante la sua prima campagna presidenziale. Gli avvocati di Trump gli avevano consigliato di darle i soldi. Bragg sostiene che il denaro è stato dichiarato come spesa legale per una delle società di Trump e che avrebbe dovuto essere dichiarato come contributo alla campagna elettorale di Trump. Non ci sono prove che Bragg abbia ragione. Si tratta solo della sua opinione personale. Secondo la legge di New York la dichiarazione errata è un reato, non un crimine. L’accusa di reato è federale e Bragg non l’ha rivelata. Si tratta quindi di un’incriminazione basata su un’accusa non rivelata, il che non ha senso. Inoltre, non è possibile per un procuratore statale perseguire un reato federale. Ciò richiede un procuratore federale in un tribunale federale, non statale. L’accusa ha la concreta possibilità di ritorcersi contro i Democratici e di rovinare Bragg.

In altre parole, l’accusa non è più reale del Russiagate, degli impeachment falliti, dell’Insurrectiongate, del Documentgate e ora dello Strippergate. I Democratici la fanno franca perché TV e stampa sono allineate con loro.

Allineato con i Democratici è anche l’apparato statale di sicurezza nazionale – CIA, NSA, FBI, Pentagono e industrie militari. Sono allineati con i Democratici contro Trump, perché uno dei due obiettivi principali di Trump è stato quello di “normalizzare le relazioni con la Russia”. Per il complesso militare/sicurezza, ciò significa eliminare la minaccia del nemico che giustifica il loro budget e il loro potere.

Non è ancora chiaro, ma l’accusa di Bragg potrebbe danneggiare i Democratici e aiutare Trump. I sostenitori di Trump sanno che il modo in cui viene riportata una spesa non è un reato penale e che quanto sta accadendo è solo una continuazione degli attacchi orchestrati contro Trump. I Democratici sono stati condizionati dai media a odiare Trump e la loro opposizione a lui si basa sull’astio personale, non sui problemi.

Credo che ci sia un elemento più profondo negli attacchi dei Democratici a Trump. Le élite al potere stanno insegnando a tutti i futuri candidati alla presidenza e ai candidati alla Camera e al Senato cosa succede a chi cerca di rappresentare il popolo invece di loro stesse. Lo stesso Partito Repubblicano è un partito di establishment e la maggior parte dei suoi membri vuole sbarazzarsi di Trump, che è destabilizzante per le élite che controllano le narrazioni. In sostanza, le élite non vogliono alcun leader. Vogliono burattini come Biden e Obama. Se il Cremlino pensa che Biden sia il leader dell’America, si sbaglia. Biden è un burattino dell’oligarchia.”

QUEI NAZISTI DEI DEMOCRATICI STANNO PRENDENDO IL CONTROLLO DELL'AMERICA
Paul Craig Roberts

GEOFOR: Oggi gli esperti parlano sempre più spesso di una profonda spaccatura nella società americana, ovvero della probabile lotta tra Trump e Biden per la presidenza nel 2024. Recenti sondaggi di BBC News hanno mostrato che la popolazione vorrebbe vedere volti nuovi nella corsa alla Casa Bianca. Mi dica, qual è la situazione reale negli Stati Uniti e cosa può aspettarsi il mondo dalla prossima campagna elettorale?

Paul C. Roberts: “I sondaggi, come quello della BBC, sono intrighi per far nascere nella gente l’idea che è “tempo di voltare pagina”. La speranza è che ciò influisca sui sostenitori meno ferventi di Trump e che eroda parte del suo sostegno. Pochi sondaggi sono reali. Il sondaggio Rasmussen tende a essere più onesto e quindi più affidabile.

Quello che è successo alla società americana è che potenti gruppi di interesse hanno sostituito la democrazia con l’oligarchia. Trump e la maggioranza del popolo americano hanno riconosciuto questo fatto e Trump ha detto che avrebbe restituito il potere al popolo. L’oligarchia è determinata a impedire la perdita del controllo. È questa la vera lotta. Non ha nulla a che fare con Trump e Biden, se non per il fatto che Biden è disposto a essere un burattino e Trump no.

C’è un elemento più profondo nel vero conflitto. I Democratici sono diventati la casa di un nuovo elemento ideologico che attacca la civiltà occidentale come razzista e oppressiva e che cerca di normalizzare tutte le forme di perversione, come la pedofilia e l’omosessualità, di distruggere la fiducia dei giovani bianchi insegnando loro nelle scuole e nelle università che sono razzisti oppressori e di confonderli sul loro genere insegnando che molti sono nati in corpi sbagliati. Molti vedono in questo il programma del marxismo culturale, volto a rovesciare la società esistente screditando le norme e le istituzioni sociali.”

GEOFOR: Sempre più spesso si sentono notizie di una possibile recessione negli Stati Uniti, si presta molta attenzione alle dispute tra repubblicani e democratici sul probabile aumento del tetto del debito. Riusciranno i politici a trovare un accordo sull’ora X? La minaccia di uno shutdown del governo è ancora reale? O il futuro è ancora più terribile?

Paul C. Roberts: “Gli eventi relativi al tetto del debito sono sempre drammi in cui le due parti litigano sulle priorità di spesa. A parte questo, sono privi di significato. Il problema economico degli Stati Uniti è che essi si sono assicurati ampi deficit commerciali spostando la loro produzione all’estero (quando la produzione americana delocalizzata viene portata negli Stati Uniti per essere venduta, viene registrata come importazione) e hanno minato il loro dominio finanziario usando il ruolo del dollaro come valuta di riserva mondiale come arma per costringere altri Paesi ad allineare le loro politiche estere ed economiche con Washington. Le sanzioni contro la Russia e altri Paesi e il sequestro delle riserve della banca centrale russa hanno indotto altri Paesi a non utilizzare più i dollari per le loro transazioni commerciali con l’estero. Ciò significa che la domanda di dollari si è ridotta, ma l’offerta sta aumentando a causa dei deficit commerciali e di bilancio. Prima o poi si verificherà un aggiustamento al ribasso del valore di cambio del dollaro rispetto alle altre valute. Per un Paese che dipende dalle importazioni e che ha delocalizzato la produzione, questo significa un alto tasso di inflazione.

Inoltre, l’inflazione causata dall’indebolimento della valuta non è soggetta a correzione da parte della politica monetaria. Ciò che gli americani si trovano ad affrontare è la diminuzione del tenore di vita. L’unica soluzione è riportare l’industria e la manifattura in America e tornare ad essere autosufficienti.”

GEOFOR: Non possiamo eludere questo tema e le chiediamo di condividere la sua opinione di esperto sul caso Tucker Carlson. In particolare, prevede per lui una carriera politica?

Paul C. Roberts: “Tucker Carlson è stato licenziato perché ha detto la verità contro l’oligarchia al potere. Lo stesso è accaduto a Matt Taibbi, licenziato dalla rivista Rollingstone, a Glenn Greenwald, costretto a lasciare The Intercept, a James O’Keefe, il fondatore di Project Veritas e ad altri narratori della verità. Il caso peggiore è quello di Julian Assange, incarcerato da un decennio senza un regolare processo.

Negli Stati Uniti, anzi in tutto il mondo occidentale, non è più permesso dire la verità. I media funzionano come un ministero della propaganda per sostenere le narrazioni ufficiali, ognuna delle quali è una menzogna. Siamo arrivati al punto in cui dire la verità è diffamatorio. Il precedente è stato stabilito da Fox News che ha pagato 787 milioni di dollari a Dominion Voting Machines per aver riferito che le macchine potevano essere hackerate, programmate per riportare i voti in modo diverso da come erano stati espressi e potevano essere collegate a Internet e soggette a manipolazione. Non c’era un vero e proprio caso contro Fox News, ma l’organizzazione ha preferito creare un precedente che avrebbe frenato i futuri Tucker Carl.

Trump, il governatore della Florida Ron DeSantis e Tucker Carlson sono visti dagli americani tradizionali come leader che si schierano a favore del popolo contro l’oligarchia. Ma l’oligarchia non permetterà alcun leader. Lo dimostrano gli attacchi incessanti a Trump. Sono convinto che DeSantis e Carlson subirebbero gli stessi attacchi di Trump e che se uno di loro sopravvivesse agli attacchi e fosse eletto presidente, verrebbe assassinato.

Gli Stati Uniti non sono più una democrazia. Il potere è stato sottratto al popolo. Probabilmente sarebbe necessaria una rivoluzione violenta per ristabilire la democrazia in America.

D’altra parte, l’espulsione di Tucker Carlson e di altri giornalisti che dicono la verità dalla TV e dalla carta stampata potrebbe avere l’effetto di rafforzare i media alternativi indipendenti contro le prostitute mediatiche, che sono in netto calo di audience. I media alternativi, se riusciranno a contrastare gli sforzi dell’élite al potere per criminalizzarli, potrebbero erodere la presa dell’élite sul Paese e riportare la responsabilità al popolo, se quest’ultimo apprezza abbastanza i propri diritti costituzionali da lottare per essi. Senza una resistenza decisa, gli americani sono condannati alla tirannia.”

geofor.ru

02/05/2023

Paul C. Roberts. Economista, scrittore e saggista.

GEOFOR analizza le trasformazioni globali in corso grazie ai suoi esperti di relazioni internazionali.

Titolo originale: The US is no longer a democracy

Traduzione di Costantino Ceoldo

Fonte: https://geofor.ru/en/news/658/

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