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La Redazione

 

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Le notizie sul congelamento dei fondi per l’Ucraina annunciano il disastro, mentre si profila un possibile accordo Trump-Putin

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A cura di Markus
Il 22 Febbraio 2025
10299 Views

Simplicius
simplicius76.substack.com

Continua la settimana difficile, mentre l’Ucraina scivola in un abisso senza speranza. Sempre più rapporti indicano un approccio così massimalista da parte di Trump, che è difficile non sensazionalizzare le cose con un entusiasmo prematuro.

Per molto tempo ci siamo chiesti quali fossero le vere intenzioni di Trump e della sua squadra nei confronti della guerra, e se i falchi neoconservatori  avrebbero nuovamente fatto quadrato, guidando Trump nella stessa vecchia spirale di escalation contro la Russia. Finora però abbiamo assistito al dispiegarsi del percorso più ottimistico che si potesse immaginare.

Non solo sono state confermate tutte le nomine più critiche contro lo Stato profondo, come Tulsi Gabbard e ora Kash Patel – il che di per sé eliminerà la componente della “cattiva informazione” della classica morsa dei globalisti sul ramo esecutivo – ma tutti i segnali indicano che Trump punta non a una soluzione “a metà” della guerra, ma ad un esito veramente decisivo, per annientare una volta per tutte il partito della guerra dello Stato profondo. E questo per loro è il peggior incubo immaginabile, come evoca l’ultimo numero dell’Economist, di proprietà dei Rothschild:

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Passiamo in rassegna le ultime notizie che indicano con tanta enfasi un’accelerazione degli eventi verso un asse massimalista.

In primo luogo ci sono le notizie provenienti dall’Ucraina stessa, dove la squadra di Trump ha, di fatto, congelato i finanziamenti. Il capo della Commissione Difesa della Rada ucraina, Roman Kostenko, è stato il primo a dare la notizia:

❗️The Gli Stati Uniti hanno smesso di vendere armi all’Ucraina, ha dichiarato il capo della Commissione Difesa della Verkhovna Rada, Roman Kostenko.

“Secondo le mie informazioni, le armi che erano in vendita – le consegne –  sono state interrotte. Le aziende che avrebbero dovuto trasferire queste armi ora stanno aspettando, perché non c’è nessuna decisione”, ha detto il deputato.

“E tutti aspettano di vedere se ci sarà una decisione di fornire armi, almeno in cambio di denaro”, ha aggiunto Kostenko.

Dopo di che, il collega Goncharenko, deputato della Rada, è apparso “confermare” la notizia da fonti americane da lui stesso dichiarate:

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Secondo il Kiev Post, la legislatrice ucraina Oleksandra Ustinova ha contestato queste affermazioni, anche se si può vedere Goncharenko respingere la contro-dichiarazione della Ustinova:

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Al CPAC Mike Johnson ha nuovamente dichiarato che “non c’è interesse” per un nuovo disegno di legge di finanziamento all’Ucraina:

Quest’ultima dichiarazione ha indotto alcuni a speculare sul fatto che l’Ucraina collasserà entro sei mesi se non verranno ripristinati gli aiuti. Le Monde ha scatenato una tempesta di fuoco con questo articolo:

Dall’articolo:

Senza gli aiuti militari americani “dureremo sei mesi”, ha spiegato il tenente generale Ihor Romanenko, ex primo vice dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, ad Al-Jazeera il 17 febbraio, durante la Conferenza di Monaco.

Le attuali forniture statunitensi, anche se usate con parsimonia, non potranno durare oltre “la metà dell’estate” o “l’autunno”, ha aggiunto Nikolai Mitrokhin, ricercatore presso l’Università di Brema (Germania), anch’egli citato dal canale qatariota.

Come si può vedere, praticamente tutti i personaggi di rilievo convergono sulla tempistica dei “sei mesi”, la stessa cosa ammessa da Budanov nel suo “discorso segreto” trapelato. Certo, questo non vuol dire che l’AFU crollerà necessariamente in sei mesi: significa che i rifornimenti potrebbero esaurirsi e, a quel punto, l’AFU potrebbe teoricamente resistere a costo di perdite ancora più elevate, almeno per un certo periodo di tempo.

Alcuni di questi aspetti sono già stati notati: per esempio, negli attacchi dei droni Geran di ieri su Kiev i commentatori hanno osservato una netta mancanza di difesa aerea, visto che i droni, che si muovevano lentamente, avevano potuto dirigersi tranquillamente verso i loro obiettivi senza essere disturbati. Ricordo che, proprio nell’ultimo articolo, avevo postato un video di Zelensky che spiegava come l’Ucraina fosse in condizioni critiche soprattutto per quanto riguardava gli intercettori Patriot. Ora la Reuters riporta addirittura che gli Stati Uniti, dopo un duro attacco di Musk contro Zelensky su X, hanno minacciato di tagliare del tutto l’accesso dell’Ucraina al sistema Starlink.

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Ricordiamo che le ostilità sul fronte sono state di intensità piuttosto bassa per un po’ di tempo a causa delle condizioni meteo, ma quando queste miglioreranno e la Russia aumenterà la pressione, l’Ucraina, senza grandi aiuti, potrà fare ben poco se non ripiegare. E sembra che questo sia proprio ciò che Trump vorrebbe veder accadere.

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In primo luogo, c’è l’indiscrezione bomba dell’europarlamentare finlandese Mika Aaltola, secondo cui gli Stati Uniti avrebbero dato segretamente all’Europa un ultimatum di tre settimane per “concordare la resa dell’Ucraina” o affrontare il ritiro totale degli Stati Uniti dall’Europa:

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Va notato che, come è consuetudine degli istrionici euro-tecnocrati [essi abbiano esagerato], Trump è stato presumibilmente iperbolico nel definirla “la resa dell’Ucraina”. È improbabile che Trump voglia effettivamente firmare una capitolazione; l’eurodeputato finlandese si riferisce probabilmente alle richieste degli Stati Uniti in merito a un accordo di pace – come la questione dei diritti minerari – che gli europei percepiscono semplicemente come equivalenti ad una resa, nonostante il fatto che [l’Ucraina] sia, in realtà, ben lontana da una capitolazione effettiva, che però potrebbe verificarsi se non venisse firmato un accordo di pace.

La prossima notizia bomba sostiene che una fonte vicina a Trump avrebbe lasciato intendere che Zelensky dovrebbe lasciare immediatamente l’Ucraina e rifugiarsi in Francia:

Una seconda fonte vicina a Trump ha concordato con la valutazione e ha suggerito che “l’opzione migliore per [Zelensky] e per il mondo è che se ne vada immediatamente in Francia”.

Un analista russo ha aggiunto:

Le voci della fuga di Zelensky in Francia non sono trapelate senza motivo. Questo è un indizio: Volodya, lo sappiamo tutti.

Ovviamente, i soldi della famiglia Zelensky sono nascosti lì.

Nel 2023, Elena Zelenskaya aveva aperto conti speciali di tesoreria in tre banche della holding Rothschild, nascosti ai controlli fiscali e all’antiriciclaggio.

Per ordine del capo di gabinetto di Macron, il movimento dei fondi in questi conti è nascosto alle ispezioni e alla supervisione, ed è anche inaccessibile al controllo a distanza da parte dei regolatori di Bruxelles.

È lì che possono essere nascosti i profitti delle transazioni di criptovaluta, dell’acquisto e della vendita di armi e tutto il contante. Questo è stato fatto per non lasciare tracce nella giurisdizione statunitense.

Sono le stesse consegne di armi al Messico e all’Africa di cui ha parlato Tucker Carlson, nonché la rivendita di UAV d’attacco alla Siria per la nuova leadership, [gli stessi droni] che, su ordine segreto di Biden, erano stati prodotti per essere assemblati [e usati] in Ucraina.

Con una indagine parlamentare gli Stati Uniti potranno analizzare facilmente tutte le transazioni su questi conti, soprattutto considerando che sono state utilizzate criptovalute e che queste sono sotto il controllo della CIA e del Tesoro americano.

L’offerta di andare in Francia è l’ultimo avvertimento cinese.

A proposito, se siete sospettosi e vi sembra che il legame con i Rothschild sia frutto di una cospirazione, vi state sbagliando: è un fatto ben noto che molte figure dell’opposizione ucraina e russa hanno partecipazioni segrete con i Rothschild. Poroshenko è uno di questi:

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E tutti ricordiamo il famoso video in cui lo stesso Khodorkovsky ammetteva di aver posto la sua società Yukos sotto la protezione segreta di Jacob Rothschild in persona:

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Uniti dalla loro affiliazione tribale, Khodorkovsky, Poroshenko, Zelensky e i Rothschild erano destinati a concentrare i loro soldi in una ristretta cerchia elitaria. È interessante notare che Rothschild stesso, in una telefonata trapelata con i famosi imitatori Vovan e Lexus, aveva ammesso di non avere operazioni in Russia e di essere stato effettivamente cacciato dal Paese.

Rothschild, che crede di parlare con ‘Zelensky’, afferma “dal 2017 abbiamo avuto un coinvolgimento molto maggiore con il vostro Paese”.

Zelensky però sta chiaramente iniziando a non essere più il benvenuto, e nemmeno i Rothschild saranno in grado di proteggerlo da ciò che accadrà. Secondo quanto riferito, gli Stati Uniti avrebbero abbandonato una risoluzione del G7 per una dicitura che specificasse “l’aggressione russa” contro l’Ucraina, mentre, allo stesso tempo, i rapporti affermano che Trump abbandonerà la “persecuzione dei crimini di guerra” russi:

Ci sono molte altre iniziative, una tra le tante è la richiesta del senatore Josh Hawley di controllare gli aiuti all’Ucraina:

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La situazione è arrivata al punto che persino Arestovich ha ora aumentato il suo indice di gradimento dichiarando in diverse interviste che, se dovesse diventare presidente dell’Ucraina, ordinerebbe l’arresto immediato e condannerebbe all’ergastolo Zelensky, Turchinov e tutti gli altri responsabili di questo pasticcio:

Il fronte di pressione che si è venuto a creare ha fatto sì che molti ormai si chiedono: per quanto tempo Zelensky potrà sopravvivere in un simile ambiente informativo?

Spiegel, ad esempio, ha esaltato il martirio del narcofuhrer dichiarando in modo stucchevole che Zelensky è stato “tradito”:

Forse è una domanda retorica, ma Spiegel aveva mai parlato di “tradimento” quando Zelensky, distruggendo il Nord Stream, aveva impoverito decine di milioni di cittadini tedeschi con il più grande attacco terroristico alle imprese tedesche nella storia? Si presume di no…

Dall’articolo sopra citato:

“Credo che Zelensky non sia ancora psicologicamente pronto per la fine di una guerra in cui non è il vincitore”, dice il politologo Fessenko. Il presidente è davvero cresciuto nella guerra e lo dimostra con la sua barba, il suo abbigliamento paramilitare e i suoi discorsi serali. “Se improvvisamente smettesse di tenere discorsi e tornasse a indossare giacca e cravatta, sarebbe uno shock per gli ucraini”.

Per Zelenskyj, essere Churchill significa camminare coraggiosamente attraverso la guerra come in un tunnel, con gli occhi puntati esclusivamente sulla luce in fondo, mobilitando le forze di una società stanca che non vede quella luce.

Ora si scopre che il tunnel non ha una vera e propria uscita, che alla sua fine inizia un nuovo tunnel, che si chiamerà pace ma non sarà una vera pace, e nel quale ci aspettano nuove difficoltà e delusioni. Come spiegare alla vostra gente che la luce promessa era ingannevole? Quali ruoli storici ci sono per questo?

L’Europa ora arranca per trovare un modo per sostenere il regime di Zelensky prossimo al naufragio. Ma, come ha dichiarato la “fonte” in apertura, è improbabile che l’Europa sia in grado di sostituire gli aiuti statunitensi. Il fiasco europeo si è trasformato in una crisi politica senza precedenti, lasciando gli eurocrati a rincorrersi la coda, mentre le opzioni si riducono. L’unica cosa che rimane loro è una serie di appelli per incrementare gli armamenti militari e altre retoriche bellicose che cadono come gocce di piscio sulle orecchie sorde di una popolazione disaffezionata ed esausta.

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A sinistra: nuovi titoli di oggi, a destra: un titolo del 2022 come riferimento.

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Questo è il “piano” europeo per salvare il regime di Zelensky, brillantemente riassunto da Alex Christoforou qui sotto:

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Come nota interessante, in una nuova clip che fa riferimento all’accordo di pace, Trump dice di pensare che Putin “voglia fare un accordo” ma che “non deve fare un accordo perché può avere [tutta l’Ucraina] se vuole”.

Questo è affascinante perché rivela che Trump è più perspicace di quanto, a volte, gli abbiamo dato credito. La maggior parte dell’amministrazione statunitense ha creduto alla menzogna, basata su informazioni sbagliate, che la Russia fosse debole e avesse un disperato bisogno di un cessate il fuoco. Ma, in realtà, Trump sembra pienamente consapevole che Putin non ha bisogno di questo accordo e può continuare a ingoiare l’Ucraina. Questo è un punto critico, perché rivela molte implicazioni: ad esempio, il fatto che Trump probabilmente sa che l’incentivo dovrà essere estremamente forte perché la Russia scelga un accordo piuttosto che prendersi tutta l’Ucraina come parte del bottino di guerra. Di conseguenza, possiamo supporre che gli Stati Uniti debbano logicamente preparare importanti concessioni alle richieste di Putin per far funzionare realisticamente un “accordo di pace”.

Oggi ne abbiamo avuto la conferma, visto che il Financial Times ha riferito che, per qualsiasi normalizzazione, il ritiro delle truppe americane dall’Europa orientale è stata una richiesta esplicita da parte russa a Riyadh.

Un nuovo rapporto del Financial Times ha rivelato che, martedi, durante i colloqui tra Stati Uniti e Russia in Arabia Saudita, Mosca ha chiesto che le forze NATO e americane siano ritirate dall’Europa orientale come condizione per “normalizzare le relazioni”.

Sempre più segnali indicano che Trump sta cercando di invertire un secolo e mezzo di infruttuosa e bellicosa politica atlantista nei confronti della Russia, in particolare vista l’altra indiscrezione di oggi della rivista francese Le Point, secondo cui Trump intenderebbe partecipare alla parata del Giorno della Vittoria di Mosca del 9 maggio. Trump avrebbe smentito questa voce.

Per concludere, ecco un estratto del precedente pezzo dello Spiegel:

Non c’è più alcun ruolo per Zelenskyj e l’Ucraina. Un oggetto di scena che viene spinto sul palcoscenico non ha un ruolo parlante. Come per l’invasione di tre anni fa, il suo obiettivo è quello di dimostrare, ancora una volta, di essere quello che è attraverso le sue azioni, senza guardare alle conseguenze. Per dire, come fece allora, al suo popolo e al mondo intero, all’uomo del Cremlino e all’uomo della Casa Bianca: sono ancora qui.

Sì, sei ancora lì, ma non per molto.

Qualche ultima considerazione:

Putin ha commentato gli anni di studi segreti sui materiali che hanno consentito la creazione del sistema missilistico Oreshnik:

La temperatura sul rivestimento [del missile] è quasi uguale a quella del sole. [Come confronto] è interessante ricordare le temperature operative del missile statunitense Sprint:

Lo Sprint accelerava a 100 g, raggiungendo una velocità di Mach 10 (12.000 km/h; 7.600 mph) in 5 secondi. Una velocità così elevata ad altitudini relativamente basse portava la temperatura del rivestimento fino a 6.200 °F (3.400 °C), richiedendo uno scudo ablativo per dissipare il calore. L’alta temperatura causava la formazione di un involucro di plasma intorno al missile, cosa che richiedeva segnali radio estremamente potenti per raggiungerlo e poterlo dirigere. Il missile diventava bianco brillante mentre volava.

Lo Sprint era uno dei pochi missili documentati ad aver effettivamente raggiunto velocità ipersoniche a bassa quota in atmosfa densa, grazie alla sua rapida accelerazione. Si dice che la temperatura della superficie del sole sia di poco inferiore ai 10.000 gradi centigradi. Se lo Sprint aveva toccato i 3.400°C a Mach 10, ciò sembrerebbe suggerire velocità interessanti per l’Oreshnik se, secondo Putin, il missile russo raggiunge temperature superficiali molto più elevate.

Il governatore di Kherson, Saldo, avverte che, se Kiev non accetterà l’attuale serie di negoziati, la prossima tornata elettorale includerà referendum in tutte le altre regioni ex-russe e dell’URSS, oltre a quelle attualmente annesse:

I referendum sull’adesione alla Russia potrebbero tenersi in tutte le regioni dell’Ucraina che facevano parte dell’Impero russo o dell’URSS, se Kiev non accetterà le condizioni di Mosca, ha dichiarato il governatore della regione di Kherson, Saldo. – FRWL –

Il colonnello austriaco Reisner fornisce un interessante aggiornamento in inglese sul campo di battaglia, per chi fosse interessato:

Simplicius

Fonte: simplicius76.substack.com
Link: https://simplicius76.substack.com/p/reports-of-ukraine-funding-freeze
22.02.2025
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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